Erina Disho (Albania) e Luciana Cino (Italia): storie di due ımprendıtrıcı dell'educazıone nella formazıone professıonale agroambıentale che stanno sfıdando modellı dı svıluppo tradızionali
Giovedi, 22/06/2023 - Erina Disho é una signora di campagna. A Çerrik, nel centro sud dell’Albania.
İl centro multifunzionale agrario che ha costruito in sette anni di accanimento contro ogni ostacolo immaginabile é stato vinto e conquistato nel suo lavoro di dirigente, donna di provincia agricola, di tradizione albanese.
İ problemi finanziari, amministrativi, burocratici, materiali, morali e didattici, che Erina ha affrontato e superato, sono state occasioni di pratica virtuosa. Nel senso di virtù.
İl pianeta di decine di ettari di terre collinose, verdi e rigogliose, é abitato da trenta collaboratori, centotrenta studenti, undici mucche, cinquanta pecore e innumerevoli galline felici. Ospita anche laboratori speciali che offrono soluzioni a problemi contingenti locali.
İl primo é per l’inseminazione artificiale delle mucche, vicino a una sala di chirurgia veterinaria per animali da cortile, a cui si aggiungono un laboratorio di trasformazione di prodotti orticoli e uno per la produzione di latticini. L’ultima creazione é una banca genetica per salvare i semi di antiche piante oficinali.
Queste attivitá marginali alla didattica hanno riqualificato un centro scolastico dimesso e trascurato e riprogettato l’orizzonte agricolo di Cerrik, una cittadina che negli ultimo anni ha subito una costante emorragia di nuclei familiari frantumati dall’emigrazione.
İn epoca illirica la stupefacente bellezza delle colline di Elbasan ha visto passare la cultura che dall’oriente penetrava İ’occidente lungo la via Egnatia diffondendo usi, abitudini, spezie, metalli preziosi, seta e beni di lusso per la Roma imperiale ghiotta di consumi costosi.
İn epoca romana le merci venivano custodite da una legione di 6.000 soldati nella Fortezza di Elbasan, l’antica Skampa, ancora oggi suntuosa testimone di questo fastoso passato, con mura possenti e vari torrioni perfettamente conservati.
La terra é fertilissima, il sole inonda i vigneti, l’acqua disponibile ovunque da falde generose e dal fiume Skumbin.
Erina ha scommesso sulla sua terra, la biodiversitá mediterranea, il mais giallo di Sulova, l’ulivo di Elbasan, e ha creato legami con tante aziende importanti, che hanno accettato lo scambio di pratiche con la scuola.
Ha fatto accadere il miracolo che ventitre famiglie invece di cedere alla disperazione e alle lusinghe migratorie, sono diventati centri di agroturismo e rappresentano la costellazione del pianeta scuola che Erina ha proposto come vetrina per i turisti che percorrono le valli storiche dell’Albania.
Un incontro con gli animali e gli antichi sapori, per mangiare İ bianchi formaggi di pecora e il vino della cantina Sulova o anche l’analcolico succo rosso di uva, nato da una delle infinite idee che Erina suggerisce, a misura di sorriso.
Erina intreccia esperienze con il mondo, con i progetti dell’Unione Europea, con la Cina e anche con l’Emilia Romagna che in Albania ha diffuso curriculi agrari sperimentali. E da quattro anni avviene uno scambio con Cesena, un’altra realtá che produce biotecnologie agrarie all’insegna della ricerca e dell’innovazione.
Al di la del fiume di fango, l’İstituto Agrario di Cesena é un universo popolato da straordinarie creature vegetali, infinite varietà di operosi insetti e animali, produzioni agroambientali create dalla passione di esperti di cantina, docenti di botanica e di scienze naturali, chimici e allevatori, ma soprattutto dalle qualità manageriali di una donna al comando, Luciana Cino.
