Il 22 maggio 2010 alle ore 18.00, la Casa Internazionale delle Donne, Sala Tosi (Via della Lungara, 19 – Roma) ospita il reading poetico “La parola femmina”, primo evento della rassegna “Le parole sono importanti” organizzata dall’Associazione culturale onlus Pandora nell’ambito del Festival Mondiale della Parola, Palabra en el Mundo.
Il Festival si svolge tra il 20 e il 25 maggio con iniziative legate alla parola pronunciata e letta in 500 luoghi nel mondo, in 32 paesi diversi. L’Associazione Pandora, per onorare il tema di quest’anno “La diversità arricchisce il mondo”, ha deciso di organizzare tre eventi: “La parola femmina”; “La parola in marcia” (Liceo Scientifico G.B. Morgagni, via Fontejana 125 Roma, 25 maggio 2010 ore 10.00) e “L’età della parola” (Asilo Nido Loris Malaguzzi, via G. Porzio 30 Roma, 25 maggio 2010 ore 19.00).
“La parola femmina” declina il tema dell’edizione 2010 del Festival, “La diversità arricchisce il mondo”, in un’ottica di genere. La diversità di genere è un valore cui porre il giusto risalto positivo. Prediligendo l’ottica femminile la cui sensibilità è insita naturalmente, anche se in percentuali diverse, sia nelle donne che negli uomini, la diversità di genere si svuota dei pregiudizi e stereotipi cui è gravata da modelli culturali maschilisti, alla ricerca del punto d’incontro tra universo femminile e maschile. L’obiettivo di tale incontro è la complementarietà più che la compenetrazione, un avvicinamento che riconosca le singolarità dell’altro senza invaderlo, mantenendo integra la propria identità di genere.
Nel reading, organizzato con patrocinio dell’Assessorato alle politiche culturali della Provincia di Roma, leggono autori e autrici che esplorano la parola femmina in contrappunto poetico: Monica Maggi, Dona Amati, Ada Crippa, Ileana Izzillo, Marzia Magnanini, Ugo Magnanti, Elena Ribet, Mauro Savino, Norberto Silva Itza, Daniela Tarabugi. La lettura è accompagnata dall’arte di Alessandra Carloni, dalle immagini di Nicoletta Montemaggiori e dalla musica scelta e interpretta da Francesca Faro.
Lascia un Commento