- La regista Julie Bertuccelli firma il suo nuovo documentario sull’integrazione scolastica in Francia
Colla Elisabetta Martedi, 30/06/2015 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2015
Un gruppo di vitalissimi adolescenti appena giunti in Francia da ogni parte del mondo (Senegal, Tunisia, Brasile, Cina, Irlanda, Costa d’Avorio) e le loro difficoltà, sogni e contraddizioni, spesso non ben supportati da un mondo di adulti poco assennati, sono al centro del docu-film intitolato La Squola di Babele, di Julie Bertuccelli, cineasta francese di evidenti origini italiche come ha ricordato lei stessa nel corso della presentazione del film al Festival Rendez-Vous 2015, dedicato al cinema contemporaneo francese.
La Bertuccelli, con un passato da aiuto regista di nomi quali Iosseliani, Kieslowski, Taverniere Rithy Panh, muove con discrezione la macchina da presa in classe, dove una bravissima insegnante, Brigitte Cervoni (ce ne fossero!..), si adopera, con una didattica intelligente e finalizzata, per promuovere l’integrazione fra un caleidoscopio di lingue, etnie e culture.
La cour de Babel (questo il titolo originale del documentario) è il cortile di una scuola parigina, dove 24 studenti di nazionalità diverse e di età compresa tra gli undici e i quindici anni passeranno insieme il loro primo anno in Francia in una delle cosiddette “classi d’accoglienza”, istituite per far fronte alle complesse sfide educative poste dal fenomeno epocale dell’immigrazione, presente qui storicamente ben prima che in Italia. Una visione “entre les murs” senza pregiudizi, che ci lascia con un forte messaggio di speranza e fiducia.
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