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La riforma soft di Fioroni

La riforma soft di Fioroni

Scuola - Il Ministro Giuseppe Fioroni ha introdotto alcuni cambiamenti nei programmi e nell'organizzazione scolastica: edilizia e abbandoni, esami di riparazione e sostegno, professionalità e precariato degli insegnanti...

Ribet Elena Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Ottobre 2007

“Non ho voluto fare grandi riforme che stravolgessero ancora una volta il nostro sistema di istruzione: ho voluto riconsegnare la scuola al buon senso e alla saggezza degli insegnanti, impegnandomi a sostenerli concretamente, fornendo loro quelle certezze che permettono di lavorare con serenità” ha scritto il Ministro Giuseppe Fioroni in una comunicazione rivolta a operatori della scuola, dirigenti, docenti, personale tecnico, amministrativo e ausiliario.
La riforma fa riferimento al curricolo (cioè al piano formativo di contenuti culturali e risorse educative dell'intera esperienza scolastica in termini di conoscenze, competenze e abilità) e in generale ai grandi problemi della scuola: abbandoni, nuovi istituti tecnici e professionali, precariato (è precario 1 professore su 5), edilizia scolastica, uso pomeridiano della struttura, laboratori scientifici e linguistici, corsi di recupero di debiti formativi, esame di riparazione, sostegno, supplenze, professionalità dei docenti, mezzi finanziari.
Secondo la lettera del Ministro ai Presidi del 3 agosto, inoltre, l’innalzamento dell’obbligo di istruzione a 10 anni favorisce il successo formativo e previene la dispersione scolastica.
Altre indicazioni in materia di istruzione si trovano in un documento tecnico che illustra gli indirizzi che si applicheranno negli anni scolastici 2007/2008 e 2008/2009 a cui seguirà una seconda fase in cui verranno raccolti i suggerimenti delle scuole. Le Indicazioni per il curricolo delle scuole dell’infanzia e delle scuole del primo ciclo vedono una fase sperimentale di prima attuazione delle disposizioni del decreto. Nelle intenzioni del Ministro, così come dichiarato nella citata lettera, c’è quella di valorizzare le esperienze condotte nelle scuole e promuovere l’autonomia scolastica, la formazione per i docenti, nonché lavorare insieme ai soggetti interessati per individuare proposte su bilanci e certificazioni di saperi e competenze. Quanto ai programmi, le “tre I” (Impresa, inglese, informatica) della riforma Moratti vanno bene, ma dopo le materie di base.
Lavoro comune e dialogo per migliorare e rilanciare la scuola italiana, questa in sostanza la filosofia che sta dietro alle indicazioni sul curricolo (documento di 113 pagine) allegato alla Direttiva n. 68 del 3/08/2007 e al Decreto del 31 luglio 2007 .
Per la fase iniziale di accompagnamento sono state destinate risorse complessive pari a 36 milioni di euro.




