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La maternità è ingabbiata. Liberiamola

La maternità è ingabbiata. Liberiamola

Madri e Ostetriche - Il 20 ottobre 2011 a Firenze (Palazzo Vecchio) la Scuola Elementale di Arte Ostetrica organizza un convegno dal titolo: OLTRE L’OSPEDALE, NUOVE PROSPETTIVE PER IL LAVORO DELL’OSTETRICA.

Verena Schmid Martedi, 18/10/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Ottobre 2011

Il destino delle donne e delle ostetriche è legato. La nostra Scuola, come obiettivo principale si prefigge l’emancipazione di ambedue.

L’emancipazione nella maternità e attraverso la maternità è un tema di grande attualità e forse anche un po’ tabù. Sinora nel mondo sono solo le donne a poter partorire, dare nuova vita a questo pianeta, quindi è altamente probabile per una donna che nel corso della sua vita affronti la maternità. La rimozione sociale della maternità, dovuta a un vissuto storico negativo e condizionante per le donne, non esime da questo fatto. Spesso la donna moderna, socialmente attiva e competente, capitola di fronte alla maternità e da via il suo potere in questo ambito. Così succede che anche oggi, chi affronta il divenire madre, si ritrova ancora in una situazione di impotenza e sottomissione.

La maternità è ingabbiata nell’astrazione e sia le ostetriche che le donne sono ricattate dalla paura del rischio.

Le donne sono ingabbiate dagli antichi stereotipi della maternità e da un estraniarsi sempre maggiore dalla loro natura che le porta alla delega del proprio corpo. La natura è considerata come un limite alla propria libertà ed espressione, piuttosto che come una risorsa e un ambito molto specifico della propria espressione creativa. Essere madre o essere donna socialmente impegnata sono due scelte che sembrano escludersi a vicenda.

Le ostetriche sono ingabbiate dalle sale parto, dal modello medico di assistenza focalizzato sulla patologia, dai protocolli medici. Il loro compito sarebbe quello di essere accanto alla donna in tutto il percorso maternità con una propria proposta assistenziale di salute e empowerment, con un’assistenza focalizzata sulle risorse e sulla fiducia.

Insieme alle relatrici e ai relatori e dibattendo con il pubblico in questo convegno vogliamo esplorare nuove strade per creare un contesto differente per la maternità, una cornice organizzativa in grado di offrire servizi flessibili e diversificati che possono rendere giustizia ai bisogni e ai desideri individuali delle donne e quindi permettere delle vere scelte.

La continuità di assistenza one to one ostetrica-donna è il modello di assistenza dimostratosi come più sicuro ed efficace dalla ricerca. Il parto domiciliare o in casa maternità è più sicuro di quello in ospedale per una donna e un bambino sani. Lo dicono innumerevoli ricerche alle quali però non viene data visibilità. Forse perché non trovano spazio all’interno di un paradigma della paura!

Vogliamo dunque cercare strade organizzative dentro e fuori l’ospedale che integrino il meglio di tutti, che integrino le risorse private e pubbliche, per poter offrire alle ostetriche la possibilità di esserci per le donne e offrire alle donne la tranquillità di un accompagnamento e un riferimento sicuro per tutto il loro percorso maternità.

E’ inutile dire che questo modello costa meno e produce di più rispetto a quello medico. I tassi di interventi sono molto più bassi e anche l’esito in taglio cesareo diminuisce drasticamente, con benefici anche per le donne e per i bambini.

A pensarci bene, avere il 40% di tagli cesarei in media può voler dire solo due cose:

o le donne non sono più capaci di partorire, oppure il modello medico non è adatto a sostenere il parto e necessita di essere cambiato.



Per il programma: www.marsupioscuola.it





Consultori in via di estinzione




“…Il numero dei consultori familiari pubblici notificato recentemente dalle Regioni, è stato 2156 e 144 quelli privati; pertanto risultano 0.7 consultori per 20˙000 abitanti, come nel 2006, 2007 e 2008, valore inferiore a quanto previsto dalla legge 34/1996 (1 ogni 20˙000 abitanti). Come si può osservare da diversi anni il loro numero è in continuo mutamento (generalmente in decremento) in considerazione del fatto che vengono talvolta comunicate senza distinzione sedi principali e sedi distaccate e che continua l‟accorpamento dei Consultori.

In accordo e collaborazione con le Regioni è stata condotta una rilevazione specifica sui Consultori Familiari che ha portato, alla predisposizione del I rapporto nazionale: Organizzazione e attività dei Consultori Familiari pubblici in Italia - anno 2008, pubblicato sul portale del Ministero all‟indirizzo:

http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1406_allegato.pdf”



Estratto dalla ‘Relazione del Ministero della Salute sull’attuazione della legge contenente norme per la tutela sociale della maternità e per l’Interruzione volontaria di gravidanza (legge 194/78)’. (4 agosto 2011).







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