Giovedi, 13/04/2017 - Agli inizi di Aprile l’Associazione Arete’ di Grottaglie (TA) è stata presente a Novellara (RE) per il festival Internazionale Teatro lab 2017, nello splendido teatro ottocentesco “Franco Tavaglini”, sito all'interno della Rocca dei Gonzaga; qui gli Arete’ junior hanno seguito dei laboratori teatrali con la guida di esperti italiani e stranieri, e hanno portato in scena il loro musical inedito “Sciarada”, ottenendo un notevole successo. Il tema del teatro lab 2017 era legato all’immaginazione, un diritto ormai negato nell’era della tecnologia. Immagina il sogno, dicevano gli indiani metropolitani negli anni Settanta, e ti ritroverai a cambiare il mondo. I sogni al potere era lo slogan. Di difficile realizzazione nell’era del touch screen, del cellulare che ci risolve tutti i problemi e ci limita a pensare, a leggere, a fare amicizia realmente. È come se ci dicesse “lavora, spendi e non farti domande, al resto penso io”. Inquietante come concetto, come inquietante e intrigante risulta la storia di “Sciarada” il musical portato in scena il 4 Aprile al teatro Travaglini. La storia immaginata dall’associazione di Grottaglie ci proietta nel 2084, in un mondo in cui gli uomini sono stati letteralmente fagocitati dalla tecnologia, vivono come inebetiti di notte, con i loro vestiti argentati e capelli tutti uguali. Una società distopica e lontana da ogni desiderio umano. La natura è scomparsa, solo un albero è sopravvissuto, ma gli amici del bosco fanno di tutto per toglierlo dalle grinfie di uomini e donne senza scrupoli. Le atmosfere sono metafisiche, vanno dalle suggestioni di Blad Runner alle visioni di Fahrenheit 451, visioni che allarmano per la crudeltà degli uomini a voler eliminare piante e libri e, soprattutto, la mente pensante degli uomini. Solo replicanti bisogna essere. Ma dei libri non si può fare a meno, ed è così che gli uomini argentati vogliono scoprire dove si trova il libro, l’ultimo libro sopravvissuto.
Deus ex machina è Giuseppina Nigro e lo si vede durante le prove dei piccoli e grandi attori: gli occhi sono puntati su di lei, dolce e professionale insieme, occhi puntati su libri imponenti, giganti, frutto della mente creativa della scenografa Valeria Anatilopan, ma senza arrivare a fare il nome di tutti basta dire che Aretè risulta essere una grande famiglia, piena di tanti colori che rappresentano la bellezza della diversità e di doni condivisi. Il fascino della manifestazione è stato quello di avvicinare ragazzi di tutta Italia a condividere la cultura e la cooperazione che il teatro può offrire, ad avvicinarli allo splendore del sogno e della immaginazione. Un viaggio alla scoperta dei sentimenti, turbamenti, gioie e paure visti con gli occhi ed espresse dai gesti e dalle parole di centinaia di giovani attori che hanno solcato i palchi dei teatri di Novellara e Guastalla, creando un momento di condivisione e scambio tra loro. Grottaglie c’era. Con gli “Aretè”.
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