La rete dei territori di SeNonOraQuando? Chiama a raccolta chiunque appoggi oggi, così come è stata fino a ora pensata, il ddl Cirinnà sulle unioni civili. Tra le prime firmatarie Daniela Del Boca e Chiara Saraceno a cui si stanno aggiungendo nomi della politica e della cultura. Firma
sì alle unioni civili e all'adozione dei figli
no a soluzioni al ribasso!
In vista della discussione in aula parlamentare del ddl Cirinnà sulle unioni civili, si tenta di scombinare le carte in tavola, arrivando addirittura a proporre di modificare un testo frutto di una lunga mediazione tra i parlamentarti e gli uffici legislativi. Dall’ipotesi iniziale si è già eliminato qualsiasi riferimento al matrimonio e si è introdotto il nuovo istituto dell’unione civile dello stesso sesso “quale specifica formazione sociale”. Si è altresì prevista la step child adoption, ossia la possibilità di adottare il figlio del/la partner, già di per sé soluzione al ribasso perché in quattordici Paesi europei prevale una propensione per l’adozione congiunta.
Invece di offrire tutela giuridica a famiglie che esistono già di fatto, si utilizza il dibattito sulla maternità surrogata come una clava per abbattere la stepchild adoption, con il serio rischio di compromettere il diritto di un bambino che cresce in una famiglia omogenitoriale a ricevere le garanzie di legge. Il rischio è che il ddl Cirinnà elimini dal suo testo questa possibilità, che dovrebbe essere rinviata a uno specifico disegno di legge.
La soluzione di estrapolare dal ddl Cirinnà la stepchil adoption sa di vecchi giochi di una politica che di certo nuova non è. Se si vuole rimettere mano al tema delle unioni civili facendo divenire i bimbi vittime sacrificali di giochi utili a ricompattare la maggioranza governativa, Se non ora quando urla il suo No. Una classe politica che punti a svendere questi temi ci vede fortemente contrarie, come anche siamo fortemente critiche verso chi propone soluzioni al ribasso, come lo stralcio delle adozioni per le famiglie omogenitoriali e la libertà di voto in aula sul ddl Cirinnà.
Alle Parlamentari e ai Parlamentari del nostro Paese facciamo notare l’inutilità di soluzioni compromissorie sulla stepchild adoption: in un recente procedimento giudiziario i magistrati hanno già consentito l’adozione di un bimbo di una famiglia composta da due donne, sul presupposto che essa realizzasse l’interesse del minore. Le donne sanno, perché le vivono ogni giorno, le contraddizioni di una società che non sa riconoscere e tutelare le forme degli affetti e le relazioni umane: le famiglie di fatto sono, appunto, famiglie e come tali debbono essere tutelate.
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