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La strada ferrata

La strada ferrata

Adolescenza - La strada ferrata è il territorio da contendere, e si vince giocando. Lo Spettacolo, finalista del premio Scenario 2007, racconta l’incontro tra due ragazzine alla ricerca dell’infanzia perduta

Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Febbraio 2008

Lo spettacolo presentato dall’Associazione Culturale Isola Teatro ha aperto la rassegna organizzata presso la sezione femminile del carcere Rebibbia.
Nata attorno allo spettacolo L’Isola, dal testo del sudafricano Athol Fugard, la compagnia mette insieme giovani artisti con diverse competenze e linguaggi.
A partire dalle attività teatrali e artistiche radicate nel territorio, fino ai laboratori nelle scuole di Roma e Napoli, il gruppo ha un personalissimo percorso di ricerca artistica attorno all’universo spesso sconosciuto ed ignorato dell’adolescenza femminile.
Le tre autrici sono approdate ad un lavoro più intimo a partire dalla lettura e dall’approfondimento, e sono riuscite a descrivere la solitudine, la sessualità, il rapporto con il mondo adulto, il bisogno di inventarsi un’identità – anche con i suoi aspetti infinitamente comici e involontariamente buffi.
Sinossi:
Su una linea ferroviaria abbandonata, in Sicilia, a metà strada tra il nord e il sud del mondo, si incontrano due ragazzine, Willie e Secondina. L’una arrivata per mare da chissà dove, l’altra dal Piemonte savoiardo e conquistatore. La strada ferrata è il territorio da contendere, e si vince giocando. Il gioco è un linguaggio, è un pretesto per raccontarsi trasformandosi in surreali presentatrici televisive, bambine abusate, preti, suore, donne fatali, ballerine, cantanti. Un musicista di strada seduto su un rocchetto per cavi da cantiere le accompagna con la chitarra, il clarinetto, il didjeridoo e l’armonica, con musica folk e musica sacra, valzer e blues. Secondina racconta di essere arrivata alla ricerca di un fratello che forse neanche esiste, percorrendo il triangolo esoterico del Monferrato, chiese, risaie, Genova, il porto. Willie si porta dietro la bambola Camilla. È arrivata da lontano, molto tempo prima, insieme a sua sorella Alva, partite da San Berillo (Catania), il quartiere storico della prostituzione.
“È l’incontro tra queste due solitudini ad essere al centro del nostro lavoro. Entrambe le ragazzine hanno perso i giorni della loro infanzia. E con loro un fratello, e una sorella. Non li ritrovano, né l’infanzia, né i fratelli. In un perenne gioco di ambiguità li tengono in vita reinventandoli ogni volta. E lo fanno, lo possono fare, proprio perché si trovano l’una davanti all’altra, a contendersi una discarica ferroviaria. È la relazione, conflittuale eppure speculare tra di loro, che rende possibile riappropriarsi della loro storia. E per farlo si usa quello che c’è, trasformando lo spazio infinite volte. E come nel blues, si canterà la morte per celebrare la vita. Nei codici adolescenziali c’è spazio solo per l’assoluto. Non c’è niente da compiangere, da descrivere, da spiegare.”

LA STRADA FERRATA di Marta Gilmore, Fiammetta Olivieri, Pamela Sabatini
Regia di Marta Gilmore
Con Fiammetta Olivieri e Pamela Sabatini
Musiche originali eseguite dal vivo da Fabio Guandalini
Disegno luci: Luca Barbati
Organizzazione: Daniela Capece

Per contatti: Marta Gilmore, tel 06/87235233; 349/6049875 e-mail: marta.gilmore@libero.it; isolateatro@libero.it

(12 febbraio 2008)

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