Login Registrati
La meraviglia è un’arte. Ineffabile.

La meraviglia è un’arte. Ineffabile.

Fondazione Cerratelli - Un luogo magico, la trasmissione di saperi artistici e una mostra permanente di favolosi costumi di scena. È la raccolta Cerratelli: un tesoro italiano

Marina Caleffi Domenica, 04/08/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2013

La meraviglia è un’arte, ineffabile. Come lo sono le storie di creazione o di illusione. Nello spettacolo - ad esempio - musica, testo, regia, scenografia, interpretazione… tutto contribuisce a creare il sublime. Ed è nel costume, il cui materiale prende vita sotto lo specchio delle luci o nel più rigoroso occhio di bue, nelle trame e forme che alludono, che si fa sintesi. Trasformando in reale ciò che non è: l’interprete in soggetto di passioni vivende, lo spettatore parte imprescindibile della liturgia. Magia che ha il suo prologo e i suoi segreti in sartoria. Sapienze e abilità secolari come quella della Casa d’Arte Cerratelli, attiva a Firenze dal 1914 al 1995. Collaborazioni con registi, costumisti e artisti tra i più importanti del XX secolo. Oltre 25.000 costumi di scena, un patrimonio conservato oggi dalla Fondazione Cerratelli nata, nel 2005 a San Giuliano Terme (Pisa), dalla volontà di Floridia Benedettini, grande sarta di scena, e di Diego Fiorini, storico dell’arte e responsabile dell’archivio storico.

Una storia di passione per l’arte, che è vita della vita stessa, e di competenze di altissimo profilo. Tutto nasce dalla voglia di raccontare e trasmettere quel “duende” che non abbandona mai chi lo possiede e ne ha cura.

Sede temporanea della Fondazione è Villa Roncioni (Località Pugnano, S. Giuliano Terme), una delle residenze più affascinanti del territorio. Qui Ugo Foscolo scrisse le” Ultime lettere di Jacopo Ortis”. La Teresa delle Lettere è infatti la padrona di casa Isabella Roncioni, amante dell’arte, del bello e del nuovo. Al lei si deve la realizzazione della straordinaria “bigattiera”, a lato del giardino romantico, quando decide che una delle attività di famiglia doveva essere la produzione della seta, segnatamente l’organzino. E da qui ha inizio la “via della seta”, celebre nella lucchesia. Una donna che ospita nell’’800 Shelley, Byron, Dickens e anche Napoleone Bonaparte, che arriva a Pisa in mongolfiera tricolore e chiama Antonio Canova per farsi fare un ritratto. Insomma la sua residenza è segnalata come tappa preziosa nel Gran Tour.

Questo il clima e il daimon che abita la casa e che fa da cornice al patrimonio inestimabile dei costumi di scena appartenuti - tra le tante - a produzioni straordinarie quali Maria Stuarda, Aida, Flauto Magico, Romeo e Giulietta, Otello, Don Giovanni, Boris Godunov, Turandot...e poi Fratello Sole e Sorella Luna. Questi ultimi saranno fulcro di una mostra che la Fondazione e i suoi sostenitori presenteranno entro il 2013 in Vaticano, in omaggio a Papa Francesco I, prima di “volare” a Buenos Aires e poi a San Francisco.

”Il patrimonio della Fondazione è la testimonianza di un’Arte e Spettacolo, Cultura, i cui costi oggi non sono più sostenibili - raccontano Floridia Benedettini e Diego Fiorini -. Produzioni e lavorazioni irripetibili, opere d’arte che raccontano la stoffa dei sogni, del tempo e delle cose. La preoccupazione che ci ha mosso è stata materna: cosa sarebbe stato di loro? Oggi li noleggiamo in forma molto parsimoniosa, non sempre e non a tutti, evitando accuratamente le manifestazioni on the road, che non ci possiamo permettere nonostante la sartoria Cerratelli abbia realizzato quasi tutti i costumi per il Palio di Siena. Anche tra i teatri facciamo una certa selezione. Ovviamente i costi sono importanti. Preferiamo opening, iniziative museali …”. Costi ed usura a parte, c’è ancora spazio per costumi così preziosi nel teatro di oggi? “Temo di no, costumi come questi impongono regole che cantanti e attori non sono disposti ad accettare. La disciplina attuale non contempla il rigore richiesto” si rammarica Floridia Benedettini. “Ho lavorato con registi con i quali non si discuteva certo come andare in scena. E poi ci siamo tutti abituati ad uno standard modesto”. Anche se alcuni attori, dopo aver indossato queste autentiche meraviglie, li hanno ringraziati perché hanno “compreso che il costume ha conferito loro autorità, sacralità ”… in altre parole si sono sentiti “autorizzati”.

