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La sconcertante attualità del Tartufo

La sconcertante attualità del Tartufo

Teatro - Nel ruolo di moglie che sa il fatto suo, Licia Maglietta trionfa sempre...

Mirella Caveggia Lunedi, 18/01/2010 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2010

Nel ruolo di moglie che sa il fatto suo, Licia Maglietta trionfa sempre. Sia sullo schermo (si pensi a “Pane e tulipani”) sia sul palcoscenico, dove per la seconda stagione affianca Carlo Cecchi in “Tartufo” di Molière. In questa satira velenosa del grande francese contro i falsi devoti, che gli ecclesiastici di allora fecero di tutto per far proibire e sopprimere, la vediamo nel ruolo di Elvira, consorte di Oronte (Carlo Cecchi). Indignata per i modi di Tartufo (Elia Schilton) pedagogo ipocrita che intorno a sé corrompe tutte le anime e tende insidie ai suoi padroni, con uno stratagemma sbugiarda il finto moralista davanti al marito credulone. Errori, manie, falsità di rapporti, sono resi in questa versione in un clima naturale, grazie alla regia avveduta di Carlo Cecchi e alla traduzione, un po’ aulica e un po’ popolare, resa con originalità da Cesare Garboli.

Lo spettacolo, ospite del cartellone dello Stabile di Torino, è condotto in una scena disadorna, presto animata da battibecchi e dagli equivoci, un intreccio che ci riporta a misurarci con il grande teatro e un personaggio così ben reso che sprigiona ancora oggi tutta la sua sconcertante attualità. Carlo Cecchi, uno dei migliori attori del nostro tempo, anche se ogni tanto sembra abbandonarsi a qualche svogliatezza, è sempre molto bravo nel ruolo del marito infinocchiato dai modi melliflui e ingannevoli della finta anima santa. Elia Schnabel è l’ipocrita che la regia ha voluto rendere meno odioso, lasciando allo spettatore un margine di giudizio. Comunque il personaggio rimane così sgradevole e untuoso da farci fremere. Come fa davanti alle sue avance Licia Maglietta, un po’ troppo sexy nell’abito sgargiante e scollacciato per essere la sposa virtuosa che si immagina. Con le sue belle qualità, dimostra vivacità interpretativa, come del resto le altre attrici: Barbara Ronchi, spassosa nella sua petulanza, Antonia Truppo, molto graziosa, Angelica Ippolito nei panni grigi e severi della vecchia madre moralista.



(18 gennaio 2010)

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