L’Expo “sano” di Vandana Shiva e Luigi Ciotti

Martedi, 05/05/2015 - Expo controverso che è da un lato sponsorizzato da alcune delle multinazionali avverse alla cultura del cibo sano o del suolo fertile e dall’altro è confortato da voci diametralmente opposte, come quelle di Vandana Shiva o Luigi Ciotti.



Expo ha aperto i battenti con la presentazione del Manifesto #Terra Viva redatto da Navdanya International, l’organizzazione che fa capo a Vandana Shiva, e con Luigi Ciotti fondatore di Libera, l’associazione che si batte contro le mafie e che da anni lotta per la restituzione delle terre confiscate alla società civile.



I dati che vengono forniti sono impressionanti e, solo per fare qualche esempio, vanno dall’urbanizzazione del pianeta, che prevede entro il 2030 una crescita pari a 1,2 milioni di chilometri quadrati, cioè quanto la superficie del Sudafrica, all’erosione del suolo fertile che va ad una velocità tra le 10 e le 40 volte superiore alla sua capacità di rigenerarsi.



Insomma la scelta che si pone negli anni a venire è, secondo quanto afferma Vandana Shiva: “Una nuova democrazia, che è la democrazia della terra. Noi siamo il suolo, veniamo dal suolo e siamo sostenuti dal suolo”. La necessità, dunque, di una visone nuova e un rapporto di reciprocità che sia in grado di restituire alla terra ciò che le viene preso.



La proposta provocatoria, ma non tanto, del fondatore di Libera nel presentare il manifesto, è stata quella di chiedere al Ministro Martina di allestire un tabellone luminoso in Expo per evidenziare i numeri della fame nel mondo: “per raccontare la disuguaglianza, la fame, le cifre della povertà, e della fatica di chi vive coltivando la terra. Perché non può esistere un’etica della convivenza, senza un’etica della terra”.