Il Papa a La Sapienza - In un paese che si dice civile e laico c’è “chi confonde tra dissenso, motore fondamentale delle istituzioni democratiche, ed intolleranza, e da chi strumentalmente confonde laicità con sentimenti di antireligiosità”. Ri
Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Febbraio 2008
Al Magnifico Rettore,
all'attenzione del Senato Accademico
e p.c.: all'Amplissimo Preside della Facoltà di Scienze M.F.N.con preghiera di diffusione ai membri della Facoltà,
al Direttore del Dipartimento di Matematica
Roma, 29 gennaio 2008
Caro Rettore,
ti scriviamo in relazione ai fatti che, nei giorni scorsi, hanno visto la nostra Università al centro del clamore dei mezzi di comunicazione.
La maggior parte della cronaca di giornali e televisioni conteneva gravi distorsioni dei fatti accaduti e oggettivamente documentabili, oltre a dichiarazioni fortemente denigratorie verso i 67 firmatari della lettera di dissenso e lesive della reputazione della nostra Università.
Il Ministro della Ricerca Scientifica, alcuni segretari politici, molti senatori e parlamentari hanno rilasciato generiche dichiarazioni di "condanna dell'intolleranza", e in alcuni casi di aperto biasimo delle opinioni e dell'operato dei firmatari, del tutto inappropriate alla vicenda in esame, contribuendo in questo modo a fornire all'opinione pubblica una lettura dei fatti di grande superficialità.
Come certo saprai, nel Senato della Repubblica si è arrivati a mettere in dubbio la stessa nomina del Professor Maiani a direttore del CNR.
Registriamo che, sino ad ora, né tu né il Senato Accademico avete preso le dovute distanze da queste posizioni ed anzi le avete sostanzialmente avallate.
Una parte dell'opinione pubblica è stata turbata per quella che è stata fatta apparire come una forma di prevaricazione nei confronti del Papa da parte dei docenti di questa Università. Un'altra parte, consapevole delle informazioni che non sono state fornite a chi non lavora alla Sapienza, è invece stupita da quel che appare un tentativo del suo Rettore di addossare la responsabilità di questo disastro mediatico a una parte dei docenti dell'Ateneo, invece di ricercare pragmaticamente le ragioni di una gestione tanto insoddisfacente della vicenda.
Vogliamo con la presente comunicarti che:
- CI INDIGNANO le accuse di incompetenza e mediocrità scientifica rivolte ai firmatari della lettera, tra cui figurano alcuni dei maggiori scienziati italiani, e verso lo storico dipartimento di Fisica, una delle punte di eccellenza della nostra Università. Ulteriore sdegno suscitano in noi le accuse rivolte ai suoi studenti, tra i più dinamici, responsabili e preparati ai quali ci è dato il privilegio di insegnare, vera risorsa del nostro Paese, bollati strumentalmente (e senza possibilità di replica) da alcuni giornalisti come "discarica intellettuale" della Sapienza;
- DEPRECHIAMO le accuse di intolleranza che sono state riversate sui nostri colleghi, per avere espresso dei dubbi sull'opportunità di un intervento del Papa in occasione dell'apertura dell'anno accademico, peraltro nei tempi e nei modi rituali e nel pieno rispetto della dialettica che garantisce la nostra Istituzione;
- CI PREOCCUPA anche la semplice evocazione di ``sanzioni'' per i dissenzienti, che troppo ci ricordano una parte oscura della storia del nostro Paese.
Queste vicende ci coinvolgono come liberi cittadini e come docenti che sentono la responsabilità di difendere il diritto di espressione e di dissenso nella nostra Istituzione e nella nostra Società.
