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L’arte maieutica al femminile

L’arte maieutica al femminile

Scrivere per il cinema - Si rinnova negli anni la fortuna del Premio Solinas, destinato a soggetti e sceneggiature concepiti per il grande schermo.

Colla Elisabetta Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2009

Benché nel panorama cinematografico attuale si assista ad un proliferare di festival, manifestazioni e premi d’ogni sorta, assai pochi fra questi appaiono dedicati alla difficile arte della sceneggiatura, vale a dire alla creazione di personaggi, storie e dialoghi che compongono l’ossatura di un film o di una fiction e che diventeranno, con i dovuti adattamenti, i famigerati copione per attori e registi. Di certo il più prestigioso concorso nazionale per soggetti e sceneggiature è il Premio Solinas, nato in Sardegna ed intitolato allo scrittore e sceneggiatore sardo Franco Solinas, autore di script indimenticabili quali quelli dei film ‘Kapò’ e ‘La Battaglia di Algeri’. Oggi il Premio è diretto e coordinato da un team di donne, capitanate da Francesca Solinas, figlia del grande Franco e Presidente del Premio. Al suo fianco l’inseparabile collega Anna Maria Granatello, direttrice artistica del Premio, per anni coordinatrice della Giuria e dell’Ufficio Stampa, insieme ad altre collaboratrici, lettrici e giurate che contribuiscono alla buona riuscita della manifestazione. Scoprire nuovi talenti ed accompagnarli nella realizzazione dei loro progetti è la mission del Premio Solinas, oltre che un piacere legato all’amore per la scrittura e per il cinema ed al desiderio di seguire lo sviluppo dei progetti come fossero creature in carne ed ossa. “Siamo molto soddisfatte - affermano Solinas e Granatello - che le sceneggiature vincitrici delle edizioni Premio Solinas 2007-08, avranno la fortuna di diventare film e compiere quel naturale ma non scontato passaggio dalla carta alla pellicola per il quale da anni ci battiamo impegnando tutte le nostre energie.” Tre le sezioni del concorso: il premio ‘Storie per il Cinema’, che si rivolge ad amanti della scrittura che possano raccontare belle storie (anche non strutturate come sceneggiature), il premio Franco Solinas (sceneggiature) Scrittori di Cinema, riservato a Sceneggiature originali inedite che si rivolge a sceneggiatori professionisti ed emergenti ed il Premio Solinas – Documentario per il Cinema, in collaborazione con Apollo 11, il primo premio in Italia per la scrittura di documentari di creazione destinati alle sale cinematografiche. Nella scorsa edizione, il Premio per il miglior Documentario è stato vinto da Caterina Carone con ‘Valentina Postika in attesa di partire’, storia di una badante rumena e di un vecchio partigiano, e da Tina Porcelli, Fabrizio Liberti e Giuseppe Baresi con ‘Di fronte al silenzio degli altri’, sul tema delle identità, mentre una menzione speciale nella sezione Storie per il cinema è andata a Carolina Drago e Sara Fratini per ‘L'uomo dell'acqua’, storia di una forte complicità femminile. Il Premio Solinas ha partecipato di recente alle Giornate Europee del Cinema e dell’Audiovisivo di Torino, dedicando un’area del Co-production Forum ai finalisti ed ai premiati delle diverse sezioni al fine di cercare produttori per le loro opere. Oltre 42 film sono stati già realizzati dalla fine degli anni Ottanta a partire da sceneggiature premiate o segnalate dal Premio Solinas e molte ragazze, a quanto pare, cominciano a farsi onore in un campo tradizionalmente ancora maschile. Per saperne di più e partecipare ai Concorsi del Premio Solinas 2009, visitate il sito www.premiosolinas.org

SCRIVERE E FAR “LIEVITARE” PROGETTI:
LA CAPACITA’ DELLE DONNE DI COSTRUIRE ARCHITETTURE


‘noidonne’ ha rivolto alcune domande alla Presidente del Premio Solinas, Francesca Solinas, ed alla Direttrice artistica, Anna Maria Granatello, per capire meglio lo spirito e le tendenze del Premio: ne è emersa un’interessante lettura di genere nel rapporto fra le due donne e nei progetti del Premio.

