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La Signora dell'elettronica

La Signora dell'elettronica

Intervista a Stefania Lacriola - "Le donne hanno un grande futuro davanti a loro, la società sta cambiando, ha bisogno di nuovi stimoli che solo le donne possono assicurare"

Donatella Orioli Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2007

Mamma di due figli, oltre che essere imprenditrice nel settore dell’impiantistica telefonica, antifurto, antincendio, Stefania Lacriola è anche Presidente del Comitato Imprenditoria femminile di Bari e Presidente Regionale di DonnaCreaImpresa.
Se a tutto questo aggiungiamo che sta organizzando la partecipazione di un nutrito numero di aziende femminili alla Fiera del Levante di Bari, con relativi spazi dibattito dall’artigianato, all’artistico, al web, alle buone pratiche, alle politiche di genere, ci possiamo rendere conto di quanto doppiamente prezioso sia il contributo dato al nostro giornale e alle nostre lettrici.
Il suo percorso per certi aspetti è comune a tante altre. Infatti ha iniziato la sua attività imprenditoriale come socia di una ditta artigianale, occupandosi della parte amministrativa-gestionale e dell’organizzazione delle risorse umane.

Stereotipando la sua attività, potremo dire che in un comparto maschile si è ritagliata un ruolo femminile, ma ad un certo punto ha sentito la necessità di essere parte attiva senza barriere e quindi…?
Durante un periodo di forte sviluppo degli impianti di telecomunicazioni, come spesso avviene nelle piccole aziende, ho capito che anche per me era necessario entrare nel vivo della parte tecnica e quindi ho cominciato a seguire da vicino la cantierizzazione dei lavori.
Con l’acquisizione di altre quote societarie, sono diventata Amministratore unico e di quel periodo ricordo quando mi presentavo dai fornitori per l’evasione degli ordini o per il trattamento economico e mi guardavano come fossi un “marziano” perché la loro convinzione era che fossi un prestanome e non parte attiva dell’azienda, in quanto non era pensabile che una donna potesse avere competenze di materiale elettronico. In realtà ho avuto la volontà e l’umiltà di recepire da mio padre la sua grande competenza tecnica, il suo know-how e il suo bagaglio esperenziale.

La crescita è stata esponenziale perché oggi l’azienda ha esteso il suo core business alle reti informatiche, agli impianti tecnologici e soprattutto al c.d. chiavi in mano degli ambienti di lavoro. Facendo un’auto-analisi, quanto ha inciso la sua partecipazione attiva in questo sviluppo?
I risultati sono frutto di un lavoro di squadra che recentemente ci ha consentito di sviluppare altri investimenti, ma sicuramente la sensibilità femminile ha contribuito ad evitare l’utilizzo della manodopera infantile e a garantire luoghi di lavoro salubri e sicuri, meritandoci il marchio di “Artigianato etico” e classificandoci tra i primi 16 nell’intero Mezzogiorno. Certamente il mio dinamismo e la mia creatività e capacità di innovazione sono in linea con il mercato moderno che ci obbliga ad esplorare nuovi settori e a sperimentare nuove soluzioni, con la conseguente rivisitazione di ogni aspetto dell’attività lavorativa. In azienda le donne sono parte attiva e sanno cogliere con esperienza e professionalità le esigenze del mercato, contribuendo quotidianamente ed attivamente con il loro estro e la loro fantasia alla risoluzione delle problematiche lavorative.

Quindi, donne sinonimo di determinazione, capacità di adattamento, dinamismo, organizzazione. Può essere utile alle sue colleghe o alle aspiranti imprenditrici, madri o future madri, avere una sua visione dell’integrazione vita-lavoro e del futuro delle donne in generale, in una regione come la Puglia?
Grazie alla collaborazione di chi mi sta intorno sono riuscita a conciliare gli impegni lavorativi con quelli familiari. E’ sempre stato difficile svolgere più ruoli nella stessa giornata ma, a mio parere, questo è un grande dono che le donne posseggono: la flessibilità. Organizzarsi al meglio, mettendo in moto tutta una fitta serie di relazioni e rapporti che aiutano a sopperire alle deficienze ed alle difficoltà intrinseche del sistema, questa è la sfida ! Occorre però anche saper scegliere ed assegnare le giuste priorità per non disperdere preziose energie.
Tutto ciò è stato necessario se non determinante perchè al Sud le strutture di ausilio per le donne sono carenti. Ho visto tante donne rinunciare al lavoro perchè non avevano i supporti pubblici necessari ma, in alcuni casi, anche per mancanza di sufficiente convinzione nei propri mezzi.
Le donne hanno un grande futuro davanti a loro, la società sta cambiando, ha bisogno di nuovi stimoli che solo le donne possono assicurare. In alcuni Paesi europei le donne sono giunte ai massimi livelli anche nei centri del potere politico, mi auguro che ciò accada presto anche in Italia dove però siamo ancora impegnate ad effettuare un lavoro preparatorio di quell’humus che dovrebbe garantire, per il prossimo futuro, una maggiore partecipazione alla vita economica, sociale e politica.

Cosa le manca?
Se dovessi citare qualche criticità nel mio percorso, potrei sicuramente dire che non ho il tempo per coltivare gli hobby. Ma l’impegno continuo e intenso mi auguro che mantenga giovane lo spirito.
(2 maggio 2007)

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