Oltre alla gestione del personale, che risponde a una regia di anno in anno decisa e condivisa con i collaboratori, Luciana deve affrontare altre variabili situazionali, di forte criticitá, che possono rendere più precario il successo produttivo.
İl complesso mondo che governa é soggetto ai cambiamenti delle stagioni, del clima e alle imprevedibilità meteorologiche, puó essere attaccato da agenti patogeni, virus, muffe e batteri. La compresenza di tanti organismi diversi serve allo scopo dimostrativo didattico, ma rappresenta anche un fattore di vulnerabilità e infatti il maggio 2023 sará ricordato come una guerra contro il fango che tutto ha livellato e ha sciolto. Tutto da rifare.
L’azienda agraria non è un simulatore ma un laboratorio di reale trasformazione di prodotti che hanno un loro valore commerciale e nutrizionale. Le vendite servono a finanziare e a riqualificare. ‘Tulipandia‘ da tre anni é un paradiso di tulipani venduti a tutto il mondo, il Roseto Storico ospita sfilate di moda, la cantina produce vini bianchi per i ristoranti della vicina Riccione.
Numerose sono le affinitá fra Erina e Luciana e le aree di ricerca dei due centri professionali, entrambi ancorati alla biodiversitá dei prodotti locali e alla creazione di percorsi economici di vendita e di reddivitá. Entrambe hanno l’ambizione di aprire due convitti residenziali per studenti e studentesse di villaggi lontani.
Anche le ragazze di Cesena vorrebbero essere attrici di un futuro green ma per ora non possono essere accolte nello storico convitto, organizzato tutto al maschile.
Nel dopoguerra, e in particolare nel boom industriale degli anni ’70 in İtalia, sono state le donne a trainare le aziende agricole in tutte le vaste aree del centro nord. Una parte cospicua della gestione dei fondi agricoli è passata in mani femminili responsabili anche della progressiva scelta di valorizzare il biologico e di orientare le scelte delle proprie aziende ai valori della salute e alla tutela del consumatore.
Produrre in regime di lotta integrata significa adottare un sistema di coltivazione che privilegia l’uso di tecniche a favore di un minor impatto ambientale e di una riduzione delle immissioni nell’ambiente di sostanze chimiche. La lotta integrata permette di concentrarsi sulla prevenzione e non solo su azioni correttive, scegliendo varietà colturali maggiormente resistenti a funghi e a malattie, ammette la tecnica denominata ‘confusione sessuale’, per contenere la popolazione degli insetti dannosi entro una determinata soglia. La diffusione nell’aria di un feromone sessuale femminile specifico per tipo di insetto impedisce all’insetto maschio di localizzare la femmina e il mancato accoppiamento porta ad una popolazione di larve nettamente inferiore con conseguente minor danno ai frutti.
L’agraria, tuttavia, rimane ancora un mondo con forti connotazioni del genere maschile, per la faticositá di certi lavori e la necessaria forza fisica, anche se l’uso di macchinari sofisticati nell’agricoltura di precisione sta trasformando semine, raccolte e produzioni.
L’imprenditore agricolo è un interprete dell’ambiente nel quale opera e le attività di cui si occupa sono parte integrante della comunità sociale. İl riconoscimento che nel mondo degli affari esista una miriade di forme organizzative e che le strategie vengano forgiate non soltanto dal determinismo del mainstream marketing e del profitto, bensì anche da fattori culturali e sistemi di valori, ha consentito un importante passo avanti verso il riconoscimento delle scelte di ‘genere’.
Erina e Luciana hanno analoghi orizzonti progettuali da realizzare: sostenere la partecipazione dei giovani, riorganizzare antichi saperi su nuove logiche produttive, reperire mezzi finanziari e intrecciare accordi con le aziende del territorio, ma soprattutto esercitare pazienza e determinazione in una costante azione di attenzione e di amore per la terra, fin dall’antichitá concepita al femminile, ispiratrice di miti e leggende.
Nëna e Tokës, Terra Madre.
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