Login Registrati
La seggiolina e il trono

La seggiolina e il trono

Note ai margini
- "l’immagine riportata dai giornali italiani dell’incontro richiesto da Gheddafi con un migliaio (meglio poche centinaia) di donne italiane era imbarazzante, se non umiliante..."

Castelli Alida Martedi, 07/07/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2009

A parte ulteriori e più gravi considerazioni l’immagine riportata dai giornali italiani dell’incontro richiesto da Gheddafi con un migliaio (meglio 5-600) donne italiane era imbarazzante, se non umiliante. Il leader libico, seduto su una specie di trono dorato davanti ad una scrivania rossa, e la Ministra Carfagna che in quel momento rappresentava il Governo Italiano e le donne italiane seduta su una seggiolina a rotelle, un po’ come quelle che usano le segretarie alla presenza dei loro capi.

Non sono conoscitrice di etichette diplomatiche e non voglio pensare che la regia dell’incontro sia stata decisa da qualcuno, o magari addirittura concordata, preferisco pensare che sia frutto dell’approssimazione che sembra sempre più caratterizzare i rapporti internazionali del nostro Paese.

Qualcuno sui quotidiani, nei giorni della visita del colonnello in Italia, ha scritto che le immagini di Gheddafi gli ricordavano quelle dei quadri dedicati ai generali del pittore Enrico Baj; mi sembra una osservazione particolarmente centrata, e non è un caso se una recente mostra retrospettiva dedicata al pittore si intitolava proprio “Dame e Generali”. Forse Gheddafi si è ispirato a lui.

Insomma il colonnello, nella sua visita di Stato, ha voluto incontrare anche le donne, ma il motivo non mi è molto chiaro. Non ha voluto certo confrontarsi con le donne italiane, la Ministra Carfagna ha potuto prendere la parola, brevemente s’intende, affermando, come viene riportato nel suo sito che "l'Unione africana faccia la sua parte per garantire i diritti delle donne, contro ogni abuso e violenza”. L’imprenditrice Todini che l’ha seguita si è sentita subito dire “tu sei un uomo”. E poi via, tre quarti d’ora di ‘lezione’ su cosa sono le donne, come si snaturano facendo lavori da uomini, compreso quello di guidare i treni a vapore (dove, non lo dice, ma è legittimo pensare a Gardaland, dove un treno a vapore ci deve essere ancora) ma anche come nel mondo arabo ed islamico siano in una situazione orrenda trattate da ‘mobili’. Cosa dovremo fare nella auspicata ‘rivoluzione femminile mondiale’ secondo lui, non mi è molto chiaro. Molto più chiaro mi sembra quello che vorremmo facesse lui soprattutto per le donne e gli uomini migranti, per le richiedenti asilo, quelle che sono rinchiuse nei centri di detenzione libici, spesso violentate dai soldati libici oltre che dagli altri uomini.

Ma certo, se come ci ha detto il Presidente del Consiglio dobbiamo trattare gli ospiti stranieri come si trattano i clienti, i clienti hanno sempre ragione. È una pura questione di denaro. E per tornare alle seggioline, infatti, se sei straniero in Italia puoi sentire qualcuno che propone che sugli autobus ti puoi sedere solo se sono quelli riservati agli stranieri, a meno che non ti presenti come un ‘cliente’ con un mercato a disposizione, allora ti puoi sedere sul trono e lasciare gli altri sugli strapuntini, anche le Ministre, cui evidentemente anche le seggioline vanno bene, forse perché non hanno fatto molta fatica per conquistarsi la poltrona (era forse una seggiolina)!

PS. Per chi è interessato consiglio di visitare tra gli altri, il sito http://www.teknemedia.net/archivi/2008/01/30/mostra/27976.html che presenta la mostra di E. Baj “Dame e Generali”.



 

(7 luglio 2009)

Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®