PERCEZIONI DA NORD A SUD

Come vengono percepite sul territorio le indicazioni del Ministro Fioroni?
“Hanno un vago sapore di arretratezza, ma la sensazione è che non ci siano particolari cambiamenti” racconta Nunzia, che dopo aver lavorato in FIAT per oltre dieci anni ha cominciato a insegnare. Da venti anni è professoressa di italiano e storia nel triennio in un Istituto Tecnico Industriale di Torino.
"I problemi di fondo ci sono e rimangono: imprecisione, disinformazione e incompetenza di media e istituzioni non aiutano” è il commento di Anna, che insegna francese in una scuola media di Roma.
Diana, che insegna in un Liceo Classico di Cosenza ci fa sapere che “Non c’è molto entusiasmo, ma l’atteggiamento di sfiducia si rivela nei confronti di qualsiasi novità, in quello che può andare a inficiare la routine. Il lavoro in classe non cambia tantissimo, qualsiasi riforma ci possa essere, dipende dalle situazioni contingenti. Dove le cose non vanno, ci possono essere colleghi pigri o presidi meno lungimiranti che creano un clima di rifiuto, magari in situazioni di marginalità. Le informazioni ci sono state, già dallo scorso anno si sapeva del cambiamento in atto, poi sta alla dirigenza scolastica gestire incontri chiarificatori e di confronto”.
L’impressione è che ci siano divergenze di opinioni e confusione, non solo su cosa significhi “innovare la scuola” ma anche sugli strumenti per farlo. C’è da dire che la materia è complessa: dai problemi di organico, al tempo pieno, al taglio dei docenti di sostegno al controllo dei prezzi dei libri scolastici, fino ai ritardi nelle nomine, al finanziamento alle scuole, passando per la condotta, i cellulari vietati o no (si pensi che il 90% dei giovani tra 14 e 16 anni fa uso di un cellulare personale, tra i 10 e gli 11 anni il 54%), l’assenteismo dei docenti con o senza connivenza dei presidi, fino ai noti episodi di bullismo (il numero verde anti bullismo 800669696 riceve 1000 chiamate al giorno).
Sembra proprio che non ci sia la ricetta per un insegnamento serio, per la costruzione del futuro e delle coscienze dei giovani, dei valori di stima, fiducia reciproca e anche del sacrificio che, forse, le nuove generazioni dovrebbero sperimentare.
C’è confusione anche tra gli studenti: da una ricerca emerge che il 46,3% degli studenti rispetto alla scuola si chiede “Che ci faccio qui?”.
“Il rapporto con ragazzi e ragazze, con le famiglie, non è semplice; noi professori a volte ci sentiamo disarmati. Se la scuola diventa un’azienda e c’è interesse ad accontentare i genitori, si tende a chiudere un occhio su alcuni problemi. Anche certe scelte di bilancio sono discutibili, con sprechi di risorse in progetti e commissioni che promuovono attività extrascolastiche non sempre qualificate” segnala un’insegnante.
Quanto alle informazioni sul curricolo “sembra di tornare un po’ indietro, gli strumenti sono un po’ datati. In alcuni casi sono positivi, ma ad esempio sull’italiano bisogna dire che la velocità della comunicazione, degli sms e di internet, non deve essere vista come negativa in assoluto, perché modifica la lingua e la adegua ai tempi. Il rischio è di disinteressare gli studenti” dice Nunzia, che conclude segnalando che nell’istituto dove insegna “gli organici sono quasi completi tranne per i docenti di sostegno, ma comunque le informazioni sulle conoscenze, abilità e competenze che devono acquisire gli/le allievi/e nelle aree linguistico-artisticoespressiva, storico-geografica e matematico-scientifico-tecnologica sono arrivate via internet e sulle caselle di posta a tutti i docenti già a inizio anno”.
Fondamentale il discorso della disciplina. “Se i genitori vengono convocati, spesso stravolgono l’intenzione dell’insegnante e affermano che questi hanno 'preso di mira il loro figlio'“ dice Anna. Ma quali sono dunque i modelli?
Manca solidarietà tra famiglia e scuola, e come ha osservato Michele Serra su Repubblica del 13 marzo 2007 “è una enorme responsabilità politica delle classi dirigenti degli ultimi decenni avere assistito senza reagire al progressivo deperimento sociale ed economico del ruolo, delicatissimo, dei docenti: in un paese arricchito vorticosamente, e deperito culturalmente, è inevitabile che scatti, in molti genitori, una sorta di complesso di superiorità sociale nei confronti di professori visti come impiegati dello Stato mal pagati”.
Gli insegnanti si sentono in pericolo, a volte vengono addirittura minacciati e intimiditi, se non da alunni maleducati, addirittura dai genitori.
In Giappone nelle scuole elementari, medie e superiori tutti i giorni, a fine lezione, per un’ora tutti insieme, insegnanti e allievi puliscono la scuola
Cosa accadrebbe se si introducesse qualcosa di simile in Italia? Forse si demolirebbe il luogo comune che le cose vanno avanti affidate alla buona volontà dei singoli, forse subito si troverebbero motivi per fare polemica. Forse, invece, il Paese ne guadagnerebbe in senso civico e in educazione.



NOVITA' NEI PROGRAMMI

Storia
L’ultimo anno della scuola secondaria di primo grado (terza media) sarà dedicato alla storia del Novecento: dalle guerre mondiali alla formazione dell’Unione europea per comprendere il significato di cittadinanza e imparare a orientarsi nella complessità
del mondo attuale e a progettare il futuro.

Geografia
Viene dato rilievo anche agli aspetti sociali dei problemi contemporanei, comparati con il passato.

Matematica
Si vuole dare impulso all’area matematico-scientifica per garantire le basi indispensabili integrandole con l’insegnamento tecnologico-scientifico.

Scienze sperimentali e naturali
Lo studio della scienza della natura sarà affrontato in prospettiva storica ed evolutiva.

Lingua italiana
Ha un ruolo centrale in quanto strumento di identità culturale; tutte le discipline devono concorrere all’apprendimento della lingua italiana, recuperando l’importanza di grammatica e sintassi e l’interazione con tutti gli altri linguaggi: arte, musica.

Lingue comunitarie
Confermato lo studio dell’inglese per il primo ciclo e l’insegnamento obbligatorio di una seconda lingua comunitaria nella scuola secondaria di primo grado.

Nuove tecnologie informatiche
Spazio all’aggiornamento per le nuove tecnologie informatiche e per l’uso del computer come strumento per imparare.


PIANO DI LAVORO FINO A DICEMBRE 2007

AVVIO DELLA SPERIMENTAZIONE

• Lettura, comprensione e approfondimento delle Indicazioni per insegnanti, dirigenti scolastici, genitori;
• Assistenza alle scuole e messa in pratica delle Indicazioni
• Emersione delle domande di formazione ed elaborazione offerta formativa
• Individuazione delle aree di innovazione
• Monitoraggio

AZIONI E MISURE

• Corsi
• Portale
• Spazio web
• Strumenti di formazione, informazione, approfondimento, consultazione
• Costruzione di reti
• Piani di lavoro delle scuole



QUALCHE NUMERO…


• personale docente con contratto a tempo indeterminato 721.579 unità*

• alunni iscritti 7.742.294

• iscritti diversamente abili 161.686

• docenti per cui è stata accolta la domanda di mobilità 73.353 su 130.063 domande presentate


* incremento di 10.207 insegnanti (+1,4%) rispetto allo scorso anno scolastico.

(9 ottobre 2007)

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