“Torneranno ad essere di moda - afferma con certezza Diego Fiorini - e intanto sono fondamentali per la formazione di nuovi sarti di scena. Ci siamo preoccupati di creare professionalità capaci di affrontare una produzione in termini di ricerca, taglio, vestizione del cantante o attore, prove in teatro. Il nostro secondo corso, che sta per finire, ha accettato solo sette allievi da tutto il mondo, che lavorano per 600 ore più le prove nei teatri. Con disappunto osserviamo che gli italiani sono sempre meno affascinati rispetto agli stranieri, soprattutto i giapponesi. Qui si acquisiscono competenze e responsabilità. Nel loro curriculum oggi c’è Traviata (che ha calcato le scene di tutti i teatri toscani), Gianni Schicchi (presentato al Maggio Fiorentino), Tosca (in scena al festival Pucciniano e nei teatri cinesi): dopo il corso gli allievi possono far parte di un gruppo di lavoro perché hanno imparato metodo e approccio per fare un costume. Le lezioni si concludono con la realizzazione di una giacca Chanel, difficilissima: disponiamo del cartamodello originale. Se è vero che i nostri costumisti e registi ci chiedono cose contemporanee, allora bisogna saperla fare e molto bene. Questo è il nostro atout.”

Quella legata alla Fondazione Cerratelli non è una storia di mera custodia, quindi, perché qui si da valore al valore, si raccontano talento e sentimenti, si promuove la cultura di teatro lirico, cinema, balletto… Complice la collaborazione con tutti quegli Enti - privati o pubblici, italiani e no - che hanno le stesse “visioni.” Come l’Università di Pisa, che si occupa della catalogazione scientifica e informatizzata collaborando a fianco di Diego Fiorini. Lo studio, razionalizzando tutti i dati che l’archivio e gli oggetti possono fornire, è primum movens per la diffusione della conoscenza. Mostre, convegni e pubblicazioni fanno il resto per renderla disponibile. Questo flusso di suggestioni nutre il futuro: nel progetto di Floridia Benedettini e Diego Fiorini la didattica assume un ruolo fondamentale. Lo scopo è tramandare saperi artigianali e culturali resi ancor più unici da decenni di esperienza e scambio con grandi artisti. Dalla Cerratelli sono passati registi come Zeffirelli, Bolognini, Visconti, Strehler, Ronconi, Lynch, Ivory, Barsacq, Moore…solo per citarne alcuni. E tra i costumisti si annoverano - tra gli altri - artisti come Guttuso, Casorati, De Chirico, Kokoschka. Hanno lasciato nell’ordito dei costumi, nella visione e sogno, “tracce” auree e inesauribili, cui è possibile avere il privilegio di attingere proprio attraverso i corsi di Alta Specializzazione.

Conservare, proteggere, curare, e tramandare. Affinché si perpetui la magia, creando.

Questo il senso della storia, della meraviglia di un archivio e della Fondazione Cerratelli che lo anima, della passione sempre accesa sulla vita e sulla conoscenza. Chiavi immutate di cambiamento.

Twitter@marinacaleffi



Altre notizie su Fondazione Cerratelli: www.fondazionecerratelli.it

Articolo su www.noidonne.org: http://www.noidonne.org/blog.php?ID=04418

Foto della mostra permanente su www.noidonne.org: http://www.noidonne.org/fotogallery-dettaglio.php?ID=0087

Video in noidonnetv, pagina: http://www.streamago.tv/mytv/my-channels/





Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®