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La storia di Om El Khir e delle 'donne-fotografia' nel film 'Celles qui restent'

La storia di Om El Khir e delle 'donne-fotografia' nel film 'Celles qui restent'

Il film documentario di Ester Sparatore presentato al 30° Festival del Cinema Africano, Asia e America Latina - Sezione Extr’A

Mercoledi, 17/03/2021 - Dedicato alle donne-fotografia, il film documentario della regista Ester Sparatore,
"Celles qui restent", già presentato in anteprima mondiale al Visions du Réel e reduce dalla vittoria al Biografilm nel Concorso Italia, arriva al 30° Festival del Cinema Africano, Asia e America Latina di Milano, in concorso nella sezione Extr’A.

Il film racconta la storia di Om El Khir, una donna tunisina che, insieme ad altre connazionali, conduce dal 2012 una battaglia per scoprire la verità su tutti quei mariti, figli e fratelli scomparsi nel tentativo di raggiungere l'Europa. Vengono chiamate le “donne-fotografia”, perché tengono in mano i ritratti dei loro cari scomparsi durante le manifestazioni di fronte al ministero dell’interno e all’Ambasciata italiana a Tunisi e continuano a riunirsi davanti ai palazzi del potere per gridare la propria rabbia e il proprio dolore, rivendicando il diritto di conoscere che ne è stato dei propri famigliari.

Alcune di loro sono convinte che i congiunti ce l'abbiano fatta ad arrivare a Lampedusa, e chiedono l'apertura di una commissione d'inchiesta che indaghi sulla sparizione di cinque imbarcazioni salpate da Tunisi tra il 2010 e il 2012. A bordo c'erano 500 uomini di cui non si è saputo più nulla. Tra loro anche Nabil, il marito di Om El Khir, partito il 29 marzo 2011, quando lei era incinta del loro terzo figlio. Nonostante il dolore, la donna ricostruisce la sua vita, trovando la forza nella volontà di dare ai suoi figli un futuro migliore.

"La prima volta che ho sentito parlare delle donne-fotografia e del movimento delle famiglie dei migranti tunisini dispersi è stata quattro anni fa – racconta la regista - alla presentazione del libro di Federica Sossi ‘Spazi in migrazione: Cartoline di una rivoluzione’. L'autrice spiega nel libro i movimenti dei flussi migratori, prima e durante la primavera araba e il ruolo che lei stessa ha avuto all'interno di questo movimento, diventando il tramite tra l'associazione “la terre pour tous”, di cui fa parte Om El Khir, e le autorità italiane. Ha aiutato a fornire informazioni sulle azioni del governo italiano che sarebbero difficili da avere in Tunisia, vista la mancanza di collaborazione e di comunicazione tra i due Stati".

Nel suo film precedente, ‘Mare Magnum’, la regista raccontava la vita di Lampedusa incuriosita dalla grande attenzione mediatica di questa piccola isola di frontiera, più vicina all’Africa che alla Sicilia, primo e naturale approdo per tutte le persone che dalla costa africana fuggono dalle guerre e dalla povertà. Con il suo ultimo documentario la cineasta ha invece attraversato quella frontiera, cambiando il suo punto di vista e considerando il nuovo progetto quasi una naturale continuazione del viaggio precedente, con una rotta contraria a quella dei migranti. Ma "Celles qui restent" è anche un film che vuole immergersi nella vita di una singola donna, che si ritrova a gestire delle situazioni eccezionali.

"Questo film - prosegue la regista - è anche la storia dell'incontro tra me, regista siciliana e Om EL Khir, donna tunisina, dove la narrazione rispetta la cronologia dei nostri incontri basandosi sull'alternanza tra sfera privata e pubblica: intimo e politica, ormai indissolubilmente legati tra loro. I riti religiosi, l'Eid, la circoncisione, fanno da contrappunto alla trama del film, mostrandoci lo scorrere del tempo nell'assenza di Nabil. Sono infine dei rivelatori cruciali dei rapporti tra gli individui all'interno della società tunisina. L'imbarazzo iniziale di Om EL Khir davanti alla telecamera è svanito in fretta. È diventata quasi una nostra complice, mettendo a proprio agio anche le altre persone filmate, cosciente del potere delle immagini. Lei vede questo progetto come un mezzo efficace per parlare delle famiglie dei dispersi, ma anche per raccontare le difficoltà di una donna araba, sola con tre figli".

Distribuito da Antani in collaborazione con Kio Film, 'Celles qui restent 'sarà sulle principali piattaforme on demand italiane dal prossimo 25 marzo e, in contemporanea con la presentazione al festival, sarà disponibile su ZalABB e MioCinema, per poi continuare il suo percorso sia “dal vivo” (appena lo consentiranno le misure emergenziali) e sia online.

Coprodotto in Francia-Italia-Belgio da TIRESIAS FILMS, KINO PRODUZIONI, HIGH SEA PRODUCTION e SCOPE PICTURES, il film ha ottenuto il sostegno di AIDE AUX CINÉMAS DU MONDE, FONDO SVILUPPO COPRODUZIONI ITALIA-FRANCIA CNC-MIBAC
INSTITUT FRANÇAIS, MiBAC, EURIMAGES,WOMEN MAKE MOVIES, SCAM.

Ester Sparatore
Diplomata nel 2001 all’Accademia di Belle Arti Abadir di Palermo, con una tesi in storia del documentario, dal 1999 al 2006 collabora con la società di produzione C.L.C.T. Broadcasting, curando regia, edizione e montaggio di documentari e cortometraggi. Nello stesso periodo realizza videoinstallazioni e lavori di video arte, partecipando a numerose mostre in Italia. Dal 2007 collabora alla regia e alla fotografia di documentari con il regista Stefano Savona e la sceneggiatrice Alessia Porto: tra questi ‘Palazzo delle Aquile’ (2011), che racconta i giorni di occupazione di un gruppo di famiglie rimaste senza casa del cosiddetto Palazzo delle Aquile, sede del municipio di Palermo. Dal 2010 realizza interviste per il magazine del canale Babel tv. Dal 2012 lavora alla regia di film documentari per produzioni italiane e francesi. Nel 2014 scrive e dirige insieme a Letizia Gullo ‘Mare magnum’, che ripercorre la campagna elettorale per il rinnovo del Sindaco del piccolo comune di Lampedusa. Il suo ultimo documentario ‘Celles qui restent’ è stato presentato nel Concorso lungometraggi del Festival Visions du Réel e ha vinto il Premio della giuria al miglior film del Concorso Biografilm Italia.

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