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LA STRONZA ovvero la prossima strega futura

LA STRONZA ovvero la prossima strega futura

Ancora la parola ci è negata

Giovedi, 09/07/2009 - LA STRONZA ovvero la prossima strega futura





Non sapete quanto è stata dura levare la parola alla stronza. Da subito

avevamo capito che nessuno le aveva insegnato a stare zitta! Pensate che osava

intervenire anche quando non doveva.

Credeteci noi abbiamo cercato di spiegarle che insomma lei era solo una

donna. Invece lei continuava a dire quello che pensava e non solo pretendeva

addirittura di sollevare critiche su di noi!

Vi rendete conto? Stronza questo il sopranome che quasi subito tutti concordi

le abbiamo dato e credetemi, da noi, succede raramente trovare un accordo

totale.

Noi abbiamo dapprima molto sopportato, ma quando ha osato dirci che il nostro

interesse era poco politico e molto di più privato abbiamo deciso di dare una

lezione alla stronza.

In realtà c’era chi avrebbe voluto tagliarle la lingua, ma la maggior parte

di noi ha preferito un avvertimento meno cruento sicuri che sarebbe bastato!

Due schiaffi ben assestati le abbiamo dato in due eravamo perché sapevamo che

la stronza si permetteva pure di reagire fisicamente. Lei però non ha capito e

ha strillato come una gallina

e ha continuato ad accusarci pubblicamente. Insomma diteci voi che dovevamo

fare? Andare più pesante questo dovevamo fare! Bisogna che sappiate che

criticava anche le nostre donne

diceva loro che l’unico spazio in cui avevano potere decisionale era la

cucina ed i piatti da lavare e che in realtà erano meno rispettate delle loro

nonne, avendo perso anche gli antichi privilegi.

E le donne la odiavano forse anche più di noi, esultavano ad ogni condanna e

ancor di più all’avvenuta esecuzione. La seconda volta, eravamo più di due, le

abbiamo dato un pugno in faccia,

un avvertimento più che chiaro, no? Ma ancora la stronza continuava ad

accusarci: sosteneva che le sconfitte politiche dipendevano dalla nostra

incapacità! Invitava le persone a non fidarsi più di noi,

a fare da soli, a non stare zitti, ad intervenire! E allora siamo stati

costretti ad azzittirla completamente! Siamo andati in quattro e abbiamo

faticato non poco perché la stronza portava nella borsa

un martello e voleva usarlo contro di noi.

Infine la lingua siamo riusciti a tagliargliela. A quel punto eravamo sicuri

che la stronza non avrebbe più dato fastidio. Invece la stronza che ormai non

poteva più parlare ha cominciato a scrivere

cartelli infamanti e allora abbiamo deciso di tagliarle le mani. Ormai da noi

la stronza era diventata il primo ed unico argomento, ovvio il problema era

pressante, invece lei, l’infame, dava da credere

che non avevamo altro di cui parlare. Dopo il taglio delle mani eravamo tutti

convinti che fosse finita invece la stronza imparò ad usare i piedi e noi a

malincuore dovemmo tagliarle anche quelli,

bisogna ammettere che è stato meno faticoso che con le mani. A quel punto era

veramente finita! Così credevamo, ma ci eravamo sbagliati, perché la stronza

imparò a comunicare con gli occhi

e noi ovviamente dovemmo accecarla. Ma ancora non bastò perché lei imparò a

comunicare con i gesti, e allora a quel punto siamo stati obbligati a risolvere

definitivamente il problema.

L’accordo è stato totale. Un’azione collettiva ecco cosa è stata che è

servita a compattare il gruppo definita da tutti "la giusta azione". E

credetemi, da noi, succede raramente trovare un accordo totale.



Testo di Maria Dilucia

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