Un libro che disorienta perché scuote nelle viscere. E' La Testa sul tuo petto, di Eleonora Mazzoni edito dalla San Paolo per la collana Vite Esagerate. La vita narrata è quella di San Giovanni, l'apostolo longevo, l'autore dell'Apocalisse, il discepolo amato, che come scrive Davide Rondoni nell'introduzione, è qui raccontato «senza pudore da una donna dei nostri tempi, in cerca di comprendere il segreto del Cristianesimo». Eleonora Mazzoni, nata come attrice, evoluta come scrittrice, è sempre attenta ad indagare in quel labile confine che c'è tra il miracolo e il mistero, tra la scienza e la fede, tra la sfida e la remissione.
E' autrice eclettica che ha stracciato vari veli. Dalla fecondazione assistita - cui ha dedicato Le Difettose (Einaudi, 2012), poi seguito da In Becco alla cicogna (Biglia Blu, 2016) - alla famiglia tradizionale 'cattolica', con Gli Ipocriti (Chiarelettere, 2015). Temi oggi affrontati e maltrattati nella quotidianità - basti pensare alla campagna sul Fertility Day o prima ancora al Family Day - che lei ha anticipato.
Oggi un nuovo testo, che con la precedente produzione ha molto a che vedere. Perché Mazzoni, svelandoci San Giovanni, destreggiandosi tra fonti e un pizzico di licenza, ci parla di maternità. Quella di Maria, che qui diventa 'nuova madre' di Giovanni. Maria, per la cui condizione non c'è un nome. Perché i figli che perdono i genitori sono orfani. Come orfani di definizione sono i genitori che perdono i figli. Mazzoni dà anima a questa figura tradizionalmente lasciata all'angolo, vista 'solo' in funzione della nascita del Messia. E che la stessa iconografia ci ha consegnato in un composto dolore ai piedi della croce, tra rassegnazione e impotenza, senza lasciarci traccia del dopo, quasi non fosse importante, perché il 'suo' senso era nella procreazione. Qui c'è la madre che sopravvive a Gesù, e che come ogni madre terrena vede nella propria morte la possibilità di ricongiungersi con chi si è creato. E nel frattempo continua ad amare gli altri 'fratelli' di Gesù, come Giovanni, che si prenderà cura di lei. Mazzoni ragazzina ha scritto molte lettere a Gesù, lo confessa lei stessa. Gli ha posto quesiti per lei fondamentali. Lo ha pregato. Ha atteso paziente senza ottenere riscontri, ma non ha abdicato al desiderio di approfondire. Se la fede è il volto di Cristo che risorge, e chi crede sa che è così, lei su quel volto si è interrogata. E non ha dubbi: Gesù ha il volto di sua madre, ha la sua tenerezza, la sua generosità. Le sue non risposte. Ma ha la stessa capacità di sopportare 'più sofferenze degli altri', senza soffrirne più degli altri.
La genitorialità in fondo è questo, rimettersi al giudizio e alle azioni dei figli - di tutti i figli, quindi dell'umanità - sapendone portare il peso. O la croce. Ma sapendo perdonare prima ancora che il perdono sia richiesto. Gesù è l'unicità. E' questo, indipendentemente dalla resurrezione, che ci rende immortali. Eleonora, in 150 pagine, racconta a capitoli paralleli il percorso di San Giovanni e il suo. Mettendo nero su bianco la verità: che l'eccessiva cognizione della dottrina può addirittura scalfire la fede, perché alimenta dubbi destinati a rimanere tali. Ma la fede - sia essa scoperta o incontro - è qualcosa di assolutamente intimo che ha il volto dell'amore. Ed è luce e generosità, mai paura.
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