Conti Viola Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2006
Un vita a rate. Questa è la nuova filosofia femminile che privilegia acquistare pagando un po’ per volta. Un fenomeno in crescita anche nel nostro Paese che si avvicina a questa tendenza già consolidata negli U.S.A e nei paesi del Nord Europa. Oggi non solo l’auto, gli elettrodomestici, i viaggi, le spese sanitarie, ma anche la palestra, i libri, l’arredamento, l’abbigliamento e persino i generi alimentari sono pagati a rate dilazionate nel tempo. Il credito al consumo, quindi, è un sistema che piace, non solo a chi non può permettersi di pagare “tutto e subito”, ma anche alle fasce di popolazione con reddito medio-alto, in quanto rappresenta il modo più efficace di pianificare il budget familiare e gestire il risparmio. Le donne, i giovani con un alto livello di istruzione, sono il target di riferimento dei pagamenti a rate, che ha toccato un tasso di crescita del 18% nel 2005 rispetto al 2004 per un valore di indebitamento da parte delle famiglie italiane che, secondo l’ultimo rapporto Abi-Assofin, è passato da 57,9 a 68,7 miliardi di euro. Un salto culturale notevole, data la tradizione degli Italiani di considerare i debiti una macchia indelebile da nascondere e di cui vergognarsi. La spesa, quindi, diventa “intelligente”, più lungimirante, frutto di una strategia precisa, mirata. La tendenza consumistica, quindi, non si arresta, ma, anzi, si protrae nel tempo. Basta una semplice carta e tutto ciò che si può comprare diviene alla portata di tutti. Le cosiddette carte di credito revolving, infatti, permettono di acquistare a rate senza particolari rischi nella stragrande maggioranza dei centri commerciali, ipermercati e negozi affiliati. L’unico rischio da evitare, per non incappare in brutte sorprese, può essere rappresentato dal tasso di interesse che “si paga”, talvolta profumatamente. E’ per questo, che è necessario fare attenzione per non ritrovarsi più indebitati di prima. I consumatori, troppo spesso, sono convinti di poter spendere e spandere a costo zero, ed è per questo, che nella società dei consumi bisogna valutare bene cosa e come acquistare, affinché si possa essere soddisfatti davvero di aver fatto una spesa “intelligente”.
* Federconsumatori
(1 maggio 2006)
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