Morselli Gianna Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2007
L’autostima è strettamente collegata al valore che diamo a noi stesse. Capita che riconosciamo in noi capacità positive (scolastiche, organizzative, artistiche) ma nonostante ciò, non avere realmente amore per noi. Al contrario possiamo avere un’alta autostima senza che esistano concrete prove di particolari capacità che giustifichino una visione così positiva di noi. L’autostima dipende sia da fattori interiori, cioè da nozioni apprese, dalla visione che abbiamo di noi stesse e dalla realtà che percepiamo, sia da fattori esterni, come ad esempio i successi che otteniamo e la qualità dei “messaggi” che riceviamo dalle altre persone.
Le persone infatti sviluppano un’idea di sé sulla base di come sono trattate o viste dagli altri: “gli altri ci fanno da specchio e noi tendiamo a vederci come loro ci vedono, a giudicarci come loro ci giudicano”. In altre parole ciò che gli altri pensano di noi, cioè l’immagine di noi che ci rimandano, diventa piano piano ciò che noi pensiamo di noi stesse.
Ma se è vero che ciò che gli altri pensano di noi, influenza quello che noi pensiamo di noi stesse, è anche vero il contrario, cioè che gli altri sono a loro volta influenzati da ciò che pensiamo di noi stesse e tendono a vederci come noi ci vediamo. Il detto comune secondo cui “Per piacere agli altri bisogna innanzitutto piacere a noi stessi” è più che mai azzeccato.
Il livello della nostra autostima influenza sempre le nostre azioni e viceversa. Non sempre veniamo aiutate nella costruzione della nostra autostima; i genitori e la scuola, primi soggetti con cui veniamo a contatto, hanno una grande responsabilità nella fase della crescita. L’autostima diminuisce anche a causa delle delusioni per un lavoro insoddisfacente o per rapporti d’amore finiti male. Come si può uscire dall’idea che non siamo mai all’altezza della situazione, che non valiamo niente, che sbagliamo sempre?
La prima regola da rispettare da questo momento in poi è: accettazione che vuol dire “ stare dalla propria parte” è un’assunzione di responsabilità verso noi stesse. Accettarsi vuol dire valorizzarsi prendersi degli impegni verso di noi. Bisogna ri-trovare quell’egoismo naturale che ogni essere umano ha di diritto al momento della sua venuta al mondo. L’accettazione di sé è la condizione indispensabile per cambiare e crescere. Significa riconoscere i propri errori, ammettere con noi stesse di avere sbagliato, accoglierli come incredibili occasioni per imparare da essi.
Autostima significa rifiutarsi di fingerci diverse da quello che siamo realmente solo per piacere agli altri, vuole anche dire vivere in modo autentico, rivoluzionare l’immagine che abbiamo di noi e affermare finalmente le nostre convinzioni e i sentimenti più intimi e veri che dentro nel cuore di tutte noi scalpitano per venire alla luce.
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