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La Ministra col velo

La Ministra col velo

Sheikha Lubna - La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo premia la Ministra dell'Economia degli Emirati Arabi quale donna portatrice di innovazione

Mirella Caveggia Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2007

'StellaRe' è un premio che la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino assegna ogni anno a una donna “capace di generare idee, portare innovazione e rivoluzionare il modo di guardare e leggere la realtà”, come indica Patrizia Sandretto, intelligente e finissima presidente di questa importante istituzione dal rilievo internazionale che promuove e diffonde a Torino e nel mondo l’arte contemporanea. Il riconoscimento, che si deve a lei, non è un bel papiro arrotolato, né una coppa né una busta con assegno, ma un fulgido, prezioso anello di eccezionale grandezza, disegnato da Maurizio Cattelan, un artista in perfetta sintonia con la Fondazione. La scelta che nel passato è caduta su Franca Sozzani, direttrice di Vogue-Italia, quest’anno ha investito Sheikha Lubna, ministra dell’Economia negli Emirati Arabi. Giovane, graziosa, semplice nel tratto, questa signora discendente da una famiglia principesca, fra le 100 donne più potenti nel mondo, ha dato, secondo la presidente Patrizia Sandretto, una prova brillante della sua capacità di “affrontare una società tradizionale legata a leggi che ancora impongono limiti” e di “distinguersi per il lavoro svolto e una carriera eccellente che l’ha portata a diventare la prima donna nella storia della Federazione degli Emirati Arabi Riuniti e a dirigere un ministero”.
Il riconoscimento ha focalizzato l’interesse sugli Emirati Arabi (UAE, con capitale Dubai), una realtà a noi poco conosciuta e sull’economia di uno stato della costa orientale della penisola arabica, comprendente sette emirati, che dal dicembre 1971 hanno abbandonato il protettorato inglese per darsi una struttura federativa. Questa terra è stata risparmiata dai conflitti che scuotono il mondo arabo e pare che la tolleranza e il business siano gli scudi e la garanzia della stabilità e della pace di un territorio dal benessere diffuso. "Sono molte migliaia gli italiani negli Emirati - ha affermato Sheikha Lubna -. Con loro i nostri governi promuovono costantemente investimenti bilaterali aumentando le occasioni di future cooperazioni fra i nostri due paesi. Come l’Italia, la UAE si è concentrata su una politica di diversificazione economica. Quantunque il nostro Paese goda dei profitti delle risorse naturali come il petrolio, che però crea ricchezza ma non posti di lavoro, per dare un impulso economico abbiamo puntato anche su altre attività, servizi, imprese commerciali e abbiamo dato sostegno al settore privato. A questo scopo è stata tracciata una strategia a lungo termine e sono stati programmati piani di politiche trasparenti e aperte ai capitali e alle capacità. Oltre allo sviluppo dell’economia, le iniziative si sono prefissate un concreto aumento del contributo femminile in tutte le realizzazioni. Nella UAE, dove le donne non sono considerate con un’impostazione femminista, in pochi anni abbiamo visto molte imprenditrici e donne d’affari emergere in territorio nazionale ed estero. Per fare un esempio, attualmente le donne costituiscono il 50% delle piccole-medie imprese e sono il 32% nei settori finanziari e bancari. In genere occupano il 30 % di tutti gli incarichi manageriali e per il 70% sono attive in ambiti professionali in qualità di medici, insegnanti, farmacisti e non soltanto. La partecipazione delle donne in tutti gli aspetti della società è uno degli scopi nei quali i nostri leader mettono maggiore impegno. Sono orgogliosa di notare che siamo assolutamente sul tracciato giusto". Appunto a queste politiche economiche che portano stabilità, lavoro e investimenti da tutto il mondo si deve la miracolosa estraneità degli Emirati Arabi al terrorismo che diffonde inquietudine nel mondo. La ministra riporta qualche cifra relativa all’attuale periodo di crescita economica, il più felice mai registrato negli Emirati, passati dall’economia “umile” di alcune decine di anni fa, basata sul commercio, la pesca del pesce e delle perle, ad un incremento che ha portato nel 2006 ad un prodotto interno lordo di 150,68 miliardi di dollari (più di 30.000 dollari pro capite), con un aumento del 14% rispetto all’anno precedente. Questo sviluppo economico è per l’avveduta ministra motivo di grande orgoglio, perché una buona economia in crescita, aperta e trasparante, che guarda oltre le risorse finanziarie, è uno degli stimoli più potenti per lo studio, il commercio, il dialogo interculturale, la pace, i dritti umani.
Rivolgendosi alle donne impegnate con successo negli affari, Sheika, donna dall’enorme influenza e con il velo sui capelli, raccomanda di assumersi il ruolo di modello per le altre donne, di esercitare un’influenza positiva sulle recenti generazioni e di incoraggiare nel mondo femminile una maggiore partecipazione nella vita politica, economica, sociale.
E per concludere, augurando buona fortuna agli impegni di tutti, Sheikha Lubna porge con grazia la citazione di uno scrittore e poeta statunitense, Henry David Thoreau, che disse: "Se avete costruito dei castelli in aria, il vostro lavoro merita di non andare disperso. Essi sono là dove devono essere. Si tratta solo di mettere sotto le fondamenta".

Nella foto:
Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Presidente Fondazione sandretto Re Rebaudengo e Sheikha Lubna bint Khalid Al Qasimi, Ministro Economia degli Emirati Arabi Uniti.

(12 settembre 2007)

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