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La morte di Angela e Amelia (93 e 87 anni): solitudine oltre il mistero

La morte di Angela e Amelia (93 e 87 anni): solitudine oltre il mistero

Trovate sole e nude dopo più di un mese dalla loro morte: un dramma della solitudine si tinge di giallo quando spunta un testamento olografo

Martedi, 04/02/2025 - Il femminile di giornata. quarantaquattro / La morte di Angela e Amelia (93 e 87 anni): solitudine oltre il mistero
E’ il 20 gennaio quando “finalmente” un inquilino di Via Dardanelli 21 - nel quartiere Prati a Roma - allerta l’amministratore segnalando un odore pungente e crescente - prima identificato come gas, poi come fogna - che arriva dall’appartamento delle sorelle Gammieri, che come tutti sanno vivono in un isolamento che non stupisce più nessuno anche se non le si vede da tempo.
L’amministratore, messo in allarme, chiama i pompieri che, sfondata la porta, si trovano di fronte a una scena terribile.
Angela e Amelia sono morte, i loro corpi sono nudi, sono stese sul pavimento parallele l’una all’altra.
La casa, si racconta, non sembra essere teatro di un furto, quel che al massimo si nota di anomalo è che alcuni cassetti risultano aperti ma non in disordine. La prima notizia che rimbalza è che le anziane sorelle sono decedute presumibilmente da circa un mese, ovvero, mi viene da pensare, attraversando tutte le festività dal Natale alla Befana sul nudo pavimento senza che nessuno, evidentemente, le abbia cercate o si sia interrogato su di loro, aldilà dell’odore spiacevole.
Ma la seconda notizia dopo tutte le informazioni che potevano riguardarle è così eclatante da essere forse, anche quella che convince la Procura ad avviare un'indagine per omicidio, suicidio che permetterà “ricerche” più approfondite. A fianco al corpo delle sorelle è stato trovato un loro testamento olografo, ovvero scritto di pugno e destinato ad un uomo che, da poco identificato, sarà presto interrogato. Il fatto ancora più eclatante è che tale testamento pare donare fra liquidi e manufatti un patrimonio di poco inferiore al milione di euro, un vero tesoretto.
Passano alcuni giorni e di Angela ed Amelia - rispettivamente di 93 e 87 anni - si delinea un mini profilo che, partendo dalla loro riservatezza e voluta solitudine, racconta come in quell’appartamento di proprietà pare abbiano sempre vissuto e, molti condomini ricordano, anche un fratello e una sorella entrambi morti e tutti segnati dalla stessa riservatezza e silenzio.
Una famiglia che non ha mai condiviso parole o tempo con alcuno del palazzo, fino al punto che l’unica notizia in più, al momento, viene dal supermercato a cui si riferivano Angela e Amelia. Chi racconta è Sara, la cassiera, che ricorda come già alcuni anni fa Amelia, la più giovane, che andava a fare la spesa, un giorno scoprì che poteva ordinarla per telefono e farsela portare a casa e così decise di fare per sempre. Da allora un ragazzo che stava normalmente fuori dal supermercato aveva l’incarico di portare la spesa a casa e lasciarla fuori dalla porta suonando senza mai che lo abbiano fatto entrare. E così più si cerca più, per ora, si scopre di non sapere davvero nulla di queste donne, neanche che fossero ricche più che benestanti e che il patrimonio sembrerebbe essere destinato a qualcuno di cui evidentemente si fidavano, ma che sembrerebbe non avere nulla a che fare con la famiglia. Ma quanto è rilevante, nell’attuale momento delle indagini, che quell’immediato sentimento che ha fatto scrivere in ogni articolo di trovarsi a fronte di una morte per solitudine, sembra trasformarsi, sparire nelle notizie, nei commenti: da solitudine a mistero, segreti ed altro?
E’ l‘effetto che quel denaro, quella ricchezza inaspettata fanno prevalere venire a galla, rafforzando di conseguenza che ipotesi di omicidio, suicidio non siano peregrine.
Eppure che la solitudine rimanga il dramma primo di Angela e Amalia non rinuncia a pensarlo proprio Sara, la cassiera del supermercato la quale, colpita dal tanto abbandono che percepiva quando le vedeva , sta cercando di capire insieme ad altri commercianti del luogo se si potesse organizzare il funerale per le due sorelle.
E’ Sara che, forse interpretando il sentimento di altre e altri che tacciono, non rinuncia a percepire, oltre i soldi del testamento e il mistero di queste due morti, la loro drammatica solitudine e l’abbandono peraltro confermati dalla realtà registrata: che nessuno si sia presentato da quando sono all’obitorio.
Il messaggio esplosivo e inaccettabile, di non aver visto, capito, saputo per anni e anni, con cui quel mondo che ruota fra Viale Angelico e Piazzale Clodio si trova a confrontarsi, porta al bisogno di fare qualcosa per loro.
Sicuramente speriamo che, sia l’identificazione dell’erede di tal lascito sia il risultato delle analisi di morte naturale o procurata, possano raccontare e decriptare elementi decisivi per una comprensione più articolata e leggibile dei fatti e di queste due tristissime morti in una realtà di solitudine. Un'indifferenza motivata dalla ritrosia delle stesse le ha accompagnate nel tempo e nessuna curiosità attraverso i decenni sembra essere riuscita ad emergere e a scalfire il loro silenzio .
Paola ortensi

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