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La Russia ‘neutra’

La Russia ‘neutra’

Intervista a Fjodor Luk’janov - Le donne e le questioni di genere non sono nell’agenda politica del nuovo governo

Bertani Graziella Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2008

Grazie al contributo del nostro giornale lo scorso mese di marzo si è svolta a Modena un’iniziativa europea dedicata al dialogo tra Europa e Russia, un paese al quale abbiamo sempre guardato con curiosità e talvolta con apprensione. Alla presenza di Isa Ferraguti, Mirella Guicciardi e Luciano Vecchi, è stato Ivan Scalfarotto nella sua veste di frequentatore e conoscitore della Russia incalzare una delle menti più brillanti della scena geopolitca russa Fjodor Luk’janov direttore della rivista “Russia in global affairs” (La Russia nella politica globale). On quella occasione abbiamo intervistato il giornalista, politologo, figura emergente della grande scuola di studi internazionali russa.

Secondo lei qual è l’approccio generale dei cittadini dell’Unione Europea verso la Russia e quali eventuali differenze possono essere riscontrabili nell’approccio da parte dei cittadini dei Paesi di recente inclusione ex membri dell’Unione Sovietica e socialisti?
L’allargamento dell'Unione Europea ha modificato in maniera significativa l’atmosfera dei rapporti tra Russia e Europa. L’intero gruppo dei nuovi Paesi membri storicamente si rivolgono alla Russia con apprensione e preconcetto, l’obiettivo principale della loro adesione all’Unione Europea e alla NATO lo hanno visto soprattutto come l’ottenimento di una garanzia di sicurezza dalla Russia e come appartenenza ad un’altra comunità politica.
Il timore della Polonia, dei Paesi Baltici, della Cechia, dell’Ungheria è comprensibile, ma si riflette molto negativamente sullo sviluppo dei contatti tra Russia ed Europa. Sfortunatamente Mosca non tiene sufficientemente conto di queste caratteristiche, spesso aggravando la fobia degli ex-partner. E’ necessario un processo abbastanza lungo prima che i paesi dell’ex-blocco socialista nella propria politica verso la Russia giungano ad un approccio di pragmatico.

Di converso, qual è la percezione dell’Europa in Russia? E’ possibile dire che anche in Russia esistono approcci diversi dipendentemente dalla collocazione geografica? Si tratta di una questione semplicemente geografica?
I Russi in generale guardano all’Europa anche se sono in possesso di una rappresentazione insufficiente dell’ Unione, delle ragioni della sua unificazione e del suo funzionamento. Esiste una grande quantità di stereotipi. Il pensiero politico in Russia e nell’Unione Europea attuale si distinguono. In Russia è più tradizionale, orientato agli interessi geopolitici del paese e all’equilibrio della forze. Nell’Unione Europea la tendenza è di uscire da questa visione della politica. A volte, guardare allo sviluppo degli avvenimenti nel mondo, è possibile pervenire alla conclusione che la politica del nuovo tipo che incarna l’Unione Europea non è possibile in altri luoghi. Il resto del mondo sta crescendo più in fretta e secondo quelle leggi che la Russia è in grado di comprendere. Per quanto riguarda l’approccio all'Europa nelle diverse regioni del paese, non bisogna affrontare questa questione in maniera semplicistica perchè se dalla parte europea gli abitanti della Siberia sono indubbiamente lontani, bisogna tenere conto che la vita delle loro regioni è pienamente orientata verso la Cina e che per loro è molto più semplice andare là rispetto a qualsiasi paese europeo.

Che ruolo giocano il sentimento di appartenenza dei Russi alla Madre Patria, l’orgoglio russo e quanto questi permeano la politica estera ed europea di questo Paese?
La Russia è sopravvissuta al trauma della dissoluzione dell’URSS e al crollo geopolitico degli anni ’90. Per i russi l’Unione Sovietica non era quell’impero d’ oltremare che si vuole pensare, piuttosto il carattere e la natura di un paese i cui confini essi ritenevano logici. Il livello dell’intreccio dei popoli e delle repubbliche che vivevano nell’URSS era superiore a quello degli imperi occidentali. Ecco perchè alla coscienza nazionale è difficile rassegnarsi al fatto che parte del territorio sia andata persa come anche al fatto che la Russia di fatto abbia perso la guerra fredda. La rinascita della fiducia in se stessi e l’orgoglio nazionale costituiscono una parte importante della politica di Putin. Spesso ciò avviene non con le stesse modalità, ma costituisce una tappa ineluttabile dello sviluppo.

