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'La pazza gioia' di Virzì al Festival di Cannes

'La pazza gioia' di Virzì al Festival di Cannes

Alla ricerca di un pò di felicità in quel manicomio a cielo aperto che è il mondo dei sani. Via, senza fine...

Lunedi, 16/05/2016 - La pazza gioia

di Adriana Moltedo esperta di Comunicazione e Media



La 69esima edizione del Festival di Cannes si sta trasformando sempre di più in un'edizione attenta alle donne a cominciare da Valeria Golino, Kirsten Dunst e Vanessa Paradis che sono le tre grandi attrici che fanno parte della giuria e lavoreranno assieme a la produttrice iraniana Katayoon Shahabi, a Mads Mikkelsen e Donald Sutherland fra gli altri per incoronare il film vincitore della Palma d'oro,



Nella rosa di attrici formidabili vi sono le donne di Pedro Almodovar, Alice Munro, Emma Suarez e Adriana Ugarte, Rossy De Palma.



Chi dice Cannes dice Marion Cotillard. Juliette Binoche, Fabrice Luchini, Sonia Braga, Charlize Theron, Isabelle Huppert, Elle Fanning, Christina Hendricks, Julia Roberts, Jodie Foster alla regia, Susan Sarandon, Kristen Stewart, Blake Lively, Jesse Eisenberg, Lily Rose Depp, Soko (popstar e attrice) solo per citarne alcune.



Non ultime Valeria Bruni Tedeschi, Micaela Ramazzotti, Valentina Carnelutti che recitano ne' La pazza gioia, fuori concorso, un film di Paolo Virzì con la collaborazione di Francesca Archibugi alla scrittura.



Racconta di una imprevedibile amicizia, che porterà ad una fuga strampalata e toccante, alla ricerca di un pò di felicità in quel manicomio a cielo aperto che è il mondo dei sani.



Virzì ha una capacità di sguardo sul mondo femminile che non è per nulla usuale.



Grazie a una lunga ricerca sul campo su un disagio sociale che si traduce in un disagio psichico, si avverte l'attenzione partecipata ad ogni singolo dettaglio in un film in cui si capisce che anche l'ultima comparsa si è sentita parte di un progetto condiviso.



Un progetto che vuole porre in evidenza la condizione di questo particolare tipo di donne condannate da una vita in cui hanno sbagliato trovandosi poi però dinanzi a terapeuti ed assistenti sociali che ogni giorno gli sono accanto e combattono con le loro patologie ma anche con visioni banalmente punitive che nulla hanno a che vedere con il recupero sociale.



Riuscire a dire tutto ciò (e anche molto di più) in un on the road in cui si ride, si sorride e ci si commuove non era impresa facile. A Paolo Virzì è riuscita a tutto tondo.



La pazza gioia ha la capacità di trascinare, di coinvolgere, far ridere e commuovere, in un tumulto di vicende e emozioni di due pazze qualunque.



Tutto questo affetto Beatrice e Donatella che hanno cercato e trovato nell'amicizia e nell'accoppiata più improbabile, ripara le ferite della loro anima e della loro mente col balsamo dell'amicizia e della complicità.



Migliorano quando si danno l'una alla causa dell'altra.



La grande questione della maternità e del rapporto con la madre sono raccontati in tutta la loro dirompente e drammatica centralità, ma senza essere sdolcinato. Mentre gli uomini, nel migliore dei casi, stanno a guardare, si lavano la coscienza con un pugno di euro, una menzogna mai confessata e carica di vergogna.



Via, senza fine, senza un attimo di respiro, per imparare finalmente a essere madri e a essere figlie, fino a quell'attimo senza fine su una spiaggia viareggina, dove una mamma sbagliata può avere finalmente l'occasione per iniziare a rimediare ai propri errori.

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