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La UIL CPO cambia denominazione: da oggi UIL TEM.P@ - di Vincenza Preziosi

La UIL CPO cambia denominazione: da oggi UIL TEM.P@ - di Vincenza Preziosi

Riflessioni di una Segretaria 'atipica'

Giovedi, 23/12/2010 -
A partire da oggi la UIL CPO cambia nome, anche in Irpinia.



La Direzione Nazionale UIL CPO dell’11 novembre 2010 ha deliberato che la Categoria UIL per la rappresentanza dei lavori non standard (somministrati, partite Iva, collaboratori, come da delibera C.C.UIL del 4 marzo 2008) assume la denominazione di UIL Tem.p@, Categoria dei Lavoratori Temporanei, Autonomi, Atipici e Partite Iva.



Cambia il logo ma non l’essenza della mission sindacale che da anni caratterizza la categoria più giovane della UIL, che dal 2003 è al fianco dei lavoratori “non standard” attraverso azioni di tutela e rappresentanza.



In un contesto che deprime, limita e taglia i giovani capaci di reagire, i PRECARI sono più numerosi di quanto si immagini.



I precari “pesano” sull’economia dell’Irpinia, della Campania e dell’intero Paese. La mancanza di prospettiva della stabilizzazione dei rapporti di lavoro produce, infatti, effetti alla lunga negativi su produttività e profittabilità del lavoro. Questo si traduce in “povertà” per il territorio e fa sì che il fenomeno dell’emigrazione giovanile verso le città più ricche diventi sempre più cospicuo, impoverendo ulteriormente il patrimonio professionale del mercato del lavoro locale. In Irpinia, infatti, tanti sono stati i giovani (e meno giovani) che hanno cercato fortuna altrove e che continuano a farlo perché non ci sono reali politiche attive di lavoro in grado di soddisfare ambizioni professionali per le quali si sono svolti anni di studio, specializzazione e sacrifici economici.



Il precariato ha ormai invaso tutti i settori, anche quelli tradizionalmente più stabili. Questo ha portato alla conseguenza che la precarietà del lavoro si è tradotta in una “precarietà di vita” per le nuove generazioni, alle quali sono stati negati i diritti fondamentali: progettare il proprio futuro, farsi una famiglia, avere una vita economica per andare avanti e la possibilità di poter costruire una pensione per una vecchiaia serena.



Non possiamo fare a meno, come sindacato, di chiederci il perché di tutto questo. Le cause maggiori sono da attribuirsi alla crisi del modello di produzione di tipo fordista e all’avvento della globalizzazione dei mercati che hanno determinato l’introduzione di nuove tipologie contrattuali dette “flessibili”, permettendo alle aziende di rendere dinamico il turn over dei lavoratori.

È pur vero che la “flessibilità” del lavoro ha contribuito all’aumento del tasso di occupazione che ha interessato il nostro Paese negli ultimi anni prima della crisi, ma è altrettanto vero che, nella maggioranza dei casi, non si è tradotta in occupazione stabile. Questo perché la flessibilità si è tradotta in precarietà del lavoro e non in opportunità di impiego e buona occupazione.

La crescita occupazionale, sostenuta dall’introduzione di sempre nuove forme d’impiego, non ha contribuito pertanto ad una reale crescita economica del Paese e non ha migliorato le condizioni del nostro mercato del lavoro, lasciando del tutto irrisolte le differenze tra Nord e Sud e il divario tra occupazione maschile e femminile. Restano alte le barriere all’ingresso nel mercato del lavoro per le donne over-trenta e scarse sono le politiche attive messe in campo per sostenere il loro ingresso.



Brevi riflessioni che ci inducono a fare sempre meglio e ci impegnano per l’anno che verrà a continuare con caparbietà la nostra lotta a favore dei tanti giovani e meno giovani che si ritrovano nel circolo vizioso della precarietà.



In qualità di Segretaria di questa categoria “atipica” mi sento di dire che la politica in generale, piuttosto che fare false promesse, deve affrontare le ombre e le nebbie del presente per ridare un futuro credibile ai giovani. Il che non è un affronto, ma semplicemente il dovere di un paese democratico e civile.



È questo il mio augurio più grande per il 2011 ai precari d’Irpinia.



Vincenza Preziosi,

Seg. Prov.le UIL Tem.p@

Categoria Lavoratori Temporanei, Autonomi, Atipici e Partite Iva

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