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La Valle d’Aosta e le donne - di Katya Foletto*

La Valle d’Aosta e le donne - di Katya Foletto*

La Valle d’Aosta e le donne: quale rappresentanza delle donne e quale attenzione alle politiche di genere?

Venerdi, 24/09/2021 - Nella giornata del 26 agosto, Conferenza del G20 sull’Empowerment femminile il Premier Draghi ha ribadito che l’Italia è pienamente impegnata nella lotta alle disuguaglianze di genere e noi cogliamo oggi l’occasione per fare il punto su quanto accade nella nostra Regione, la Valle d’Aosta.
Ci troviamo in una delle 4 Regioni d’Italia dove ad oggi nella legge elettorale del Consiglio regionale non esiste la doppia preferenza di genere e nelle ultime elezioni avvenute a settembre 2020, sono state elette solo 4 donne sui 35 consiglieri; di queste 4, 2 sono della coalizione che oggi governa la Regione ma a distanza di alcuni mesi dalle dimissioni ( avvenute per ragioni politiche) di Chiara Minelli unica Assessora della Giunta Regionale e di Erika Guichardaz, unica donna Presidente di Commissione in Consiglio, nulla si muove sul fronte delle loro sostituzioni. L’Assessorato rimane un interim del Presidente e la Commissione è oggi presieduta da un uomo.
Di fatto oggi nessun ruolo apicale è attribuito ad una donna e non è dato conoscere se e quando lo sarà nuovamente. Riteniamo che su questo argomento poco sia stato detto in primis dalle forze politiche progressiste che dovrebbero al contrario promuovere la partecipazione delle donne in ogni luogo decisionale.
Vero è che la norma non prevede alcun vincolo di genere nella suddivisione degli Assessorati ma riteniamo che non avere oggi alcuna donna sia, se non anticostituzionale, perlomeno inopportuno, e comunque sia l’assenza stessa nella norma di un accenno al dato qualitativo di rappresentanza è sintomo della visione che sino ad ora la politica ha dimostrato su questo tema.
La rappresentanza e il ruolo delle politiche di genere sono ad oggi per la Valle d’Aosta un fatto dirimente e la nostra Associazione che da anni lavora sulla promozione delle Pari opportunità e sul contrasto a tutte le discriminazioni di genere ritiene che oggi più che mai si debbano fare passi avanti per una maggiore presenza femminile nelle posizioni decisionali della nostra Regione.
Non è soltanto una questione di diritti, ma anche e soprattutto una scelta strategica per il futuro.
Rispetto alle donne nei ruoli apicali in Valle d’Aosta (escludendo la norma relativa alle elezioni nei Comuni) non abbiamo una legge che preveda alcun vincolo in termini di genere e non siamo a conoscenza di alcun dato ufficiale in merito ai numeri reali relativi alle nomine.
Inoltre attualmente non esistono in Valle d’Aosta il bilancio sociale e di genere: sono state fatte negli anni alcune esperienze (Regione 2004 e AUSL dal 2008 al 2012) ma attualmente il tema di una ripartizione delle risorse fatta in base al bilancio di genere, o gender budgeting, (il documento di bilancio che analizza e valuta in ottica di genere le scelte politiche e gli impegni economici-finanziari di un'amministrazione) non pare essere nelle intenzioni di chi occupa i posti di comando.
Le proposte presentate dalla Regione in merito al PNRR non sono state a nostro avviso fatte con l’ottica di mettere al centro le donne, cosa tanto auspicata dall’Europa e dallo stesso Governo italiano: delle 51 proposte presentate solo 3 erano specifiche per le donne e si poteva certamente fare di più. La progettazione proposta non è stata a nostro avviso certamente sufficiente alla piena realizzazione degli obiettivi del Recovery Fund ma rappresentava una “microprogettazione” utile a fare da leva per arrivare ad una progettazione trasversale e di impatto globale.
Pensiamo inoltre che in tema di lavoro sia necessario ora attivare al più presto una “cabina di regia” che segua il gender mainstreaming e le politiche di genere in Valle d’Aosta, che metta a punto interventi facilmente realizzabili anche a valere sul Fondo Sociale Europeo e che la Consigliera di Parità, di in attesa di nuova nomina, debba poter ritrovare forme di funzionamento utili a garantire l’effettivo svolgimento della sua funzione come propulsore delle pari opportunità sul lavoro nel nostro territorio.
Riteniamo fondamentale inoltre che in merito al tema dell’assistenza si attivi un sistema di valutazione dell’impatto di genere cosi come sia fondamentale cominciare a parlare di salute di genere per ciò che concerne l’ambito sanitario.
Rappresentiamo infine, per discutere di questi ed altri argomenti, la necessità urgente di avere luoghi strutturati di rappresentanza delle donne come fu un tempo la “Consulta Regionale femminile” nella quale, con tutte le pesantezze gestionali di un organismo complesso, trovavano spazio il dibattito e la effettiva promozione delle pari opportunità,
La rappresentanza, i luoghi di discussione le scelte politiche e di bilancio, la capacità di progettare tenendo in considerazione l’ottica di genere, sono facce diverse della stessa medaglia: la nostra Regione deve fare molti passi in avanti sul cammino della parità e del contrasto alle disuguaglianze a partire dalla riforma della legge elettorale regionale e dall’inserimento di elementi di garanzia sull’accesso delle donne ai ruoli apicali.
Il percorso proseguirà con Noi Rete Donne che da tempo segue le evoluzioni delle nostre vicende e supporta la nostra attività, il prezioso sostegno con vari approfondimenti e l'appartenenza ad una rete così strutturata e presente sono fondamentali per il cammino delle pari opportunità, anche in Valle d'Aosta.

Aosta 23 settembre 2021
Katya Foletto*, Presidente Dora Donne in Valle d’Aosta

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