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La sedia vuota alle Nazioni Unite

La sedia vuota alle Nazioni Unite

Rete globale dei Centri antiviolenza - A New York incontro dei Centri antiviolenza in vista del secondo Convegno mondiale nel 2012 a Washington

Anna Pramstrahler Lunedi, 10/05/2010 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2010

Un gruppo di donne provenienti da numerosi Paesi è chiamato a costruire e condividere obiettivi, scopi, metodi e struttura organizzativa della Rete globale dei Centri antiviolenza (Global Network of Womens Shelter: GNWS). Siamo al 28° piano di un grattacielo a Broadway e, discutendo su come aiutarci nella lotta contro la violenza alle donne, approdiamo all'idea che è arrivato il tempo di costituire una ONG mondiale riconosciuta dalle Nazioni Unite che abbia la mission di promuovere politiche a sostegno dei Centri antiviolenza a livello mondiale. Attori di questo progetto sono le federazioni nazionali ma anche, per quei Paesi ove non esiste una forma organizzata, i Centri più rappresentativi. Come è facile capirsi tra donne di tutto il mondo con lo stesso back ground, con gli stessi problemi quotidiani! Questa condivisione profonda mi rassicura sul fatto che esiste ormai una cultura condivisa mondiale portata avanti dal movimento delle donne.

Il 1 marzo ci spostiamo nella sede delle Nazioni Unite per la 54° Commissione sullo Status delle donne. Oltre 2.000 donne di tutto il mondo organizzano centinaia di seminari e conferenze mentre contestualmente si svolge la conferenza “ufficiale” dell'Assemblea generale della Commissione sullo Status delle donne (CSW) che celebra i 15 anni del protocollo di Pechino. Molti governi hanno preparato depliant, materiale, relazioni e seminari: nonostante il disorientamento e la massa di informazioni non trovo alcuna traccia dell'Italia tranne la sedia vuota durante l'Assemblea generale.

Le amiche del Canada invece, insieme alla loro ministra, hanno trovato spazio per un seminario con tutti Centri antiviolenza della neo costituita Rete, che per la prima volta ha l'occasione di presentarsi in modo ufficiale all'interno di un contesto più che istituzionale. La ministra canadese, quella messicana ed austriaca presenti a questo evento hanno ascoltato con attenzione e promesso il loro sostegno. Viene presentato il “Global Shelter data count”, uno studio che ha visto coinvolti 24 Paesi sul numero di donne accolte dai centri antiviolenza a cui hanno partecipato 2.883 centri antiviolenza che hanno aiutato 90.602 donne e 63.315 bambini.

La politica delle donne nei Paesi che consideriamo terzo o quarto mondo ha spesso più influenza sui governi di quanto non accada da noi. La piattaforma di Pechino e la CEDAW sono una concreta possibilità per far sì che i progetti e il pensiero delle donne di base possano contaminare e invadere le istituzioni, ma rimane la domanda sul come noi, associazioni italiane costituite recentemente nella grande federazione nazionale “DIRE: donne in rete contro la violenza alle donne”, possiamo essere parte attiva in questa Rete mondiale, noi che viviamo con senso di soffocamento il sessismo acuto che permea la nostra realtà quotidiana.



Global Network Womens Shelters: http://www.womenshelter.ca/global_network.php

Commission of Status of Women (CSW): http://www.un.org/womenwatch/daw/beijing15/index.html

Donne in rete contro la violenza: http://www.direcontrolaviolenza.it/

WAVE, rete europea dei centri antivolenza: http://www.wave-network.org/



(10 maggio 2010)

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