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L'agrinido di Barbara Coli 'Lo Spaventapasseri'

L'agrinido di Barbara Coli 'Lo Spaventapasseri'

CIA/Donne in Campo. SPECIALE EXPO 2015 - Nella Lucchesia l’agrinido di Barbara Coli è la nuova linfa per l’azienda. L'importanza dell'agricoltura sociale

Redazione Mercoledi, 01/07/2015 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2015

Le aziende impegnate nell’agricoltura sociale sono imprese che integrano le loro attività produttive organizzando servizi culturali, educativi, assistenziali, formativi e occupazionali a vantaggio di soggetti deboli quali le donne in difficoltà o vittime di abusi, le persone con handicap, i tossicodipendenti, i detenuti, gli anziani, i bambini; oppure che operano in aree particolari come la montagna o i centri isolati e lo fanno in collaborazione con istituzioni pubbliche e con il vasto mondo del terzo settore.



GIOCO E IMPARO ALL'APERTO

Nella lucchesia l'agrinido di Barbara Coli, Lo Spaventapasseri, è la nuova linfa per l'azienda




“Vedere la loro gioia quando scopriamo una tana durante la passeggiata nel bosco è proprio una bella soddisfazione”. Barbara Coli è titolare dell’agrinido Lo spaventapasseri, che ha avviato all’interno della sua azienda agricola Le lame a Castelnuovo di Garfagnana, in provincia di Lucca. “Sono dieci i bambini e le bambine che ogni giorno vengono da noi e la struttura è completamente dedicata a loro, con all’interno uno spazio giochi e una mensa, dove cuciniamo i prodotti nostri o che al massimo arrivano da aziende vicine. I bambini fanno l’orto, curano la serra e governano gli animali, vivono le stagioni all’aperto, i cambiamenti della natura li vedono dal vivo e non sui tabelloni. Queste sono le differenze che i genitori apprezzano e per le quali ci scelgono”. La storia di questa realtà toscana è una progressione lungo il filone della multifunzionalità, tipica delle aziende italiane e a conduzione femminile. “Nel 2006 abbiamo creato l’azienda sulla proprietà dei suoceri: circa 6 ettari di terreno dislocato su vari piani collinari. Poiché è difficile rendere produttiva l’azienda, abbiamo guardato all’agricoltura sociale iniziando nel 2010 con la fattoria didattica e aprendo l’agrinido nel 2012, appena una normativa regionale l’ha reso possibile.



Questa attività rappresenta per noi una risorsa economica aggiuntiva, un’integrazione al reddito”. Contributi pubblici a questo tipo di attività in Toscana non ce ne sono, ma sono attesi per la fine dell’anno dei voucher alle famiglie. “L’agricoltura sociale nei suoi vari ambiti, dalle fattorie didattiche ai centri estivi in fattoria fino alla fattoria sociale per persone svantaggiate, è importante per far avvicinare le persone al mondo dell’agricoltura che si sta perdendo. Da noi è importante contrastare l’abbandono della terra e l’agricoltura sociale permette di valorizzare il nostro territorio facendo conoscere il mondo rurale a chi ha particolari bisogni e che qui può trovare serenità, un contatto più vero con la natura che stiamo perdendo. Penso che l’agricoltura sociale potrebbe rappresentare una nuova vita delle aziende agricole. Nei piccoli centri che si spopolano potrebbe essere il fulcro della società e il centro di incontro. Insomma potrebbe essere una risorsa anche per il territorio”. Come tutte le colleghe di Donne in Campo, Barbara è serena e determinata, conosce le difficoltà del suo lavoro e le affronta giorno per giorno. “Avevo un negozio ma ho preferito la terra. La vita in campagna è difficile e faticosa ma non mi pento della scelta che ho fatto. E i bambini, poi, sono una ricompensa ulteriore.



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