Adesso in Russia c'è un nuovo Presidente della Repubblica: che posto occupa l’Europa nel suo programma?
Dmitrij Medevev non ha fatto dichiarazioni specifiche sulla politica della Russia verso l’Europa. Ma il suo corso sarà in continuità col corso di Putin. Invece Putin nonostante una maggiore difficoltà con l’Unione Europea oggi, ha sempre sottolineato l’essenza europea della Russia e facendo valere la propria opinione sul fatto che la Russia può e deve giocare un ruolo importante nella politica europea. Oggettivamente la Russia e l’Unione Europa sono talmente interdipendenti che non esiste alcuna alternativa alla collaborazione anche se allo stesso tempo un suo allargamento è semplicemente un no.

Adesso ci piacerebbe parlare di donne, delle donne in Russia. Ci ha detto che nel governo ci sono due donne. Di che cosa si occupano? Sono state scelte sulla base delle loro competenze che le rendono migliori oppure per rispondere ad un'esigenza che noi qui definiamo di quote rosa?
In Russia non ci sono quote ed io con difficoltà posso immaginare che di fronte a loro si stia prospettando un luminoso avvenire. La Russia è un paese conservatore , praticamente la discussione sui principi della differenza non sta andando avanti. Elvira Nabjullina è il Ministro dello sviluppo economico e del commercio, Tat’jana Golikova è il Ministro della sanità e dello sviluppo sociale, Valentina Matvienko è la Governatrice di Pietroburgo. Hanno occupato questi posti per le loro capacità professionali e per la loro lealtà politica. In questo senso la loro nomina non si distingue dalla nomina di ministri e di politici uomini.

Qual è la percezione in Russia delle politiche europee di genere e di parità?
In Russia questo argomento non costituisce un fattore di grande discussione. Probabilmente l'unico paese europeo di cui di tanto in tanto parlano in termini di elevata parità è la Svezia.


In Russia quale parola viene usata di più emancipazione oppure liberazione? Alle recenti elezioni politiche dove è andato il voto delle donne? Quali sono le priorità che indicano le donne?
Liberazione è un termine di un’altra epoca, di liberazione delle donne se ne parlava diciamo negli anni ’20. A proposito... allora, durante il periodo immediatamente successivo alla rivoluzione d’ottobre in Russia c’erano umori femministi sufficientemente diffusi a livello popolare. Adesso quando se ne parla, il termine è emancipazione, ma molto poco.
Un’analisi specifica del voto delle donne non gioca di per sé un ruolo speciale nella pubblica discussione. Questo fattore viene tenuto in conto dalle tecniche politiche in fase di conduzione della campagna elettorale ma in senso molto applicato. E’ risaputo che Vladimir Putin è molto popolare tra le donne e proprio per questo molte donne hanno sostenuto anche colui da lui indicato come suo successore.

Come le donne guardano alle candidate donne? Chi vota di più per le donne: le donne oppure gli uomini?
Onestamente parlando non lo so. Non sembra un oggetto di discussione.

Quali sono le organizzazioni femminili più rappresentative in Russia e quali di loro adottano un approccio di genere specifico alle questioni sociali?
L’organizzazione che si può considerare famosa è “Le madri dei soldati”. Non si occupa di questioni femminili, ma della situazione nell’esercito, dei diritti dei soldati di leva e dei professionisti dell’esercito. Organizzazioni civili che si occupano di questione femminile non sono molto conosciute nell’arena politica.

Possiamo parlare di intelligencija femminile? Come si distingue da quella maschile?
Non sono in grado di arrivare a dire che si distingue.

(31 marzo 2008)

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