Domenica, 03/11/2013 - Due fatti di cronaca in questi giorni hanno spiccato come facce opposte della stessa medaglia: lo scandalo delle baby escort dei Parioli di Roma e la Laurea in Ingegneria a Torino di Rachid Khadiri Abdelmoula. La prima ha lasciato riflettere sulle presunte responsabilità di una madre delle due ragazzine e sulla brutalità dell’indifferenza con la quale alcuni adulti rubano senza vergogna i sogni a una giovinezza venduta. Non lascia atterriti la scelta di certi uomini, ormai ne siamo avvezze, dopo gli usi e costumi di certe performance tutte nostrane, ma la mancanza di libertà nelle scelte dei giovanissimi. Perché una ragazzina deve fare sesso a pagamento? Proprio il sesso, quel passaggio che sancisce la conquista di una fase successiva all’infanzia, dove l’individuazione, lo sviluppo dell’identità anche sessuale si regola sui modelli genitoriali, e soprattutto sul superamento degli stessi. Bel superamento quello offerto da un modello cieco alla mercificazione! Ragazzine che nonostante quel brutto “gioco” intuivano lo scivolone, al punto di isolarsi dalle altre compagne di scuola, intuendo forse di essere portatrici di una realtà alienante. L’ansia di colmare un vuoto totale, in un Paese ormai con scarsissime speranze, soprattutto per i giovani, un vuoto colmato con l’uso smodato del fumo, dell’alcool, delle droghe, e di tanta informatica… I soldi per comprarsi l’ultimo ipad, o l’ultimo capo firmato, come sfoggiano i personaggi televisivi. Non contano più gli ideali, la dignità della persona, tutto è offuscato dalla mercificazione e dal possesso, quel possesso che spinge un adulto ad abusare di una potenziale figlia, sorella, nipote e senza vergogna. Ce l’hanno insegnato venti anni di vita made in Italy, che tutto è permesso, soprattutto il possesso e l’assenza di scrupoli, la mercificazione e quant’altro.
Dall’altra parte della medaglia c’è chi per farcela non ha venduto la sua dignità, ma solo accendini, coltivando un sogno tutto italiano, ma italiano di una volta…quello di laurearsi restando integro.
Il 27enne marocchino che ha passato una vita a vendere accendini e fazzoletti si è finalmente laureato in Ingegneria, il sogno della sua vita e ha detto no alla proposta di rappresentare la sua storia sul Grande Fratello, e non per snobismo, ma semplicemente perché i modelli non sono condivisibili dalla sua idealità, forza che l’ha portato senza deflettere a raggiungere il suo obiettivo.
Oggi, per strada, un’adolescente palesemente alterata dall’uso di sostanze urlava: “Signora, sono fortunata, non sono rimasta incinta”! La signora: “Non è bello esserlo”? La povera ragazza: “Dove lo metto un bambino, sulla strada, come me”?
Che dire a questa crudelissima realtà? Dove sono le strutture? Dov’è la politica che si confronta con il tessuto sociale? Dove i contenuti?
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