CONSULTORI - Roma, donne all’attacco/Torino, la mobilitazione è avviata
Domenica, 11/12/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Dicembre 2011
Roma, donne all’attacco
In seguito agli attacchi che le amministrazioni di centrodestra della Regione Lazio e della Regione Piemonte stanno portando ai Consultori pubblici si sono formati movimenti di donne che procedono in sintonia verso la costruzione di un incontro nazionale, previsto (data da definire) tra il 20 e il 22 gennaio 2012 a Roma presso la Casa Internazionale delle Donne, che ospita gli incontri settimanali dell’Assemblea permanente delle donne contro la proposta di legge Tarzia a partire da giugno 2011.
I contatti con i movimenti del Piemonte, della Lombardia, dell’Umbria e dell’Emilia Romagna si sono consolidati e l’obiettivo dell’incontro nazionale - che è in costruzione e aperto ai contributi - è richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica su un tema centrale in una fase in cui sul corpo delle donne si gioca anche la partita della politica. Attraverso i consultori, il loro funzionamento e finanziamento passa la concreta possibilità delle donne di autodeterminarsi e di poter accedere alla salute riproduttiva, come previsto dalla legge 405 del 1975. Non è un caso che il Presidente della Regione Piemonte Cota abbia presentato una proposta di legge ‘fotocopia’ della proposta della Regione Lazio. Entrambe puntano alla privatizzazione dei consultori e ad imporre la presenza del Movimento per la vita, escludendo la donna come soggetto capace di decidere se, quando e come procreare. Il loro obiettivo è annullare di fatto la legge 194, minando la possibilità di applicarla. Sarebbe un salto all’indietro inaccettabile, che le donne hanno avversato da subito e nella Regione hanno contrastato con oltre 100 iniziative e con una petizione che ha raccolto circa 100.000 firme. LA VITA SIAMO NOI è la proposta dello slogan della campagna che sarà discussa a gennaio 2012 e riempita di contenuti condivisi. È arrivato il tempo di superare il semplice contrasto per passare alla rivendicazione del diritto di avere servizi all’altezza dei nuovi bisogni delle donne e aperti alle novità. A partire dall’accesso alla RU486 e alla pillola del giorno dopo.
Per aver informazioni e contribuire alla costruzione dell'incontro scrivere a:
lavitasiamonoi@googlegroups.com
Torino, la mobilitazione è avviata
Dal 19 al 29 ottobre 2011 a Torino le donne si sono mobilitate per la difesa del diritto all'autodeterminazione, della legge 194 e dei consultori pubblici.
Numerosi sono stati gli appuntamenti: alcuni collettivi delle studentesse dell’Università di Torino hanno organizzato assemblee pubbliche all’interno dell’Ateneo, sensibilizzazione per le strade della città e un presidio notturno davanti al Palazzo della Regione; i vari momenti di mobilitazione e protesta costruiti dalle associazioni e dalle donne che a Torino costituiscono il Coordinamento cittadino delle Donne di Torino per l’Autodeterminazione, sono culminati in un presidio che si è svolto sabato 29 ottobre insieme a donne provenienti dal Lazio, dalla Lombardia e dal Veneto, regioni che sono state oggetto di attacchi sullo stesso tema e con cui sono stati condivisi documenti, informazioni e strumenti per reagire a queste sortite da parte di governi regionali in cui però è facile intravedere un disegno più generale che man mano interesserà tutto il Paese.
Ecco cosa è successo in Piemonte. A novembre 2010 la giunta Cota ha approvato il "Protocollo per il miglioramento del percorso assistenziale per la donna che richiede l'interruzione volontaria di gravidanza". Questa delibera sancisce di fatto e di diritto l'ingresso delle associazioni pro-life all’interno di ospedali e consultori pubblici; contro questa delibera è stato presentato ricorso al Tar dalla Casa delle Donne di Torino.
Il Tribunale Amministrativo Regionale ha annullato la delibera, ma dopo soli 4 gg la giunta ha emesso una nuova delibera pressoché identica alla precedente. La giunta regionale ha reagito, con una tempestività, che, in un momento in cui ben altre sono le risposte ai problemi che la regione dovrebbe dare, è l'ennesima dimostrazione dell’ostinazione e dell'arroganza con cui il presidente della Regione Piemonte, Cota, continua a voler “pagare il suo debito” contratto con il Movimento per la vita in campagna elettorale e del disinteresse che questo governo dimostra per i reali problemi delle donne.
A settembre 2011 viene presentata una Proposta di Legge dal titolo: “Norme e criteri per la programmazione, gestione e controllo dei servizi consultoriali”, fotocopia della proposta di Legge Tarzia presentata in Lazio. È chiaro l’obbiettivo: minare la libertà di scelta e di decisione delle donne e demolire l’attuale sistema sanitario nazionale a partire dai consultori stravolgendone la loro natura pubblica e non confessionale.
Le donne di Torino e del Piemonte sono decise a proseguire nell’attività di contrasto di queste politiche regionali sia sul piano legale: è stato infatti già proposto un nuovo ricorso al TAR contro la nuova delibera da parte della Casa delle Donne di Torino e di Coordinamento Cittadino delle Donne per l'Autodeterminazione
di alcune giovani donne che ricorrono ai servizi dei consultori; sia su quello della mobilitazione, cercando di coinvolgere tutte le province della regione e organizzando presidi ed iniziative che riescano ad informare e sensibilizzare l’opinione pubblica promuovendo momenti di controinformazione davanti agli ospedali, ai consultori, nei mercati. Le donne di Torino dopo queste positive giornate di mobilitazione, si sentono ancora più forti e determinate a continuare questo impegno, anche grazie alla rete nazionale che si sta formando in tutto il Paese intorno a questi temi.
Laura Onofri
per il Coordinamento Cittadino delle Donne di Torino per l'Autodeterminazione
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