Imperdibile la "Giovanna d’Arco”, messa in scena su testo di Maria Luisa Spaziani, e interpretata da Gaia Aprea, che cura anche la regia. A Roma ancora il 29 febbraio e poi inizia la tournée: prima tappa il 7 aprile a Noto
“Giovanna D’Arco”, definita dall’autrice “narrazione epico-romanzesca in versi” è un’opera della maturità e rappresenta il coronamento di un lungo studio di Maria Luisa Spaziani finalizzato alla ricostruzione della biografia della Pulzella d’Orléans. La scrittura limpida e poetica descrive tutte le sfaccettature di un personaggio ancora per molti versi misterioso: c’è l’impeto, il furore, l’ingenuità, l’amore. Una miriade di nuances, intercalate da similitudini che mettono in luce anche un aspetto importante della personalità della protagonista, quello della sua appartenenza al mondo contadino, del suo osservare, amare e capire la natura, di rapportarsi ad essa in tutte le circostanze della sua avventurosa esistenza. E così, tra speranze del futuro che sono come rose di maggio, entusiasmo che si rispecchia nei prati traboccanti di lillà e delusioni che ricordano la neve moribonda di fine inverno, si dipana la vicenda biografica di una donna guerriera, eroina e vittima, gloriosa e tragica.
Gaia Aprea sa restituire la trama finissima e preziosa di questo testo, che è una prova d’attrice: circa un’ora e venti minuti filati di monologo densissimo. L’attrice colora ogni frase, ogni parola, di paura, grinta, incertezza, gioia sfrenata, carnalità, carisma, durezza, fragilità, spossatezza, persino noia ed un tocco di ferocia. C’è ogni sfumatura in questo riuscitissimo spettacolo, la cui scena scarna accompagna sottilmente senza rubare troppa attenzione. Belli i costumi, vestiti moderni che rimandano ad un’armatura d’argento. Molto presente la parte musicale di Davide Pennavaria, azzeccata nelle scelte mai scontate di brani del repertorio contemporaneo, ma che a volte rischia di mettere in ombra alcune parti del testo.
Originale e inaspettato il finale che la scrittrice ha voluto inventare per la sua Giovanna, donna in controllo del suo destino, che va incontro alla morte soltanto quando ha scelto di porre fine alla sua vita. Una rilettura in controtendenza, una licenza poetica che sicuramente sorprenderà e che evidenzia la valenza contemporanea di questa giovane donna del passato. Lo spettacolo sarà a Noto il 7 aprile. Non sono ancora confermate altre date per la tournée che questo allestimento, a cura di Nutrimenti Terrestri, senza dubbio merita.
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