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L’Europa dei diritti delle cittadine

L’Europa dei diritti delle cittadine

L’Unione in Comune - La Carta europea per l’uguaglianza e le parità delle donne e degli uomini nella vita locale: Principi e Azioni / Intervista alla Sottosegretaria Donatella Linguiti

Ribet Elena e Titty Santoriello Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Aprile 2008

La Carta europea per la parità fra donne e uomini nella vita locale, elaborata e promossa dal Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa in collaborazione con numerosi partner, é destinata agli enti locali e regionali d'Europa.
“L'uguaglianza delle donne e degli uomini é un diritto fondamentale per tutte e per tutti e rappresenta un valore determinante per la democrazia. Per essere compiuto pienamente, il diritto non deve essere solo riconosciuto per legge, ma deve essere effettivamente esercitato e riguardare tutti gli aspetti della vita: politico, economico, sociale e culturale” si legge nell’introduzione del documento, che denuncia le disparità tra uomini e donne come “prassi consolidate che derivano da numerosi stereotipi presenti nella famiglia, nell'educazione, nella cultura, nei mezzi di comunicazione, nel mondo del lavoro, nell'organizzazione della società…”.
L’obiettivo della Carta è quello di “incoraggiare gli enti locali e regionali ad impegnarsi a favore della parità delle donne e degli uomini nella vita locale e a concepire ed applicare piani di azione inerenti alle loro competenze e servizi, di promuovere le pari opportunità in tutti gli ambiti, di contrastare gli stereotipi e combattere la discriminazione e i pregiudizi collegati”.
Il processo passa per un pieno coinvolgimento delle donne nello sviluppo e nell'attuazione di politiche locali e regionali, che prenda in considerazione “la loro esperienza vissuta, il loro modo di fare e la loro creatività.”.
A tal fine, la democrazia locale e regionale può agire con concretezza su aspetti quali la casa, la sicurezza, i trasporti pubblici, il mondo del lavoro, la sanità. Introdurre la “dimensione di genere” nelle politiche è la chiave del successo economico e sociale del futuro.
La Carta è ispirata alla Dichiarazione Universali dei Diritti dell’Uomo, alla Convenzione sull’Eliminazione di ogni forma di Discriminazione contro le Donne e a un’idea di sviluppo di una democrazia paritaria, nonché a convenzioni e raccomandazioni sui diritti di uomini e donne e sulla partecipazione equilibrata nei luoghi decisionali.
Suddivisa in tre parti, nella prima si enucleano i principi fondamentali. Nella seconda si trovano indicazioni sulle modalità di elaborazione dei singoli piani d’azione, consultazioni, verifiche e correzioni in corso d’opera.
La terza parte, composta da 30 articoli, entra nel merito dell’applicazione del diritto di Parità: responsabilità democratica dei firmatari; ruolo politico (rappresentanza, partecipazione, promozione della parità e rimozione degli stereotipi; quadro generale per la parità (analisi di genere, discriminazione molteplici, ostacoli); il ruolo del datore di lavoro; beni e servizi (educazione, formazione continua, salute, assistenza sociale, assistenza all’infanzia, cura dei familiari a carico, inclusione sociale, alloggio, cultura, sport, tempo libero, sicurezza e protezione, abusi sessuali, tratta); sviluppo sostenibile (pianificazione, mobilità e trasporti, sviluppo economico, ambiente); controllo; gemellaggi e cooperazione internazionale.


PRINCIPI
1. La parità delle donne e degli uomini è un diritto fondamentale
2. Per la parità occorre tenere conto delle discriminazioni multiple
3. La partecipazione alle decisioni è alla base della società democratica
4. L'eliminazione degli stereotipi sessuali è indispensabile per la parità
5. È indispensabile integrare la dimensione di genere in tutte le attività
6. Sono necessari Piani d'azione e programmi adeguatamente finanziati

AZIONI LOCALI PER LA PARITA’

A Pisa in febbraio si è tenuta la Conferenza finale del progetto «Attuazione della Carta europea per l’uguaglianza e la parità delle donne e degli uomini nella vita locale», in occasione del 25° anniversario della Conferenza europea delle elette locali e regionali.
Sono 353 gli enti locali tra Regioni, Province e Comuni che hanno aderito alla Carta Europea per l'uguaglianza e la parità delle donne e degli uomini nella vita locale, promossa dal Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa (CCRE/CEMR Conseil des Communes et Régions d’Europe / Council of European Municipalities and Regions), e sostenuta dall'AICCRE (Sezione italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa).

-DICHIARAZIONI FINALI–

1. PARITÀ DONNE/UOMINI: c’è una divergenza fra la situazione di diritto e di fatto; sussistono discriminazioni e disuguaglianze a tutti i livelli.

