Napoli - Si tiene sabato 5 aprile l’assemblea di piazza indetta dall’UDI per richiamare l’attenzione sull’attacco alle donne a partire dalla legge 194
Castelli Alida Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2008
“Modificare peggiorando la 194, non sarà facile anche per i nemici delle donne. Ma possono, con gli enormi poteri di cui dispongono, attaccarla nell’applicazione, per esempio, attraverso il ricorso selvaggio all’obiezione di coscienza”. Questo il grido di allarme lanciato dall’Udi (Unione Donne in Italia) di Napoli, che sul tema organizza un’assemblea sabato 5 aprile (ore 11,30 a Piazza Vanvitelli). “La legge sull’aborto è al centro dell’attenzione dei nuovi integralisti, che nell’art. 1 della legge sulla fecondazione assistita hanno minato la Costituzione. Le leggi, i decreti, approvati in tempi veloci e poca discussione parlamentare, dal centro destra al centro sinistra, hanno fatto delle donne di questo Paese le più povere d’Europa. Fuori dal matrimonio o dopo una separazione le donne non hanno tutela, ma enormi controlli etici”. Le donne, sottolinea l’Udi, sono al centro di un attacco più che preoccupante che le coinvolge anche nelle possibilità di autonomia più elementari. “Tra le donne, cittadine di serie B, ci sono quelle di serie C, che avendo scelto la separazione anche per motivi di violenza inflitta dal coniuge, si trovano senza casa, senza alimenti, senza la possibilità di ricostruirsi una sfera affettiva. La violenza delle leggi prolunga quella vissuta in famiglia, sul lavoro, nelle strade”. E’ proprio per richiamare l’attenzione su una gamma di questioni che puntano all’arretramento delle libertà e dell’autodeterminazione delle donne che l’Udi promuove una serie di iniziative. Dopo la raccolta di 125.000 firme per la proposta di legge di iniziativa popolare 50e50 sulla democrazia paritaria, proprio a partire da Napoli continua proponendo di indossare la lettera scarlatta (ispirandosi al romanzo di Nathaniel Hawthorne in cui la ‘A’ marchiava le adultere), la ‘D’ che ricorda il genere a cui è negata la rappresentanza. Dunque la sollecitazione per sabato prossimo è la seguente. “Lanciamo un appello a tutte quelle che si riconoscono nella nostra protesta a raggiungerci in un’assemblea all’aperto: perché tutto il paese ascolti le ragioni delle donne. Saranno con noi, avvocate e mediche che sveleranno come le istituzioni stiano divenendo luoghi sempre più inospitali per la libertà che le nostre madri hanno scelto per noi tutte”.
(Informazioni per partecipare e aderire: udinapoli@libero.it; udinazionale@gmail.com; cell 3334843616; tel 06 6865884)
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