La privatizzazione della scuola: cominciamo a capire che intende la destra per 'merito'

La settimana scorsa il ministro Valditara ha firmato due decreti per uno stanziamento di oltre 750 milioni a favore delle paritarie per l’anno in corso, con un aumento di cinquanta milioni rispetto all’anno precedente. Ha anche espresso le intenzioni del finanziamento governativo: “Con questo stanziamento il Ministero dell’Istruzione e del Merito conferma il proprio impegno a sostenere e valorizzare le scuole paritarie, che rappresentano una componente fondamentale del nostro impegno educativo nazionale. il nostro obiettivo è garantire a tutti gli studenti l’opportunità di una formazione di qualità, indipendentemente dall’istituto in cui studiano. in particolare le risorse destinate alle Scuole dell’infanzia e agli studenti diversamente abili confermano la nostra attenzione a mantenere l’educazione accessibile e inclusiva per tutti”. Il Sole 24Ore ha pubblicato la notizia senza plauso, ma non è difficile leggere il provvedimento come espressione di un intento educativo che non privilegia l’interesse dello Stato.
Per forza: nessuno si è accorto - sinistra dove sei? - che Giorgia Meloni ci ha svelato quale è il suo programma quando ha cambiato il nome ai ministeri. Quello della scuola si chiama “dell’Istruzione e del Merito”. Tutti si sono spesi a declinare il valore (disvalore?) del Merito, che Valditara intende nel senso che ai poveri “meritevoli” gli diamo qualche borsa di studio, non che anche i figli di immigrati (come sono stati gli italiani) diamo il diritto, anche se privi di mezzi, di raggiungere i gradi più alti degli studi (Costituzione, art.34). Altra moralità, altra idea dello Stato, altri governi.