Francesca qual è il rapporto fra regia e sceneggiatura secondo lei?
Se analizziamo la questione in termini di genere, si potrebbe dire che la sceneggiatura/soggetto e la regia di un film sono in rapporto fra loro come una coppia donna-uomo., dove la moglie è la sceneggiatura e il marito la regia. La donna è infatti è identificabile nella figura di chi scopre i talenti, capace di apertura e valorizzazione costante di un percorso progettuale, in grado di stimolare ed accompagnare la crescita di un progetto: mi viene in mente il paragone con il lievito, col pane da sfornare, lo stesso è con l’emergere dei progetti ed il farli uscire allo scoperto. Un lavoro più di pazienza, di metabolizzazione, a fronte dello scalpitare del lavoro del regista. La semina e crescita di un progetto sono legati all’ importanza di fare investimenti.

Da qualche anno hai scelto il gioco di squadra, una squadra femminile…
Dopo tanti anni in cui sono stata Presidente e Direttore artistico, oggi penso sia meglio avere una squadra, è giusto che ci sia un avvicendamento, una possibilità di crescita professionale anche per altri. E poi ho anche pensato che mentre mi davo da fare per promuovere il talento degli altri, trascuravo di valorizzare i miei interessi. Dunque meglio non essere troppo autoreferenziali, ma piuttosto creare reti per realizzare iniziative utili: questo è un lavoro in cui le donne sono brave.

C’è stato un incremento di donne autrici in questi anni?
Negli anni ci sono state tante donne che hanno scritto sceneggiature o soggetti, basti pensare che la prima edizione è stata vinta da Francesca Archibugi, Gloria Malatesta e Claudia Sbarigia con “Sott’acqua”. Ci sono moltissime donne sceneggiatrici ed autrici che sono passate per il Solinas, anche in giuria, pensiamo a Monica Zapelli, coautrice di I 100 passi. Le donne continuano a scrivere storie, e scrivere è una professione adatta a noi perché richiede cura e pazienza. Ma oggi ci sono anche molte donne montatrici, proprio per la precisione e la capacità delle donne di costruire architetture.
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Anna Maria, qual è il tuo ruolo all’interno del Premio?
Il mio ruolo è quello di seguire la promozione dei progetti, di accompagnarne lo sviluppo, una sorta di Service del Premio per realizzare e produrre i progetti. Lavorare al premio mi fa sentire a casa, in famiglia, anche se io sono “l’altro” punto di vista, quello esterno, e con Francesca lavoriamo insieme per raggiungere gli obiettivi. Le donne hanno questa capacità, molto materna, di far nascere i progetti, di farli venire alla luce e di seguirne il destino. Pensiamo che il film I 100 passi, per esempio, è nato da questo Service. Stanno per essere prodotti ben 5 soggetti (sia storie, sia sceneggiature) dell’edizione 2008, noi ci prodighiamo per farne dei film, attraverso incontri di pitching e onetoone fra autori finalisti e produttori. Alcuni hanno ottenuto i fondi dell’art.8 , altri li abbiamo portati a Torino alle Giornate degli autori, dove per due giorni hanno incontrato produttori italiani e stranieri. Il nostro materiale viene spesso prodotto dalla RAI, ed il Ministero legge tutte le nostre sceneggiature finaliste. Anche i soggetti arrivano ai network attraverso i nostri buoni uffici. Noi facciamo da ponte.
Anna Maria arrivano molte storie o sceneggiature sulle donne al Premio Solinas?
Negli ultimi anni c’è stato effettivamente il tentativo di centralizzare il tema della donna ma c’è anche la difficoltà di realizzare personaggi femminili forti. Sono poche le donne che negli ultimi due anni hanno vinto il Premio per le sceneggiature, quest’anno è arrivata in finale I piedi nell’acqua, di Giulia Merenda, che ha scritto in collaborazione con due attrici che si occupano anche di scrittura, Barbara Folchitto e Giulia Troiano, i loro personaggi sono donne vere, credibili.. Nei Premi per il documentario e per le Storie, invece, ho trovato molte storie di donne, c’è stata una maggiore esplosione forse perché collegate all’idea di nascita e crescita, all’incubazione creativa Ritengo che il rapporto fra parola scritta e realizzazione/compimento sia piuttosto tipico delle donne, che stabiliscono grande intensità nelle relazioni, non solo professionali.


(24 marzo 2009)

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