La storia di Zeinab. Quando la realtà si racconta ed abbatte i muri
Il documentario vincitore del premio della categoria al 20esimo Festival del Cinema egiziano di qualche mese fa, sta ora girando per gli altri Paesi arabi, riscuotendo non poco successo di critica e pubblico.
Lunedi, 16/01/2017 - Il Cairo. “Zeinab” è il docu-film di un giovane cineasta egiziano che decide di raccontare la storia di una ragazza di 32 anni coraggiosa a tal punto da sfidare i divieti e le tradizioni della società, parlando di sé davanti ad una macchina da presa.
Per Mourad Al Sayed, promettente regista del cinema egiziano, si tratta “di una storia eccezionale perché Zeinab ha deciso di ribellarsi ad una società che cerca di far credere alle ragazze che il loro dovere sia quello di sposarsi, formare una famiglia e lasciarsi alle spalle i sogni riposti nel cassetto per diventare grandi”.
Il documentario che vuole mettere l’accento sulle passioni Zeinab, vuole anche raccontare la sua battaglia per vivere la vita che vuole nel Sud Egitto.
Zeinab non vuole solo essere libera di andare in bicicletta e raggiungere da sola una grande città come Il Cairo, vuole anche terminare gli studi e progettare il suo futuro, aprendo un’attività propria di manufatti artigianali creati con le sue mani. E lo dice chiaramente, guardando dritta all’obiettivo della telecamera.
Quella di Zeinab è una storia di coraggio e di tenacia perché “la sua vita è tutta tesa ad un cambiamento per il meglio, nonostante le difficoltà e la povertà” tiene a sottolineare Al Sayed.
Nei 20 minuti di documentario la protagonista parla del suo viaggio di vita, della morte di sua madre, della responsabilità dei suoi sette fratelli, ma soprattutto racconta della trasformazione che l’ha portata ad essere la donna forte ed indipendente che è oggi.
Ma non è tutto oro quello che luccica perché Mourad Al Sayed non fa finta di ricordare le difficoltà affrontate durante le riprese. “Quando abbiamo iniziato a girare, tutti i vicini di Zeinab si sono riuniti come se ci fosse un matrimonio da celebrare. Nessuno era abituato a vedere una macchina da presa e tanto meno a vedere che la protagonista di quelle riprese fosse proprio una donna” come lui stesso confida.
È stato un po’ come rompere dei tabù, continua Al Sayed, che oggi si dice nostalgico di quello vissuto in quei giorni anche alla luce del successo ottenuto.
Difatti il documentario è riuscito a competere all’ultimo Festival del Cinema de Il Cairo con registi grande calibro. Ma non solo. “Zeinab” ha vinto il premio della categoria con la menzione speciale di “essere stato in grado di aver fatto rivivere l’età d’oro del cinema egiziano”.
Attualmente il docu-film è in competizione al Film Festival che si terrà in Libano il prossimo aprile.
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