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La terza volta di una donna alla terza carica dello Stato

La terza volta di una donna alla terza carica dello Stato

Il nuovo Parlamento, un passo avanti / 2 - Dalle “periferie del mondo” allo scranno più altro: stessa cura, medesimo rispetto. Laura Boldrini è Presidente della Camera. Donne in Parlamento dopo le elezioni del 2013

Bartolini Tiziana Martedi, 02/04/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Aprile 2013

Laura Boldrini ha viaggiato molto in Paesi attraversati da violenze e sofferenze, prima con la FAO e con il Programma Alimentare Mondiale e poi come portavoce dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. Tra i riconoscimenti per il suo impegno ha ricevuto la medaglia della Commissione nazionale per le Pari Opportunità nel 1999 e il titolo di Cavaliere della Repubblica italiana nel 2004. Ricordiamo bene la sua fermezza nella condanna dei respingimenti degli immigrati nel Mediterraneo nel 2009, anche sostenendo una dura polemica con il governo in carica. “Arrivo a questo incarico dopo avere trascorso tanti anni a difendere e a rappresentare i diritti degli ultimi, in Italia come in molte periferie del mondo. È un’esperienza che mi accompagnerà sempre e che da oggi metto al servizio di questa Camera. Farò in modo che questa istituzione sia anche il luogo di cittadinanza di chi ha più bisogno”. Così, in un passaggio del suo discorso appena eletta Presidente della Camera, Laura Boldrini ha tracciato il solco del suo mandato. Pacatamente e con fierezza - nonostante la sorpresa perché la scelta di fare il suo nome è stata un ‘fuori programma’ dettato dai precari equilibri numerici e politici usciti dalle urne il 25 febbraio scorso - ha posto all’attenzione dei/delle neo-eletti/e un ordine di priorità istituzionali e civili. “Il mio pensiero va a chi ha perduto certezze e speranze. Dovremo impegnarci tutti a restituire piena dignità a ogni diritto. Dovremo ingaggiare una battaglia vera contro la povertà, e non contro i poveri. In questa Aula sono stati scritti i diritti universali della nostra Costituzione, la più bella del mondo. La responsabilità di questa istituzione si misura anche nella capacità di saperli rappresentare e garantire uno a uno”. Un passaggio, non poteva mancare, lo ha dedicato alla “umiliazione delle donne che subiscono violenza travestita da amore” e ha sollecitato i colleghi e le colleghe ad “imparare a capire il mondo con lo sguardo aperto di chi arriva da lontano, con l’intensità e lo stupore di un bambino, con la ricchezza interiore e inesplorata di un disabile”, parole che solo un pensiero autenticamente femminile, forte ed autorevole poteva pensare, scrivere e pronunciare. “Buona politica”, “trasparenza”, sobrietà” sono richiami indispensabili affinché la politica torni ad essere “una speranza, un servizio, una passione”. La Presidente Boldrini ha colto senza esitazione la richiesta di cambiamenti profondi e autentici della politica, delle istituzioni, del governare emersa con le recenti elezioni. Cambiamenti che il nuovo Parlamento è incaricato di accogliere ed interpretare molto rapidamente. Riduzione dello stipendio e di spese connesse alla carica - analogamente al Presidente del Senato Pietro Grasso - hanno scandito i primi giorni del mandato della Presidente. Questa difficile - e certamente breve - XVII Legislatura si è immediatamente caratterizzata con una diffusa sobrietà in Transatlantico e alla Buvette, imposta anche dall’impatto prodotto da tanti e giovani neo-eletti. Bene, risparmiare in tempi di magra è doveroso per chiunque, soprattutto se usa soldi pubblici e se deve dare il buon esempio. Ma un bisogno di sobrietà si avverte anche (soprattutto, direi) nelle espressioni della politica. Invece i toni non sono mai scesi, le menzogne non sono mai cessate, slogan e minacce sovrastano la quotidianità di chi vorrebbe seguire il dibattito rintracciando ‘argomenti’, ‘pensieri’, ‘idee’, ‘proposte’. Come se fossimo ancora in campagna elettorale, Beppe Grillo - leader del Movimento 5 Stelle - sul web parla di “schizzi di merda digitali” e Berlusconi convoca in piazza il PdL a Roma contro “una certa” magistratura e chiedendo un moderato di centrodestra al Quirinale...”altrimenti sarebbe un golpe”. Incredibilmente, è stato più facile per la politica tagliare onorevoli stipendi che usare sobrietà nelle parole e nei toni o autolimitarsi nel dire e disdire contemporaneamente. Intanto i poveri assoluti sono quattro milioni, migliaia di aziende chiudono ogni giorno e la disoccupazione continua a crescere. Rintracciare le connessioni tra politica e paese reale continua a non essere facile, nonostante le urne abbiano avviato una autentica rivoluzione. Non è il caso di domandarci, per ora, a cosa serva un Parlamento rinnovato, pieno di giovani e di donne se poi continua ad essere dominato dalle tradizionali logiche di parte e di partito. È il caso, invece, di riflettere sull’urgenza di organizzarci: la sbornia di populismo e francescanesimo di facciata finirà presto e rimarrà il problema di strutturare tutto il sistema in modo razionale ed efficiente. Speriamo di avere, per quel lavoro, tante ‘Presidenti Boldrini’, disponibili e al servizio del Paese.





CAMERA E SENATO: I NUMERI DELLE DONNE / Distribuzione dei Senatori in carica per fasce di età e per sesso (dettagli nel pdf)

Le elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013 hanno consegnato alla storia del nostro Paese un Parlamento profondamente rinnovato, più giovane e con tante donne in quasi tutti i partiti. Riportiamo di seguito numeri e percentuali.

ELETTE ALLA CAMERA E AL SENATO 290 SU 945 = 30,68%



www.noidonne.org/files/allegati/PARLAMENTO_ELETTE_2013.pdf

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