Giovedi, 25/04/2013 - La Presidente della Camera Laura Boldrini ha incontrato le Associazioni antiviolenza alla Casa Internazionale delle Donne. Si tratta delle Associazioni firmatarie della Convenzione No More che nasce per promuovere azioni concrete nelle Istituzioni per combattere la violenza maschile contro le donne - femminicidio. Le Associazioni chiedono tra molte cose che i centri antiviolenza siano finanziati in modo permanente, che ci sia un piano nazionale antiviolenza strutturato ed efficace, che sia ratificata la Convenzione di Istanbul dal Parlamento, che ci sia l’arresto nei tribunali sull’uso della PAS (Sindrome di alienazione parentale), che per il Piano Nazionale, che si farà alla fine di quest’anno, finalmente siano coinvolte le associazioni che lavorano sul problema da anni, diversamente da quanto è stato fatto finora. Le Associazioni lanciano l’allarme di un ritardo enorme rispetto agli altri paesi europei e chiedono con forza che ci sia una “volontà politica”, e soprattutto che ci sia spazio per costruire nei fatti una cultura diversa. Sono troppe le donne che denunciano e che non vengono ascoltate, sette su dieci secondo i dati ufficiali. Laura Boldrini prende appunti, ascolta tutte le voci delle Associazioni ricorda il suo discorso di insediamento alla Camera e come reagì l’Assemblea con un applauso quando parlò della violenza contro le donne. “Stabiliamo insieme una tabella di marcia, voglio che il mio impegno sia dimostrabile”. Laura Boldrini dichiara di non essere un esperta di tematiche di genere, “Ma ho messo in pratica fin dall’infanzia quando, prima di cinque figli, ho praticato la non discriminazione, ho usato il mio potere per allevare in modo uguale fratelli e sorelle”, e continua “Non ci sono cose che le donne non possono fare, così come non ci sono cose che gli uomini non possono fare! Ho visto lo stupro usato contro le donne come strumento di guerra -, continua parlando della sua esperienza tra i rifugiati - ho visto le donne dell’ex Jugoslavia trattenute nei campi fino all’ottavo mese di gravidanza per partorire il figlio dello stupratore. Le donne non saranno mai emancipate fino a quando non tireremo indietro quei tre quarti di donne che stanno peggio di noi”. Invierà al Governo “un atto di indirizzo” e sulla Convenzione e al Viminale una circolare affinché si seguano le buone pratiche, “per chiedere maggiore attenzione alle denuncie di violenza” e farà in modo che la Commissione Esteri, appena insediata si occupi dell’iter della Convenzione di Istanbul. La Presidente Laura Bodrini si scaglia con forza contro “l’uso del corpo delle donne da parte delle multinazionali è usato per qualsiasi prodotto. E’ inaccettabile, è una questione politica e culturale, se consentiamo l’uso delle donne come oggetto, vuol dire spianare la strada alla violenza”.
Lascia un Commento