Lunedi, 04/07/2011 - Non è nuovo il dibattito sui rischi che potrebbero comportare, per la
salute delle donne, i contraccettivi e i farmaci come la famosa
pillola del giorno dopo. Ma ora in Parlamento viene sollevato dalla
Senatrice Laura Bianconi (Pdl) un altro allarme, su un farmaco non
ancora in commercio ma che ha già avuto un primo via libera da parte
del Consiglio Superiore di Sanità. Si tratta della cosiddetta "pillola
dei 5 giorni dopo" sulla quale la senatrice Bianconi ha presentato una
mozione al Governo affinchè ne blocchi l'introduzione in Italia e
affinchè ci sia una informazione corretta sul fatto che non si
tratterebbe di una pillola contraccettiva, come sostenuto, ma di una vera e propria pillola abortiva che andrebbe ad affiancarsi per
composizione chimica e uso alla RU486, senza prevederne però analoghe
garanzie per un uso controllato. In pratica, sostiene la Senatrice
Bianconi , la pillola dei 5 giorni dopo potrebbe essere agevolmente
comperata come contraccettivo, presentando un test di gravidanza
negativo, ma in realtà potrebbe poi essere messa da parte e utilizzata
per provocare un aborto chimico nel chiuso della propria casa, senza
alcun presidio medico che possa intervenire in caso di emergenza. E
che a utilizzare questo espediente potrebbero poi essere le donne più
giovani e inesperte, desiderose di tenere tutto coperto da segreto,
sarebbe cosa che va da se. La mozione della senatrice Bianconi è
"bipartisan" essendo firmata anche da esponenti dell'UDC, ma non
raccoglie il consenso delle parlamentari della sinistra sostenitrici di un allarme che avrebbe una base ideologica e non scientifica. La parola ora va al Governo.
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