Giovanna Maturano - In un libro la storia della partigiana e Medaglia di Bronzo al valor militare
Lunedi, 06/08/2012 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Agosto 2012
La festa per i suoi ‘primi’ cento anni - compiuti il 27 marzo scorso - l’ha organizzata lo Spi Cgil a Roma e la sala, gremita, era affettuosamente vicina a Giovanna Maturano, partigiana e Medaglia di Bronzo al valor militare, vedova dello studioso di agraria Pietro Grifone che sposò quando lui era confinato a Ventotene insieme alla mamma di Giovanna, Antonietta Pintor. Con un vigore straordinario e una lucidità invidiabile Giovanna ha apostrofato amici e compagne dal palco, confermando la nota vivacità ed efficacia comunicativa che sfodera nei continui incontri nelle scuole di ogni ordine e grado in cui parla delle battaglie per la democrazia, dell’antifascismo e del valore della libertà conquistata a caro prezzo. Alba Orti, responsabile del Progetto Memoria Spi Cgil che ha ripubblicato l’autobiografia di Giovanna Maturano, è orgogliosa di presentare una pubblicazione che, come altre di Liberetà si “inscrive in un intenso lavoro di valorizzazione della memoria che lo Spi porta avanti da anni… e che ha permesso di recuperare moltissime storie di vita che hanno contribuito a fare la Storia con la S maiuscola”. Il valore del libro è, infatti, nell’essere testimonianza diretta di chi ha contribuito a costruire “la storia che si studia a scuola, ma che, letta attraverso l’esperienza dei protagonisti diretti, assume altra valenza e spessore”. ‘Grifoncina’ - era il soprannome affibbiatole affettuosamente per via della sua statura - introduce alla lettura spiegando che ha iniziato a scrivere qualche appunto nel 1955 “per i miei figli, allora ancora piccoli”, che le chiedevano di leggere “il romanzo di mamma”. Gli appunti divennero un libro su richiesta di Annibale Cogliano, e Giovanna ha acconsentito perché ha pensato che la storia della sua famiglia è stata “emblematica, perché tutti avevamo scelto la via della lotta contro il fascismo, di cui avevamo conosciuto la politica fin da piccoli, e tra di noi avevamo subito quasi tutte le persecuzioni fasciste: pestaggi, confino, campo di concentramento e morte”. La narrazione scorre via con un linguaggio semplice e “disadorno”, iniziando dalla giovinezza della mamma (che incontrò Gramsci) e dai ricordi della sua infanzia insieme agli altri piccoli ‘Maturano’ e arrivando fino al 1950, anno di nascita della figlia, in un intreccio continuo di eventi politici ed episodi di vita familiare. L’esperienza di Giovanna Maturano è vissuta anche come donna impegnata a Roma con le Dirigenti del Comitato di iniziativa femminile e poi nell’UDI. Infatti sottolinea “il grandissimo apporto delle donne” che hanno partecipato alla costruzione della democrazia “con grande slancio, entusiasmo e determinazione…. Sostituendo spesso gli uomini che erano al fronte in ruoli anche di grande responsabilità nella famiglia, nel lavoro e nella società”. Non poche, ricorda, avevano “imbracciato le armi o ricoperto ruoli di dirigenti nella lotta”, scelta che “le rese coscienti delle loro capacità e possibilità e determinate a non tornare indietro”.
Giovanna Maturano Grifone
Giovanna. Memorie di una famiglia dell’Italia del Novecento
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