2. CCRE: ha avuto un ruolo importante a favore della parità nella vita locale europea attraverso iniziative e progetti

3. ADESIONE: la Carta europea per la parità delle donne e degli uomini nella vita locale ha raccolto, ad oggi, quasi 600 firme

4. AZIONI LOCALI: va proseguito lo scambio di buone pratiche fra i firmatari e la valutazione dei progressi

5. GUIDA FORMULATA: è accolta la proposta di redigere una guida a partire dalle esperienze di applicazione

6. TRATTATO DI LISBONA: nel Trattato di modifica del 13/12/2007 figura la parità e il dovere per l’Unione di promuoverla

7. SOSTEGNO: si chiede alla C.E., al Parlamento, al Comitato delle Regioni, al Consiglio d’Europa, agli Stati e alle Regioni di sostenere la Carta

8. ISTITUTO EUROPEO: si auspica che l’I.E. per la parità fra gli uomini e le donne sia funzionante il prima possibile

9. PARLAMENTO EUROPEO: per le elezioni di giugno 2009, si chiede il rispetto della parità nelle candidature

10. CEDAW: si propone che la valutazione delle azioni sia realizzata nella Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne

11. 2 MILLENNIO La parità donne/uomini è uno degli Obiettivi del Millennio per lo Sviluppo a livello mondiale.



Intervista alla Sottosegretaria per i Diritti e le Pari Opportunità Donatella Linguiti.

Non c’è il rischio che questo tipo di Documenti abbiano una valenza simbolica e non sostanziale?
Questa Carta ha la peculiarità di impegnare concretamente i sottoscrittori in un Piano di Azione locale, coperto dai relativi finanziamenti e costruito con la partecipazione diretta di donne e uomini.

Di chi è secondo lei la responsabilità della mancanza di un’effettiva democrazia paritaria in Italia?
Il maschile si è costruito sulla dimensione del potere, un potere mai messo in discussione e il protagonismo delle donne produce, come constatiamo ogni giorno, un arroccamento della parte maschile. Per dirla semplicemente: gli uomini hanno paura delle donne. È una paura sottaciuta, non dichiarata apertamente e che non diventa conflitto esplicito, esercitata con i meccanismi del potere per svuotare di significato alcuni principi consolidati. Penso, in questo momento, alla legge 194: nessuno avrà il coraggio di eliminarla, ma il rischio è appunto la messa in discussione dei diritti. E’ esattamente in questo tipo di cultura il motivo della scarsa rappresentanza femminile in politica.

In concreto anche i partiti hanno una grande responsabilità?
Hanno una responsabilità enorme. D’altro canto le liste le fanno proprio i partiti che già candidano poche donne; e quando lo fanno, le mettono in posizioni di non eleggibilità. Impedire l’accesso delle donne nella politica istituzionale è un modo per gli uomini di mantenere il loro potere. Le donne devono essere in grado di portare, e di reggere, il conflitto con il maschile negli spazi che occupano. Cosa non facile e che non premia.

Il problema della violenza maschile sulle donne risulta prioritario. Quali sono i risultati concreti raggiunti in questi venti mesi di Governo?
Abbiamo iniziato ad impostare un tipo di politica ben preciso avviando il Piano Nazionale Antiviolenza, pensato come strumento dinamico di un processo in evoluzione. Il Piano prevede: un Forum; un Osservatorio; il sostegno finanziario ai progetti locali di intervento sulla violenza maschile sulle donne, costruiti sulla logica del servizio pubblico; è stata avviata, inoltre, una strategia di rete della quale fanno parte i centri antiviolenza e le case rifugio.

In tempo di bilanci…ha qualche rimpianto per il suo lavoro al Governo?
La politica che abbiamo inteso costruire si è basata sulla volontà di fare rete e di coinvolgere molteplici soggetti nei vari programmi di azione. Una politica, dunque, come partecipazione effettiva, che richiede tempi molto più lunghi. E questo non ci è stato dato.

intervista di Titty Santoriello


Modenapuntoeu, la rete modenese dei punti Europa

“Attraverso la rete modenapuntoeu, l’esperienza consolidata del Comune di Modena, con il suo ufficio Progetto Europa, e della Provincia di Modena, con il suo ufficio Politiche comunitarie, sarà posta al servizio di altri enti. Obiettivi: accrescere le capacità di attrazione di fondi europei da parte del territorio, incoraggiare l’accoglienza dei valori di solidarietà e rispetto delle altre culture e delle diversità, sostegno allo sviluppo sostenibile, far crescere la capacità di entrare in relazione con altre realtà al di fuori di un’ottica esclusivamente locale. Mi auguro che l’inedita e originale iniziativa di modenapuntoeu rappresenti uno strumento a sostegno dello sviluppo di Modena e del suo territorio in chiave europea e internazionale, e possa costituire in futuro una esperienza di networking utile da diffondersi anche in altre realtà italiane”.
Con queste parole Simona Arletti – assessora alla cittadinanza europea del Comune di Modena, ha commentato la presentazione del progetto che prevede la creazione di una rete e diverse iniziative, tra cui:
1. Info Days, giornate di informazione sui programmi europei
2. Newsletter modenapuntoeu, novità, bandi e scadenze europee
3. European guidance, orientamento su programmi e bandi dell’Unione europea
4. Help Desk Gemellaggi, sostegno all’attivazione di rapporti di gemellaggio
5. EuroPartner, sostegno nella ricerca di partner europei
6. Help Desk Cittadinanza europea, orientamento per le attività per i/le cittadini/e
Le azioni della rete saranno realizzate dagli uffici della Provincia e del Comune per creare un gruppo di lavoro stabile sulle tematiche europee.


(29 aprile 2008)

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