Login Registrati
La tragedia delle discariche in Campania: Una Terra Spaccata

La tragedia delle discariche in Campania: Una Terra Spaccata

Il libro dell'Arch. Emilia Cirillo ci racconta come stanno davvero le cose in Campania. Con un pizzico di poesia in più.

Martedi, 11/05/2010 - Ci sono molti modi per presentare un libro e, ovviamente, per recensirlo.

C’è chi fa dissertazioni epistemologiche (“Ma davvero l’Autore voleva dire questo?”); chi la butta sulla psicanalisi (Freud non sarà stato perfetto come psichiatra, ma ha formato orde di critici puntigliosi); chi ci trova riferimenti a letterature avanguardiste e ad Autori perfettamente sconosciuti, così fa tanto erudizione.

Chi, poi, ascolta tutti questi esercizi verbali (scritti o propinati nelle presentazioni pubbliche), conclude inevitabilmente che ci sono più scrittori che lettori ed alza il tasso complessivo di diffidenza verso la categoria dei romanzieri.

Ciò diventa ancor più vero quando si tratta di Autori che sono innanzitutto persone a noi vicine, persone come noi, magari amici, colleghi, vicini di casa, che mai te lo saresti aspettato (ma va?) che un giorno potessero mettersi a scrivere. E per di più romanzi.

Premessa d’obbligo: odio la narrativa. Sono una fanatica della saggistica. Lavorerei gratis a Il Mulino. Ed aggiungiamo pure che a casa mia ci sono più libri di poesia che romanzi.

Poi, è successo che Emilia mi ha regalato il suo libro. Ci ho messo solo tre ore per leggermelo. Mi ha preso. Per un bel po’ di motivi.

Innanzitutto, è una storia che riguarda noi come Irpini, che dovremmo ospitare discariche che non ci meritiamo, noi come Campani, alle prese con il problema dei rifiuti, noi come Italiani tutti, che non si rendono conto della gravità della faccenda. È una storia dalle premesse verissime: condannare terre pressoché incontaminate a fare da discariche di rifiuti di ogni genere e da ogni dove, contro il volere delle popolazioni, che ne sanno più dei “tecnici”.

Emilia è persona informata dei fatti e conosce la tragedia dei rifiuti in Campania, che non ha ancora avuto fine e mai ne avrà. La trama – che si svolge in pochi giorni – è sviluppata attraverso dialoghi brillanti e mai “cerebrali”.

Poi, c’è questa geologa la protagonista, con la sua solitudine, cresciuta in una famiglia apparentemente anaffettiva, in cui non ha imparato ad amare, o per lo meno a dimostrare l’amore.

S’innamora, infatti, troppo tardi di un personaggio liminale più di lei. Due solitudini non faranno una felicità: è scritto in tutte le trame che coinvolgono gente fuori dalla normalità statistica. E basta così poco, oggigiorno, per uscire fuori dal corso. Basta dire la verità.

La geologa dirà la verità, almeno una, almeno quella che salverà una terra innocente e pulita ed i suoi abitanti.

L’altra verità, quella che riguarda la sua vita, non la confesserà mai.

La vita della geologa mi è sembrata una foglia autunnale di Ungaretti (Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie), nonostante la sua professione così concreta. Il suo essere, però, si è fuso nel suo apparire solo una volta e chissà se basterà mai a riscattare la sua esistenza di spettatrice di sé stessa.

Di Emilia B. Cirillo, Una Terra Spaccata - San Paolo Ed. 2010 (pagg. 227).





Marika Borrelli

Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®