Leggere l’albero - La fase del 'nuovo ascolto' fra cuore e coscienza
Baldassarre Bruna Martedi, 30/11/2010 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2010
Cara Bruna,
sono una 48enne divorziata ancora in attesa della persona giusta. Mi rendo conto di aver pagato a caro prezzo la mia ricerca di indipendenza, non del tutto conquistata a causa di un legame a filo doppio con mia madre, ora anziana e bisognosa di attenzioni. Dall’albero cosa vedi? C’è una speranza d’imparare a pensare più a se stesse?
Elisabetta
Cara Elisabetta,
è l’albero di una donna equilibrata, contenuto da una chioma avvolgente come una pelle di protezione… Una bella componente ti è rimasta del tuo “filo doppio” ed è il calore e l’accudimento materno, che si ritrova tra l’erbetta che copre le radici, il tuo passato. Hai un cuore sempre disponibile con tutti e forse troppo con questa dolce “vecchietta” che, inconsciamente e come tante, ambirebbe al nuovo ruolo di figlia… La difficoltà di sganciarsi sta sempre nella simmetricità del rapporto, nella fantasia di ricevere ancora, mentre ci si consuma nel dare senza limiti. I rami sparsi rappresentano il tuo temperamento esplosivo che non permette di perseguire fino in fondo le tue mete, tanto ambite e sperimentate spesso con affanno. Le tue tappe traumatiche: nel primo anno di vita, a 17 anni, 30, 33, 35 e mezzo, 37 e mezzo, 39, 42. Le altre tutte buttate in un serbatoio pronto ad esplodere... Ti stai avvicinando alla fase del nuovo ascolto di se stesse, quella fase che B. Lievegoed definisce “fase morale”, dove il cuore è proprio l’organo della coscienza, un cuore sempre pronto per gli altri, ma non senza aver prima amato profondamente l’Altra-Sé, quella bambina intrappolata dal velo che la tua chioma rivela, un velo ora pronto a disvelarsi e a ricominciare!
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