In questo primo anno di legislatura, la senatrice Donatella Poretti, PD Puglia, si è affermata come la persona più attiva nel Senato. Angela Napoli, PDL Calabria, è stata la deputata più attiva. Entrambe hanno preso “10” per indice di attività.
Tra i meno attivi: Denis Verdini del PdL (deputato in Toscana), ex-coordinatore di Forza Italia, con 0,09 e Marcello Pera, senatore PdL Lazio, con 0,18.
Inoltre, si notano differenze tra parlamentari uomini e donne, per quanto riguarda attività e presenze.
Le donne sono poche ma più attive: “Le donne sono decisamente più attive e più presenti degli uomini. Ciononostante, il numero di donne nei due rami del Parlamento rimane piuttosto esiguo: 127 deputate (su 630 deputati) e 56 senatrici (su un totale di 315 senatori). Una maggiore presenza delle donne nelle liste, ormai, non è più soltanto un problema di uguaglianza (sfida ancora non risolta una volta per tutte), ma anche un problema di riconoscimento del merito.”
Ad affermare questo sono i curatori del Rapporto sulle attività dei parlamentari nel primo anno della XVI Legislatura (2008-2009), nel volume promosso dall’Osservatorio civico sul Parlamento italiano intitolato “CAMERE APERTE”.
Si tratta della “prima iniziativa adottata da organizzazioni di cittadini per tradurre in pratica il principio democratico del controllo civico sulle istituzioni”, si legge nell’introduzione del documento, scaricabile ondine sul sito di cittadinanza attiva.
Che cosa fanno i nostri rappresentanti? Quanto partecipano? Che attività svolgono nelle sedi istituzionali?
È una questione di democrazia e cittadinanza, in un momento in cui è crescente la sfiducia dei cittadini nei confronti dei propri rappresentanti, ancora più esasperata “da una legge elettorale che, con l’eliminazione dei collegi uninominali e l’introduzione delle liste bloccate, ha di fatto conferito alle segreterie dei partiti un potere di ‘nomina’ dei parlamentari.”
Questo primo “esperimento” di monitoraggio presenta dati relativi al primo anno della XVI legislatura: Aprile/Maggio 2008-Aprile/Maggio 2009.
Che possa essere d’aiuto, in un’Italia in cui “una serie di provvedimenti sulla trasparenza obbliga le istituzioni locali, regionali e nazionali a pubblicare informazioni e dati sul loro operato. Purtroppo, però, questi dati sono spesso dispersi in una quantità di verbali, atti di commissioni, sotto-gruppi e resoconti che rendono molto difficile una valutazione d’insieme. Tutto ciò rende complicato, se non impossibile, un controllo diffuso da parte della cittadinanza sull’operato dei rappresentanti eletti. […] Le tecnologie dell’informazione e l’analisi civica mettono i cittadini nelle condizioni di intervenire sulle attività decisionali e di esercitare poteri e responsabilità per la salvaguardia del sistema costituzionale”.
SOGGETTI PROMOTORI
openpolis, Controllo Cittadino e Cittadinanzattiva
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