Mercoledi, 10/07/2019 - L’11 luglio si festeggia la Solennità di S. Benedetto da Norcia Patrono d’Europa : festa della traslazione del corpo del Santo mentre Il 21 Marzo si è celebrato il “transito”cioè l’anniversario della morte di S. Benedetto. Gli insegnamenti di S.Benedetto e la sua figura sono di grande attualità oggi come ieri. Attualmente i Benedettini sono presenti in tutto il mondo con c. a 2000 monasteri e oltre 8.000 monaci.
La loro pratica quotidiana è: l’ora et labora, contribuendo altresì ad offrire accoglienza incondizionata e, ristoro ai poveri che bussano alla loro porta e, che sono i benvenuti e, a tutti coloro che cercano Dio siano pellegrini o religiosi.
S. Benedetto nacque con sua sorella gemella a Norcia nel 480 d.C e, morì a Montecassino nel 547; da una nobile famiglia cristiana fondatore dell’ordine Benedettino nonché patriarca del Monachesimo occidentale proclamato da S. Paolo VI Patrono d’Europa il 24 ottobre 1964.
San Gregorio Magno, rimane l’unica fonte storica del Santo di Norcia che, nel II libro de I Dialoghi lo definì come“un astro luminoso” delineando la sua vita e, la sua fisionomia spirituale.
Benedetto visse in una delle epoche più travagliate della storia d’Italia, quella delle guerre gotiche che insanguinarono la nostra penisola tra la morte di Teodorico (526) e l’invasione dei Longobardi (568); caratterizzate da carestie, massacri, deportazioni e, contrapposizioni delle razze e religioni, in quanto il cattolicesimo dei Romani non era condiviso dai barbari, di religione ariana.
Dopo la caduta dell’Impero Romano d’ Occidente
S. Benedetto, si trasferì a Roma, invasa dai barbari
e pervasa da una profonda crisi morale per, studiare secondo i desideri del padre, sconvolto dalla vita dissoluta che si conduceva, scelse di perseguire una vita spirituale, in un primo periodo si trasferì con la nutrice ad Affile da qui si spostò, facendosi eremita, nella Valle dell’Aniene, in una grotta nei pressi di Subiaco: il Sacro Speco.
Qui un monaco di nome Romano che, dimorava in un vicino monastero e che, incontrò lungo il cammino, gli domandò “dove andasse?” e offrendogli il suo aiuto “lo rivestì dell’abito santo segno della consacrazione a Dio” e, del necessario secondo le sue possibilità, calando il pane per sfamarlo, fin nella grotta, rinnovando la promessa di non rivelare il segreto, di dove si trovasse. In questo luogo S. Benedetto rimase 3 anni; Dio però volle che Romano sospendesse la sua carità e, che Benedetto diventasse “luminoso modello agli uomini”; così un sacerdote che abitava distante da S. Benedetto aveva preparato la mensa per la Pasqua e, in una visione il Signore gli parlò, indicando il posto dove si trovava “l’uomo di Dio”per portargli i viveri condividendo il pasto.
Poco tempo dopo, alcuni pastori scoprirono Benedetto nello Speco e, “riconosciutolo come servo di Dio (…) si diedero a santa vita” si diffuse così la sua fama di santità. Venne chiamato da una comunità di monaci a divenire il nuovo abate ma tentarono di avvelenarlo perciò decise di ritornare alla sua grotta (cfr Libro II dei Dialoghi). Il periodo a seguire fù di grande crescita cosicché, S. Benedetto costruì intorno al 500, ben 12 monasteri a Subiaco(https://benedettini-subiaco.org).
Il suo sacro cammino continuò e, insieme ai suoi discepoli più fedeli, lasciò Subiaco per arrivare a Cassino (www.abbaziamontecassino.org) nell’anno 529 e, qui sulle pendici S. Benedetto e i suoi più devoti discepoli costruirono la prima Abbazia di Montecassino, edificata sopra i resti di templi pagani e, con oratori in onore di San Giovanni Battista,ritenuto un modello di vita ascetica e, di San Martino di Tours, monaco e vescovo della Gallia; S. Benedetto fù il primo abate del giovane Monastero fino alla sua morte. Qui intorno al 530 d.C scrisse la Regola benedettina, prendendo spunto dalla tradizione monastica precedente, dei Padri del deserto: Cassiano, Basilio, Agostino,
definita da Papa Benedetto “arca di sopravvivenza dell’ Occidente ”, nella quale si organizza la vita dei monaci all’interno della celebrazione “corale” della liturgia quotidiana. I due cardini della vita comunitaria sono il concetto di stabilitas loci (l’obbligo dei monaci di risiedere per tutta la vita nello stesso monastero) la conversatio morum ,la buona condotta morale, la carità reciproca e, l’obbedienza all’abate il “padre amoroso” cardine di una famiglia ben ordinata che, scandisce il tempo tra le varie occupazioni della giornata in un clima di condivisione incondizionata e, carità fraterna secondo il motto “ora et labora “ con il sostegno della lectio divina (la meditazione della parola di Dio).
Perciò la Regola “incoraggia l’amore, la preghiera, il rispetto, la castità, la moderazione, la comunione” e, riassume la consuetudine monastica orientale adattandola con senno e discernimento al mondo latino, dopo il declino di quella romana, aprendo una nuova via alla civiltà europea. I Dialoghi riferiscono che S. Benedetto alla sua morte spirò in piedi. Due secoli dopo la morte di S. Benedetto si diffonderanno più di mille monasteri guidati dalla sua Regola.
Nel tweet dell’11 luglio 2018 Papa Francesco ha ricordato “l’Europa ritrova speranza quando l’uomo è al centro delle sue istituzioni” S. Benedetto prega per noi!”@Pontifex¬_it,
come ha ricordato Papa Benedetto all’Udienza Generale in Piazza S.Pietro, il 9 aprile 2008 (https://w2.vatican.va) “Cercando il vero progresso, ascoltiamo anche oggi la Regola di S. Benedetto(…) alla cui scuola possiamo imparare l’arte di vivere l’Umanesimo vero”.
PAX
Domenica Ricci
I siti da visitare sono: https://it.nursia.org, https://benedettini-subiaco.org, www.abbaziamontecassino.org, https://liturgia.silvestrini.org/ , www.vaticannews.va; https://w2.vatican.va, www.noidonne.org: “la Medaglia di S. Benedetto” (4-02-2019); www.noidonne.org: “La Comunità internazionale dei Benedettini di Norcia a più di un anno di distanza dal terremoto” (20-12-2017), www.oraetlabora.net
Lascia un Commento