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L'Africa agli africani

L'Africa agli africani

Samia Nkrumah - Con la visita di Obama si riaccendono le speranze

Lunedi, 31/08/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2009

Dopo la storica visita di Obama in Ghana abbiamo sentito le impressioni di Samia Nkrumah, deputata ghanese e figlia di uno dei più grandi leader panafricanisti, sul futuro del continente.



Il Presidente Obama ha definito il Ghana un esempio di democrazia. Cosa puoi raccontarci sul tuo paese?

Obama è un esempio di umanità, di dignità, di dialogo. Il suo insegnamento rafforza la nostra determinazione a proseguire le battaglie per la giustizia sociale, l'uguaglianza e una reale democrazia che parta dall'istruzione per tutti, dalla parità tra uomini e donne, dai diritti umani. La sua visita è stato un incitamento verso questa strada, l’unica che può restituire il Ghana alla sua vocazione di stato libero e per gli ideali di unità di tutto il continente; segna un’era nuova ed è certamente un buonissimo auspicio per il futuro.



Allargando il panorama all’intero continente: quali sono gli elementi di maggiore criticità?

Senza entrare nei dettagli delle singole situazioni, che richiederebbero analisi dettagliate, mi preme veicolare il messaggio lanciato da mio padre Kwame. Ho impiegato gli ultimi dieci, trascorsi in Italia, per realizzare le condizioni e lavorare in Ghana al progetto panafricano sognato da lui. Questa è ancora oggi la migliore risposta alle sfide che abbiamo di fronte: la corruzione, la povertà, l'analfabetismo. Il distretto del Jomoro in cui sono stata eletta è uno dei più lontani e isolati, non c' è nemmeno l’elettricità. Sono orgogliosa di partire da lì e di proseguire tenendo bene in mente i problemi concreti, difficilissimi della realtà africana e gli ideali più alti che ci possono guidare per risolverli.



Quale è la maggiore sfida che attende il tuo continente e quale il ruolo delle donne?


La sfida più grande è di far tornare l’Africa agli africani. Acquistare una nuova consapevolezza della nostra identità e delle potenzialità che abbiamo, uniti. Dobbiamo essere orgogliosi di chi siamo, del nostro cibo, delle nostre tradizioni. E finalmente essere capaci di creare la nostra economia, senza più dipendere dagli aiuti dell'occidente. Poi c' è il tema delle donne, della loro reale emancipazione. La questione è molto semplice: la battaglia delle donne è la stessa dell'intera Africa.



(N.A.)



(1 settembre 2009)

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