Iori Catia Lunedi, 22/03/2010 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2010
Poche volte si parla del genio femminile quanto a scrittura, a poesia, a capacità espressiva. Eppure molte di noi non sanno quanto le donne siano più limpide e concrete. Passata la sbornia natalizia di regali e di sane letture mi ritrovo a proporvi una riflessione sulla strepitosa bellezza della poesia al femminile, la sola capace di riportarci al nucleo più autentico di noi stesse. Rammento i versi di Maria Luisa Spaziani “Vorrei mordere il tempo come il pane, lasciarci il segno dei miei denti” tratti dal libro appena uscito “l’Incrocio delle mediane”. Non vi sembra di toccare questa poesia di voce netta, di taglio classico, di misura equilibrata ma intrisa di carnalità, quasi per dare voce profonda al desiderio di esserci e di urlare le proprie emozioni dentro alla giornata? Le donne parlano di solitudini interiori, di terre promesse, di soglie mai varcate, di gioie tempestose come se tutto fosse compreso nella vita, ma rari sono i momenti in cui ci si può lasciare andare completamente.
Pur lavorando di schiettezza e di trasparenza, le donne si pongono domande profonde affannose e cruciali come “amare, tanto amare troppo amare il reale. E’ questo l’odioso torto? Questi gli imperdonabili errori?” Incontri, abbandoni, strazi, tempi, spazi, viaggi, occasioni si incrociano in delizioso libretti perlopiù brevi strappati alla corsa del quotidiano in cui si coagulano voci intense e appassionate. Come Vivian Lamarque che ci riporta a una lingua di cose, un mondo di infanzia e di casa, una Milano brutta e bella al contempo con schietta leggerezza. Brutta perchè legata al disamore, bella perché intrecciata ai sogni di sempre, ai desideri fatti di tutto e di niente. Insomma pur nel verso noi donne abbiamo i piedi radicati sulla terra che è poi prima di tutto energia di radicamento nella parola e nel cuore. Una strana simbiosi che ci impone attenzione e ascolto ma soprattutto rispetto della nostra interiorità. Un viaggio dell’ascolto che per molte di noi può suggerirci amore di noi stesse, recupero delle piccole cose che sono da sempre le uniche capaci di regalarci attimi rari di imperdibile valore.
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