Venerdi, 28/08/2009 - Da settembre ci saranno quasi 17 mila cattedre in meno per gli insegnanti precari. Tra pochi giorni, contando anche il taglio dei bidelli e degli amministrativi, ci saranno più di 20.000 disoccupati, nella stragrande maggioranza donne, ad aggiungersi all'esercito crescente dei senza lavoro italiani. Complici il generale agosto e il silenzio dell’informazione, il Governo si appresta a dare il suo contributo alla crisi sociale del paese attuando il più grande licenziamento di massa nella storia della Repubblica.
Le classi avranno meno docenti ma più alunni. Si prevede infatti che le classi dall'anno prossimo saranno mediamente composte da 26 bambini all'asilo, 27 alle elementari e 30 in medie e superiori contro una media europea di 15-20 studenti.
Nonostante queste cifre il Ministro va da tempo ripetendo che in Italia ci sarebbero più insegnanti per studente rispetto alla media europea: una vecchia balla, visto che nel calcolo questi signori mettono anche gli insegnanti di sostegno che in Europa non esistono, dato che il nostro è l'unico paese che ha (con l’aria che tira meglio dire “aveva”) fatto la scelta dell'integrazione dei diversamente abili nelle classi. Di fatto le nostre saranno le classi più affollate d'Europa.
La scuola viene colpita come mai è stato fatto dal dopoguerra ad oggi ma i giornali e le tv parlano dell’istruzione italiana solo in riferimento alla pittoresca proposta leghista dell’insegnamento dei dialetti e della piccata condanna della Cei alla sentenza del Tar Lazio che preclude gli scrutini agli insegnanti di religione ed esclude l'ora di religione dalla valutazione globale degli studenti. I media si sono affrettati a dare risalto al ricorso del Ministero contro la sentenza del Tar Lazio sugli insegnanti di religione: mentre migliaia di docenti precari stanno per essere cacciati dalla scuola, la Gelmini obbedisce e ricorre: a favore degli insegnanti di religione che, attualmente, sono quelli che non rischiano nulla.
La Gelmini ha affermato: "L'ordinanza del Tar tende a sminuire il ruolo degli insegnanti di religione cattolica, come se esistessero docenti di serie A e di serie B".
Così è chiaro che i 17.000 docenti precari che verranno cacciati via il mese prossimo sono docenti di serie C. Chi lo sa che i precari di religione sono gli unici tra i precari ad avere lo stipendio assicurato e gli scatti di anzianità?
Siamo di fronte ad un attacco senza precedenti alla scuola pubblica italina, al diritto all’istruzione dei bambini e delle bambine e nessuno si indigna. Siamo alla vigilia di un licenziamento di massa nel settore che dovrebbe essere il più importante del Paese e nessuno alza la voce.
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