Avellino - Apripista per tutte le scuole laiche in Irpinia, è gestita da Nanda Santoro con la stessa determinazione e creatività degli inizi
Borrelli Marika Martedi, 26/01/2010 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2010
Il segreto è “non fermarsi mai”. A 16 anni dall’apertura, l’Accademia dei Giorni Felici, prima Scuola Materna Paritaria laica in Irpinia, è ancora quel laboratorio didattico della premessa che lo costituì. L’asilo nasce ad Avellino nel 1993 dall’idea di scuola materna alternativa di Nanda Santoro, energica e determinata ragazza del baby-boom. Già nel 1994 la Scuola ottenne prima il riconoscimento e poi la parificazione (così si chiamava allora) da parte del Ministero della Pubblica Istruzione. Ora, Nanda, Sociologa e Pedagogista Clinico, è la Presidente provinciale della Federazione Nazionale delle Scuole Materne Paritarie, che in Irpinia raggruppa circa 33 asili, per la maggior parte gestiti da Enti religiosi. Tra parentesi, Nanda è nella Commissione Nazionale per l’infanzia dal 2004.
L’Accademia dei Giorni Felici è stata un’apripista per tutte le scuole laiche nella provincia irpina e dalle iniziali 6 operatrici ora ne impegna 12 su 3 sezioni standard (3-5 anni) e una Primavera (24-36 mesi). È l’unica scuola privata di Avellino autorizzata per questa fascia di età. Frequentato da una novantina di bambini che saltellano tra le varie sale asimmetriche di questa costruzione simile alle case costruite con i Lego, è stato il primo asilo a introdurre l’informatica nella didattica quotidiana.
Un’impresa di successo al femminile come l’Accademia dei Giorni Felici presenta alcune caratteristiche peculiari. Innanzitutto, c’è da dire che l’Irpinia è prima tra le province italiane per numero d’imprese “rosa”. I fattori di questo primato sono molteplici - positivi e negativi -, non ultimo la necessità vitale di inventarsi il lavoro, laddove la piaga della disoccupazione è cronicamente endemica, come in questa zona interna del meridione, resa sempre più anziana e più povera dalla fuga dei giovani.
L’impresa al femminile non è solo un’intuizione o un’improvvisazione fortunata, ma è il risultato di un’analisi - spesso personale - di alcune profonde esigenze (la carenza di asili e di nidi, in questo caso) coniugate a modalità operative improntate a maggiore umiltà e cooperazione.
Altri punti di forza sono il coraggio e il proverbiale e necessario multitasking delle donne. Nanda lavora bene con le donne del suo gruppo, che ha scelto e formato sui principi della cooperazione. È convinta - e di ciò ne ha fatto bandiera - del maggior coraggio delle donne in collettivo nei momenti di crisi, economica o valoriale che sia. Le donne, insomma, nei problemi ci mettono le mani senza esitare, avendo incisa nel DNA l’affermazione di Popper quando dichiarava che “La vita è un continuo risolvere problemi”.
Il rapporto dello staff dell’Accademia con Nanda e con i genitori è di totale condivisione e, oserei dire, di allegria. Il primo effetto è la serenità dei bambini che inventano ogni scusa possibile per rimanere nell’asilo e ritardare l’uscita pomeridiana. Spesso è la proiezione di insicurezza dei genitori nel lasciare i figli al nido o in asilo a generare ansia e crisi di pianto nei bambini disorientati, alimentando altre insicurezze nei genitori, in un circolo vizioso. Interrompere questo circuito è il primo passo per portare avanti un’importante didattica, accuratamente studiata e condivisa tra gli agenti: equipe, bambini e genitori.
Dopo tutti questi anni, Nanda non si è per nulla stancata del suo lavoro e per svolgerlo al meglio ha continuato a studiare e specializzarsi, oltre che a essere validamente aiutata dal marito, con il quale forma una coppia di successo nella vita e nel lavoro, con una netta suddivisione dei ruoli aziendali che li gratifica, perché aderenti alle loro rispettive personalità.
Negli anni, Nanda ha constatato come le caratteristiche della genitorialità fossero cambiate e per aiutare una migliore comprensione delle “agenzie formative”, altre dalla famiglia e a questa concorrenti - nonché potenti, quali i mass media - ha costituito un supporto scientifico e didattico, così lo scorso anno è nato il Centro Psicopedagogico Ànemos (respiro), ma anche un portale in fase di completamento. Le attività del Centro sono davvero molteplici spaziando in tutti gli ambiti delle problematiche psicologiche e psico-sociali. Lo scopo è di mantenere ampio l’orizzonte cognitivo degli operatori e dei genitori, aperto anche ai singoli in difficoltà, per imparare ad avere punti di riferimento interni in epoca di forti interferenze educative/formative esterne. Emblematica, per esempio, è l’analisi del fenomeno dei cartoni animati operata con i genitori per disvelare le trappole consumistiche sottese (tema approfondito mirabilmente anche da Loredana Lipperini nel suo “Ancora dalla parte delle bambine”).
Nanda affronta ogni giorno come fosse il primo di un nuovo progetto, in un rinnovamento cognitivo e sinaptico - per sé e il suo gruppo - senza sosta.
*Marika Borrelli (ex Dirigente CGIL, giornalista e mamma)
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