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La Rete per la Parità chiede TRE LEGGI A COSTO ZERO<br>

La Rete per la Parità chiede TRE LEGGI A COSTO ZERO

Tre leggi - afferma Rosa Oliva, Presidente della Rete per la Parità - che 'incidono positivamente sulla situazione delle donne e di conseguenza sullo sviluppo economico del nostro Paese'

Mercoledi, 30/11/2011 - La Rete per la Parità, che riunisce 16 associazioni e 7 Università che operano a livello nazionale per la parità uomo-donna, ha seguito con vivo interesse le vicende che hanno portato al nuovo Governo ed esprime grande soddisfazione per i segnali di effettiva attenzione alla condizione delle donne.



Rete per la Parità chiede 3 Leggi a costo zero con una lettera al Presidente del Consiglio Mario Monti, al Presidente del Senato Renato Schifani, al Presidente della Camera Gianfranco Fini, alle Ministre del Lavoro, Welfare e Pari Opportunità Elsa Fornero, dell’Interno Maria Cancellieri, della Giustizia Paola Severino ed al Ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda. .



“Queste tre leggi – afferma Rosa Oliva, Presidente della Rete per la Parità - incidono positivamente sulla situazione delle donne e di conseguenza sullo sviluppo economico del nostro Paese. La nostra associazione dall’inizio si è concentrata su questi temi, peraltro già oggetto di proposte in Parlamento anche di iniziativa popolare. Azioni positive – sottolinea Rosa Oliva - che non pesano sul bilancio dello Stato, sono di veloce esecuzione e possono contribuire alla parità uomo-donna.”





Legge a costo zero: Mai più donne invisibili



Norme che eliminino l’anomalia mediatica che mina la nostra democrazia e diano visibilità alle donne vere, anche in occasione delle campagne elettorali (cosiddetta par condicio di genere) e impediscano immagini lesive della dignità delle donne. Obbligo per legge del doppio cognome alle figlie e ai figli (www.reteperlaparita.org/wp/?p=366).







Legge a costo zero Mai più italiane “portatrici d’acqua”



Col termine “Portatrici d’acqua” si allude alle donne presenti nelle liste al solo fine di portare voti ai candidati uomini. Si chiedono norme di garanzia di genere previste e legittimate dagli artt.51 e 117 della Costituzione italiana e dall’art. 23 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, (Nizza – 2000). Misure che prevedano vantaggi specifici a favore del sesso sottorappresentato, applicate a qualsiasi sistema adottato nelle leggi elettorali nazionali, regionali, provinciali e comunali (si veda l’Accordo di azione comune per la democrazia paritaria di Noi Rete Donne www.womenews.net/spip3/spip.php?article9356 ).







Legge a costo zero Mai più maternità e paternità penalizzate




Una legge che impedisca licenziamenti mascherati da dimissioni, come chiesto con le petizioni della Rete per la Parità presentate alla Camera il 30 giugno 201 e al Senato il 6 luglio 2011, che contengono anche le possibili soluzioni tecniche. Allo stato attuale le lavoratrici e i lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato, e soprattutto le donne, vivono il ricatto dell’assunzione condizionata alla firma di una lettera di dimissioni con data in bianco. Questa delittuosa e diffusa pratica condanna al precariato anche chi ha un contratto a tempo indeterminato ed elimina ogni diritto della lavoratrice e del lavoratore, compresi quelli che tutelano la maternità e la paternità. (www.reteperlaparita.org/wp/?p=306)



segreteria.reteperlaparita@gmail.com

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