Noi riteniamo:
1) che sia un imprescindibile diritto e dovere dei docenti esprimersi con il proprio Rettore sull'opportunità di invitare personalità nella nostra Università, a maggior ragione in occasione della cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico, che dovrebbe rappresentare un momento di condivisione e non di divisione fra tutte le componenti dell'Università;
2) che la scelta di ignorare le opinioni di un gruppo di docenti sulla questione, e di non affrontarne neppure la discussione in senato accademico, si sia rivelata un errore di cui tu ed il Senato Accademico dovreste prendere atto;
3) che il linciaggio mediatico e politico di cui sono stati fatti oggetto i firmatari del documento per l'espressione delle loro opinioni sia indegno di un paese che si dice civile e laico;
4) che queste accuse non abbiano ricevuto fino ad oggi un'adeguata risposta da parte delle personalità che ricoprono alte cariche accademiche, né dal Senato Accademico, né da te;
5) che al contrario, tu, in un frettoloso tentativo di dividere i docenti in "buoni" e "cattivi", abbia contribuito ad allargare la frattura tra l'opinione pubblica e la realtà dei fatti: il Rettore, investito del mandato di governare l'Ateneo, non dovrebbe in alcuna circostanza, per quanto difficile, contribuire a screditare con le sue dichiarazioni e i suoi personali giudizi la nostra Istituzione.
Non dovrebbe essere necessario sottolineare qui quanto lesivo suoni per noi l'epiteto "cattivi maestri" con cui hai additato i nostri colleghi all'opinione pubblica, termine utilizzato in passato per persone accusate di atti di terrorismo eversivo.
Ti ricordiamo inoltre che i docenti della Sapienza sono giudicati tutti i giorni dalla comunità internazionale, e sugli esiti di queste valutazioni tu dovresti essere costantemente aggiornato; dovresti quindi ben conoscere la considerazione internazionale della quale i docenti del nostro Dipartimento di Fisica godono insieme a quelli che, a vario titolo, nel nostro Ateneo, si sono mostrati solidali con loro.
In considerazione di quanto sopra esposto ti chiediamo
a) di impegnarti formalmente ad istituire una commissione di inequivocabile neutralità e autorevolezza che si impegni in una ricostruzione trasparente e documentata dei fatti, e che individui i correttivi da apportare ai meccanismi che regolano la vita e le decisioni nella nostra Università, affinché mai più si possa verificare che eventi di estrema importanza possano essere decisi senza le necessarie cautele;
b) di esprimere pubblicamente la tua solidarietà ai 67 firmatari del documento per le ignobili accuse di intolleranza e mediocrità scientifica di cui sono stati fatti oggetto per la semplice espressione delle loro opinioni;
c) di difendere la reputazione della Sapienza di fronte all'opinione pubblica, e in particolare quella del Dipartimento di Fisica e dei suoi studenti, che con grande energia ed impegno animano ogni giorno questa componente importante della nostra Università;
d) di prendere inequivocabilmente le distanze da chi confonde tra dissenso, motore fondamentale delle istituzioni democratiche, ed intolleranza, e da chi strumentalmente confonde laicità con sentimenti di antireligiosità.
Ci auguriamo che quanto accaduto dia lo spunto per un'attenta riflessione su una corretta applicazione dei meccanismi che regolano il funzionamento della nostra Università, sui rischi della visibilità mediatica a tutti i costi, e sulle libertà di espressione e di fede che debbono essere sempre garantite nella società civile.
Distinti saluti,
Valentina Barucci, Dario Benedetto, Elena Beretta, Emanuele Caglioti,
Lucilla Cannizzaro, Donatella Capocaccia, Graziano Crasta, Flavio D'Alessandro, Andrea Dall'Aglio, Alessandro D'Andrea, Gianfausto Dell'Antonio, Michele Emmer, Alessandra Faggionato, Stefano Finzi Vita, Anna Franchetta, Adriana Garroni, Massimo Grossi, Marco Isopi, Lamberto Lamberti, Nicoletta Lanciano,
Attilio Le Donne, Fabiana Leoni, Antonio Machì, Andrea Maffei,
Annalisa Malusa, Maria Vittoria Marchi, Paola Marchioro, Piero Negrini,
Vincenzo Nesi, Silvia Noschese, Kieran O'Grady, Gianluca Panati,
Assunta Pozio, Claudio Procesi, Enrico Rogora, Andrea Sambusetti,
Antonio Siconolfi, Giovanna Sontacchi, Luigi Stazi, Alberto Tesei,
Antonietta Venezia;
docenti del Dipartimento di Matematica G. Castelnuovo.
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