Giovedi, 14/04/2022 - Tante volte abbiamo sentito questa domanda echeggiare tra i vari salotti di cultura. E non si è fatta attendere neanche quando il liceo Artistico Calò di Taranto e Grottaglie ha partecipato insieme a una Rete di Scuole Taranto Legge (Archita, Aristosseno, Ferraris/Quinto Ennio, Liside, Maria Pia e Pitagora) al programma della Ringhiera.net “Libro co(N)nesso”. L’8 aprile 2022 è stato presentato il Dizionario dialogato sulla lingua sessista, edizione ARACNE ROMA. Presenti alla trasmissione l’autrice Elena Manigrasso, gli speaker Michele Tursi e Angelo di Leo, la professoressa Maria Pia dell’Aglio.
Non è passata inosservata agli studenti e studentesse del Liceo Artistico la biografia dell’autrice che viene puntualmente citata. Nella quarta di copertina del libro c’è scritto infatti che: L'autrice è nata a Carosino in provincia di Taranto, negli anni della contestazione. L’amore per l’arte le ha fatto intraprendere gli studi presso il Liceo Artistico “Lisippo” di Taranto e, in seguito si è laureata alla facoltà di Lettere, dipartimento Beni Culturali. Militante per i diritti civili ha fondato in sorellanza “Donne in fermento”. Insegnante per professione, pittrice per passione, scrittrice per necessità.
E allora una studentessa si chiede: se lei ha intrapreso gli studi artistici come mai non ha utilizzato i colori per contrastare la violenza di genere? Perché è approdata nella scrittura?
Elena: l’arte secondo me è il punto di partenza, è la coscienza del fatto che il mondo può essere cambiato, partendo dalla Natura o sconvolgendola, sparigliandone le carte. Il Liceo Artistico mi ha permesso di capire attraverso bravissimi professori come Antonio Rolla o il dirigente Pietro Guida (scultore) che, se voglio, se ho volontà e coraggio, il mondo lo posso cambiare, attraverso il pennello, la penna, i colori, la macchina da scrivere. E così ho fatto, ma parto sempre dall’amore per l’arte perché ho la ferma convinzione che sarà lei a cambiare il mondo, che un giorno giustizia e pace si baceranno. L’arte mi dà forza per portare avanti le mie battaglie sui diritti civili.
In seguito a questa risposta gli speaker Michele e Angelo si sono chiesti quando, a che età l’autrice ha preso coscienza che il mondo è sessista.
Elena: mi verrebbe da dire sin da piccola, ma non direi la verità. Da bambina mi sentivo uguale a tutti gli altri, però sentivo che c’erano atteggiamenti in casa o a scuola che mi procuravano dispiacere, come le classi tutte di bambine, o il fratello che può uscire e io no. Da grande ho capito che quelle piccole cose mi facevano rallentare nella mia realizzazione di adolescente e poi di donna. E invece la Costituzione ci dice a grandi lettere che tutti abbiamo il diritto di realizzarci, senza ostacoli di ogni natura. Pensiamo all’articolo 4 della Costituzione: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”.
Addirittura un nostro diritto diventa un dovere, il dovere di concorrere al progresso del nostro paese, della nostra comunità. E io questo lo faccio con grande passione, aiutandomi con l’arte e con le parole.
Elena Manigrasso
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