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La violenza sulle donne e la sensibilizzazione a Carosino, piccolo paese del Sud: anche con un paio

La violenza sulle donne e la sensibilizzazione a Carosino, piccolo paese del Sud: anche con un paio

Approfittiamo del mese Novembre, dedicato alla condanna di ogni forma di violenza alle donne per sensibilizzare adulti e soprattutto gli adolescenti, che saranno uomini di domani, su questo tema. reading su testi di diversi autori a Carosino (Ta)

Venerdi, 18/11/2016 - Ci sono cose che non vanno assolutamente taciute, soprattutto quando corrispondono a parole come violenza e prevaricazioni. È quello che vivono le donne nell’era del progresso, della tecnologia avanzata, dell’espansione dei diritti fondamentali dell’uomo. Eppure casi di donne uccise per mano degli stessi compagni, mariti, fidanzati aumenta incredibilmente in Italia. Ognuno di noi potrebbe raccontare la sua storia. Una scarpa qui e una là, ma ce ne accorgiamo in ritardo, le donne pensano sempre di sistemare ogni cosa. I cassetti delle violenze quotidiane sono aperti? Si cerca di chiuderli con mani braccia gambe e con una pazienza costruita da secoli di prevaricazioni.

Approfittiamo del mese Novembre, dedicato alla condanna di ogni forma di violenza alle donne per sensibilizzare adulti e soprattutto gli adolescenti, che saranno uomini di domani, su questo tema. Come educatori, come genitori abbiamo il dovere di farlo, abbiamo il dovere di educare i nostri figli al rispetto dei ruoli, delle diversità. Perché rispettare una donna non è metterle un paio di pantaloni, i panni maschili, ma garantire scelte e opportunità. Due parole troppo spesso negate da chi non accetta le libere scelte, anche di cambiare vita o compagno, e libere opportunità, nel lavoro e nelle cariche istituzionali.



Una scarpa qui e una scarpa lì ogni anno, il 25 Novembre, le sistemiamo presso il centro storico del nostro paese di Carosino. Sarebbe interessante se come una rete si potessero mettere nelle piazze di ogni città. Lo abbiamo pensato tra donne, mentre eravamo a bere un caffè insieme nella piccola provincia tarantina, c’erano anche amici con noi. Perché la festa della donna non è un fatto di donne. Scarpe sparse diverse, per indicare i momenti di colluttazione, tacchi a spillo per dire come sia faticoso per la donna la corsa alla parità, anfibi per dire quante giovani donne abbiano perso la vita, assassinate da fidanzatini amorevoli, ma educati a non ricevere mai negazioni.

Una scarpa qua e là.

Questo sarà il centro storico del nostro paese il 25 Novembre. Abbiamo pensato di organizzare un reading insieme all’Amministrazione e alla Biblioteca comunale, su testi dedicati alle donne e al loro diritto alla libertà e alle pari opportunità. Un modo per svolgere la disciplina di “Educazione alla cittadinanza” all’aperto, in pieno centro storico, nella speranza di una riappacificazione tra due mondi diversi e per questo affascinanti.

Non a caso abbiamo scelto un ragazzo del paese di Carosino, il quale ha chiesto di poter leggere un suo testo per fare eco a questa nostra idea: “violenza sulle donne: è un problema che ha portato ad un forte dibattito all’interno del Parlamento italiano, ma non è solo un fatto legislativo, è un problema culturale e sociale fortemente presente in un modo di pensare che discrimina, esclude, uccide. Gli atti di violenza sfociano nell’uccisione, detta tecnicamente femminicidio: morire solo perché si è donna che vuole affermare i propri diritti mi sembra una cosa assurda, morire per un ideale è morire da eroi; a questo punto speriamo di non aver bisogno di eroi”

L’appuntamento è in ogni città ogni giorno, e non solo a Novembre.

Elena Manigrasso

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